Carlo Pasceri
  • HOME
  • BLOG
  • BIOGRAFIA
  • DISCOGRAFIA
    • Curvatura 9
    • Cannibali Alchimie
    • No Gravity
    • Real Koob
    • Blue Challenge
  • PUBBLICAZIONI
    • Libri
    • Riviste musicali
    • Jazzitalia
  • DIDATTICA
    • Corso "Tecnica Audio"
    • Seminario "Percorsi Melodici"
  • STRUMENTAZIONE
  • MEDIA
    • Audio
    • Video
    • Foto
  • CONTATTI
Libro Eroi Elettrici

Pat Metheny - From This Place: un grande ritorno

7/3/2020

0 Commenti

 
A volte l’emozione di alcune musiche porta un acuirsi dei sensi elementari. Un sottile fremito, deliziosa trepidazione; un po’ come gli animali quando sentono l’avvicinarsi di un terremoto. Impulsi primari.
Altre volte quei sensi si sopiscono, non si sta più in sorveglianza del quotidiano vivere, ci si lascia andare come quando si sta in viaggio di vacanza; si socchiudono gli occhi al sole e si conquista quel che si vede con un’attenzione a dettagli e sfumature di colori e luci che normalmente non si ha, e che fa sentire lo scorrere di quel tempo come onirico, sospensione della realtà opprimente di pericoli: estranei della nostra sorte e quindi beatamente rilassati.
Sovente la musica di Pat Metheny sembra donare questa sensazione di viaggio…
Foto
Se John Scofield è colui che ha innovato la chitarra jazz dal versante del suono saturo, immettendo nel linguaggio una rilevante dose di rock-blues, Pat Metheny lo ha fatto dal versante più ortodosso del suono “pulito”: è perciò colui che ha avuto la forza di innovare rimanendo nell’alveo tradizionale.
Tutti e due sono degli anni Settanta e successivamente nessuno, in ambito jazz, è riuscito a fare altrettanto: sono coloro da cui discendono come linguaggio tutti i moderni chitarristi jazz.
Solo questo basterebbe per far assurgere Metheny a monumento vivente.
​Ma la sua importanza non si esaurisce qui: lui ha sin da subito offerto una straordinaria prospettiva compositiva e grazie a questa è stato protagonista di una feconda era musicale di una peculiare natura fusion, spesso in coppia col compianto tastierista-compositore Lyle Mays, scomparso il mese scorso alla vigilia della pubblicazione dell’ultimo disco del chitarrista del Missouri: From This Place.  
​
Metheny capeggia un quartetto piuttosto acustico e al femminile: Gwilym Simcock al pianoforte, Linda May Han Oh (contrabbasso e voce) e il veterano Antonio Sanchez alla batteria.
Altresì in tutti e dieci brani del disco ha sovrapposto un’ampia orchestra, l’Hollywood Studio Symphony (diretta da Joel McNeely), e ha affidato alcuni arrangiamenti orchestrali al grande e misconosciuto Gil Goldstein, altri ad Alan Broadbent. Ci sono pure ospiti Meshell Ndegeocello (voce), Gregoire Maret (armonica) e Luis Conte (percussioni). Lui chitarra elettrica e classica (e tastiere).
Tutti i brani sono composti dal chitarrista, e qui, similarmente al PMG, è tutto molto strutturato e rigorosamente organizzato.
A quasi 66 anni Metheny presenta dieci brani per oltre 76 minuti di musica; la maggior parte di essi ha delle reminiscenze col suo passato, cosa inevitabile dopo quasi mezzo secolo di prolifica produzione.
Per quanto riguarda il suo solismo sono parecchi anni che non ci sono novità stilistiche né particolari impennate (peraltro qui senza alcuna saturazione, tutto “pulito”, e soltanto un intervento con la sinth), ma come sempre il tutto è svolto con magistrale abilità.
A volte i rinvii al passato sono più carsici altre più evidenti (Same River, Sixty-Six, Wide and Far), in alcune occasioni si è mescolato con alcune soluzioni fusion-caraibiche di michaelcamiliana memoria (Everything Explained), o con un esplicito quanto garbato e quasi liturgico cantato (From This Place, cui echeggia lontano "Bridge Over Troubled Waters"), col quieto, lirico e un po’ zuccheroso romanticismo (The Past in Us, Love May Take Awhile), con la propulsione dello stellare quartetto “Parallel Realities” di Jack DeJohnette cui fece parte (Pathmaker), con un minimalismo ipnotico quasi rock radioheadiano (You Are, che rimanda alla sezione finale del primo brano America Undefined).
​
E il capolavoro del disco è proprio il lunghissimo (oltre 13 minuti) brano di apertura America Undefined, un vertiginoso viaggio tra un tema ricorrente, assoli di pianoforte e chitarra elettrica, frastagliati ritmi, armonie modulanti e polifonie cromatiche, ripresa tematica ed estesa nell’ampia sezione finale ove tutto si quieta, armonizzato, e in cui, pur nella sontuosità orchestrale e nelle diversità, qualcuno può intravedere Pyramid Song dei Radiohead. Percorso di salite e discese senza scalinate normali, ma con quelle vorticose a chiocciola; a volte con quelle paradossali di Escher.
Esemplare qui (come nel resto del disco) l’uso sovrastrutturale dell’orchestra (mezzo secolo fa Don Sebesky docet con la CTI), specie di principesche super tastiere che polifonizzano con discrezione di scrittura parti e orchestrazioni, pertanto di mix di trame timbrico-volumetriche: affascinanti fondali scenici, anche perché talvolta appena accennati, pannelli mobili che donano profondità e densità funzionali agli equilibri e alle dinamiche delle composizioni e delle esecuzioni del quartetto.  
​Nel Rock spesso la vena creativa è di durata ridotta e concentrata nel primo periodo di attività degli artisti, nel Jazz non è così. I motivi sono diversi e strutturali, meritano una trattazione a parte, qui soltanto un’estrema sintesi: il Jazz ha più contenuti musicali e quindi, a fronte di una preparazione maggiore, i musicisti hanno più potenzialità di approfondire quei materiali e pertanto di rinnovarsi nel tempo.
Metheny, sin dall’inizio della sua carriera, è andato pure oltre, è un campione della Fusion, di quella più nobile, complessa e cantabile al contempo, intrisa di interventi strumentistici di gran qualità.
​From This Place è una brillante conferma di questo; d’altronde il magnifico The Way Up del 2005, l’ultimo col PMG, stava già lì a indicare ciò…

​Pat Metheny è uno dei protagonisti del libro 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra
Foto
0 Commenti

Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.


Lascia una Risposta.

    Immagine
    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


    Foto
    TEORIA MUSICALE
    Foto

    Archivio

    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Dicembre 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Maggio 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012

    Feed RSS

    Categorie

    Tutti
    Analisi Musicale
    Basso
    Batteria
    Blues
    Cantanti
    Cantautori
    Cd
    Chitarra
    Classica
    Critica
    Dischi Da Leggere
    Funk
    Fusion
    Hard Rock
    Heavy Metal
    HiFi
    Jazz
    Jazz Rock
    Jazz-rock
    Krautrock
    Libro
    New Age
    Pianoforte
    Pop
    Progressive
    Recensione
    Rhythm And Blues
    Rock
    Soul
    Storia Musicale
    Tecnica
    Tecnologia Musicale
    Tecnologie
    Teoria Musicale
    Vinile

   Home   Blog   Biografia   Discografia    Tecnologia Musicale   Didattica   Pubblicazioni    Strumentazione   Media   Contatti    Bookmark and Share

© Carlo Pasceri - E' vietata qualsiasi riproduzione anche parziale - Risoluzione minima 1024x768

designed by ALi

Powered by Create your own unique website with customizable templates.