Il suo alter ego nei generi Jazz-Rock e Fusion è Alphonso Johnson. Lui (come Wetton) sempre perfettamente opportuno e tempestivo, mai fine a sé stesso, non usa il gruppo e la musica come pretesto per esibire le proprie capacità, ma fa creativamente “squadra”, rendendo tutto più organico e compatto.
Ha iniziato la sua carriera a dir poco alla grande, dopo un breve impegno con il trombettista-compositore Chuck Mangione, è approdato nemmeno ventitreenne, ai Weather Report in sostituzione di un gigante come Miroslav Vitous (Mysterious Traveller del ’74). In quegli anni fu impegnato anche nei dischi strumentali di George Duke (i più belli e “tosti” di tutta la sua carriera) e della coppia Flora Purim - Airto Moreira. Tenne fieramente testa alla coppia di mostri formatisi nel 1976 George Duke/Billy Cobham: lasciò i WR appena dopo la registrazione del capolavoro Black Market per unirsi a loro; ne scaturì un disco dal vivo. Continuò brevemente a collaborare con Cobham realizzando altre tournée e dischi.
Johnson, oltre essere un ottimo solista anche con il basso elettrico fretless (senza tasti), e naturalmente espositore di riff e ortodossi “appoggi” sulle fondamentali degli accordi, opera costantemente un importantissimo lavoro di raccordo tra gli elementi musicali, costituendo un potente fattore polivalente che va oltre quello ordinario del ruolo del basso: la sua altissima capacità di inserirsi in modo peculiare con le parti che suona all’interno dei brani (peraltro spesso complicati) nei loro fattori melodici, ritmici, armonici fa sì che il suo lavoro sia tanto oscuro, perché mobilissimo, quanto efficace e pregiato: costantemente, e non di rado nello stesso brano, troviamo ostinati, linee in unisono, interpolazioni, contrappunti e spunti solistici, suonati con scioltezza e precisione assoluta.
Peraltro, cosa non manifesta è il suo originale approccio ai suoni e ai registri esecutivi: a causa delle sue manipolazioni timbriche (wha-wha, distorsori e device vari) e dei suoi repentini cambi di ottave d’intervento (suoni più acuti e bassi), moltissimi ascoltatori confondono il suo operato con quello dei tastieristi e chitarristi. Va annotato che in missaggio è quasi sempre sobrio, non enfatico come volume, probabilmente per il suo enorme lavoro non circoscritto pure in termini di timbri e frequenze.
Dunque Alphonso Johnson in tutto e per tutto è per orecchie e palati molto fini.
Ha partecipato, anche come autore, a tre dischi fondamentali dei Weather Report, pregni di esempi illuminati. Ci limitiamo a citare alcuni brani: Nubian Sundance, Cucumber Slumber, Mysterious Traveller, Scarlet Woman, Man In The Green Shirt, Lusitanos, Beetween The Things, Black Market, Gibraltar, Elegant People, Herandnu.
Altresì suona anche lo stick e il contrabbasso, ed è autore di alcuni ottimi dischi come Moonshadow (’75), Yestarday’s (’76) e Spellbound (’77).
Tutto ciò statuisce la sua figura di bassista come un modello che, in termini di completezza, efficacia e creatività nel lavorare inserito perfettamente in un gruppo e per specifici brani, è tuttora insuperato.