Tribali e stellari, sogno e realtà, ambienti claustrali e scenari smisurati, abissi di luci e ombre, il dissolversi di mondi da fughe del tempo… Ecco, i Pink Floyd sembra rappresentino, e non occasionalmente, un futuro primitivismo, talvolta cupo, come i film 2001: Odissea nello Spazio o Il Pianeta delle Scimmie: abitanti narratori di una Terra desolata e devastata, non dominata da esseri umani. Loro, perfetti e convincenti, privi di accademismi e automatismi utili per raggiungere agilità e nettezze sonore, ma che probabilmente sarebbero andate a discapito di quelle manifestazioni naïve che offrono un’impressione di spontaneismo genuino nella finalizzazione espressiva delle loro opere.
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Se è vero come è vero che la qualità di un’opera è genericamente data dal suo tasso di originalità, Frank Zappa è riuscito a nobilitare il Rock attraverso quella procedura compositiva che questo genere, anche e soprattutto tramite lui, dalla metà dei ’60 ha applicato: la totale assenza di limiti (se non quelli dati dalle conoscenze, spessore e gusto dei musicisti) nell’andare a usare qualsiasi fonte per produrre musica. Dunque Zappa ha realizzato opere creative mediante un’intelligente decomposizione-composizione. E questo era talmente manifesto, che lo hanno subito capito tutti: non c’era bisogno di conoscere profondamente la musica e analizzare la sua, per cogliere l’enorme diversità tra lui e il resto del Rock.
Da ragazzino prodigio pianista-concertista di musica Classica nei primi anni Cinquanta a nume tutelare della Dance elettronica degli Ottanta; questi trenta anni Herbie Hancock li ha trascorsi costruendo un’importantissima carriera jazzistica. Si fece notare nel ’62 con il pezzo Watermelon Man che fu un successo soul-jazz, influenzando non poco la cosiddetta scuola Blue Note: sorta di asciutto hard-bop modale innervato con cicli ritmici binari e melodie cantabili ma non banali. Seguirono Cantalupe Island (’64), un altro dei suoi brani hit (evoluzione di Watermelon Man), e Maiden Voyage (’66) disco tra i più importanti in assoluto.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Gennaio 2025
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