Frank Zappa è stato un chitarrista elettrico tra i più importanti in assoluto. In particolare il suo linguaggio musicale solistico è stato molto creativo: fu esplorativo sia nella sostanza (le note in sé) sia nella forma (l’articolazione tecnico-espressiva).
1 Commento
The Alan Parsons Project è stato un gran gruppo rock, eppure, facendo la tara al successo di massa conseguito (in particolare con alcuni dischi), non venne adeguatamente considerato dalla critica; nonché dalla maggioranza dagli ascoltatori più attenti e appassionati del Rock più “alto”.
Tratto dal libro Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra Robben Ford è uno dei massimi chitarristi fusion di sempre. E quando si tratta di Fusion non ci si deve riferire semplicemente a un raffinato stile strumental-borghese di colto Pop-funk venato di Rock, ma a un sofisticato genere che ha come matrice il Jazz, e quindi una importantissima e adulta radice musicale: se non si padroneggia la grammatica e la sintassi jazz non si può tessere un serio discorso di musica Fusion. Questa è la ragione per cui anche grandi chitarristi rock non hanno accesso a questo genere.
Solitario, delicato, intimo Peter Hammill sull’orlo dei settant’anni, si presenta con questo From The Trees soltanto con la sua voce e chitarra acustica o pianoforte, e basso (ma non in tutti i brani); sovente sostenuto da cori e con qualche screziatura di altri strumenti, glissati elettrici o pennellata di tastiere di sfondo, ma rigorosamente senza alcuna esplicita pulsazione ritmica di batteria o percussioni.
Si sa, i luoghi comuni sono duri a morire, alcuni più di altri… per esempio che il Jazz e il Blues siano generi musicali “africani”, ossia che abbiano chissà quali elementi musicali di quel meraviglioso continente, che dal Blues discenda direttamente il Jazz (e un po’ tutta la musica del Novecento a eccezione di quella Classica), e che esistano le blue notes…
|
Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
Archivio
Aprile 2025
Categorie
Tutti
|