Non è andata in questo modo.
Le levigate melodie iper diatoniche della musica del periodo barocco o classico (‘600/’700) hanno fatto ai più intendere che l’angolarità e il cromatismo, le “dissonanze” e le complessità extra tonali siano prerogative dei secoli successivi, quelli regnati da titani come Wagner, Charlie Parker, Debussy, Davis, Schönberg, Monk, Stravinsky, Coltrane, Mahavishnu Orchestra, Mingus, Bartok, King Crimson...
Non è andata in questo modo.
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Il 29 maggio 1992 moriva a Madrid lo straordinario chitarrista britannico Ollie Halsall. Era nato a Southport il 14 marzo 1949. E' stato membro dei Patto e dei Tempest e aveva collaborato a lungo con l'ex Soft Machine Kevin Ayers.
Un po’ tutti gli ascoltatori dall’impronta quasi fisica del “primo ascolto” di un brano e quindi di un disco ne traggono la sintesi; il "mi piace/non mi piace" è strettamente correlato e interdipendente da quella percezione degli aspetti sovratrutturali: un minimo di forma e colori del “testo”, la sua esteriorità. In seguito chi vuole, a seconda delle proprie capacità, può condurre un’analisi degli aspetti strutturali ossia cosa c’è scritto nel testo, e pertanto conseguire ulteriori sintesi che vanno a integrare, più o meno riformandole, le prime.
A me è capitato tantissime volte, ve ne racconto una. Anno Domini 1980, Pino Daniele con soltanto tastiere, basso, batteria e la sua voce (ed esigue sovraincisioni) ha realizzato uno dei suoi brani più famosi: A Me Me Piace 'O Blues. Oggi viviamo un tempo di forti contaminazioni culturali, pertanto molte radici dei vari popoli si sono mischiate, innestate e sviluppate in folti rami. Tuttavia non solo fino a pochissimi decenni fa non era così, ma di certo non si può ancora affermare che le diversità e differenze culturali e artistiche si siano azzerate, omogenizzate in un super polpettone post moderno. In musica non è una mera questione di stile e superfici, ma al contrario qualcosa che va parecchio in profondità e indietro nel tempo.
Steely Dan, attivi discograficamente per nove anni dal 1972 al 1980 pubblicando sette opere*, è il nome che cela un duo di grandi songwriter statunitensi, Donald Fagen (voce e tastiere) e Walter Becker (chitarra e basso), innamorati della chitarra elettrica e del Jazz. Per i primi due dischi (Can't Buy a Thrill e Countdown to Ecstasy) era, in effetti, più un gruppo che un duo con session-man al loro servizio (alcuni di gran rango), come fu dal terzo disco (Pretzel Logic) in avanti.
Per il lato formale gli Steely Dan sono quasi sinonimo di alcune caratteristiche, mentre per quello musicale, a fronte dei molti influssi, piuttosto nebulosi: cerchiamo di chiarire. Sarà anche perché negli anni Novanta per la mia professione mi è capitato di suonare più volte alcuni brani di questa cantante, ma non è solo per affezione e nostalgia che voglio scrivere di Anita Baker, è perché da sempre ho nutrito grande stima verso lei e la sua bella musica. Penso sia stata un po’ dimenticata, nonostante abbia avuto un grande successo di pubblico e di critica.
Nel 1986 divenne famosa col suo secondo disco, Rapture, il suo capolavoro che includeva i successi Sweet Love e Been So Long; ha proseguito con una certa regolarità fino ai primi anni Novanta a produrre ottimi dischi e mietere successi. Avevo all’incirca venti anni quando m’innamorai di John Coltrane. All’epoca già suonavo da parecchio tempo e studiavo teoria da un po’, ma ero interessato ad altro, molto più vicino al Rock. Coltrane l’ho conosciuto a casa di un amico che ogni tanto faceva suonare un paio di dischi della sorella (che aveva qualche anno più di noi); poi logorai il nastro in cassetta che mi feci registrare da loro: sorta di antologia dei suoi brani più noti. Rammento che vi erano Dear John, My Favourite Things e Naima, i miei preferiti di allora; c’erano anche Giant Steps, Mr P.C., Acknowledgement, Blue Train, Afro Blue… Come resistere?!
L’atonalità cosa è? Verrebbe subito da dire che è la negazione della Tonalità; e allora: cosa è la Tonalità? Nel diffuso manuale di armonia di Walter Piston troviamo: La tonalità è l’organizzazione dei rapporti tra le altezze attorno a una tonica. Questo significa che vi è una nota centrale sorretta, in un modo o nell’altro, da tutte le altre. Nella musica che definiamo “in do maggiore” tale nota centrale è il do; questa musica usa le note della scala di do maggiore e contemporaneamente ne definisce anche la tonalità. E così in sostanza tutte le scale o brani, anche modali, attengono al principio di tonalità, finanche in sistemi diversi dal nostro occidentale, per esempio nella musica indiana…
Il Jazz-Rock è il genere che ha avuto meno fortuna, il suo periodo dorato è persistito davvero poco, meno ad esempio del contemporaneo Progressive che, successivamente, fu più celebrato e “resuscitato”. Nato a cavallo tra i Sessanta e i Settanta si è imposto sullo scenario internazionale sul finire del 1971 con il primo disco della Mahavishnu Orchestra The Inner Mounting Flame. Fece furore, influenzando molti grandi artisti anche di altri generi, ma già dopo soli cinque anni per vari motivi il Jazz-Rock è entrato in crisi e in sostanza sul finire dei Settanta era morente.
In qualche modo il posto di questa musica strumentale e alta lo prese il genere Fusion, che durò un po’ di più, a fronte di semplificazioni di molti fattori, per l’attiguità al cantabile Pop e al ballabile Funk. |
Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Settembre 2024
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