Rammento bene, perché in gran parte mi deluse, mi aspettavo altro; ero entusiasta del suo primo disco (l’omonimo del ‘76), e ancor più dei Weather Report di Black Market ed Heavy Weather.
Ma Word Of Mouth era altro, e pur essendo già alquanto abituato ai complicati dischi jazz-rock, la sua musica mi sembrava stranamente complessa, sfuggente, poco focalizzata; non la compresi e quindi poco mi piacque.