Se appartenete a quella stragrande maggioranza di persone, anche musicisti e chitarristi, che ritengono sia la chitarra il più importante strumento "responsabile" dei timbri musicali prodotti dei chitarristi elettrici di rock e dintorni (perciò suoni saturi) e volete continuare a pensarlo senza avere dubbi di alcun genere, non leggete il resto dell'articolo. Quella moltitudine di persone ritiene molto meno importante ciò che è posto dopo la chitarra ovvero l’amplificatore (che rammento essere costituito da pre-finale e altoparlante/i).
1 Commento
Tratto dal libro 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra Jimi Hendrix per molti potrebbe essere una specie di primordiale personaggio della scena rock più esteriore e bifolca, rozzo e iperbolico: uno stratosauro del chitarrismo elettrico rock.
No, Hendrix fu un geniale musicista “elettrico”, un artista che in soli quattro anni (1967 - 1970) e tre dischi registrati in studio (più quello live con Band of Gypsy pubblicato per obblighi contrattuali) è riuscito nella giungla musicale di allora a farsi largo a colpi di Stratocaster (il modello di chitarra da lui adottato di marca Fender): il Rock (pure) con lui ha subìto una notevole accelerazione di crescita, è diventato adulto. La forma musicale non esiste, essendo essa invisibile e intangibile. Tuttavia, in senso astratto, la forma musicale la possiamo intendere in riferimento all'ordinamento delle sue parti costituenti, l’articolazione del suo “discorrere” (riff, motivi, progressioni di accordi, melodie, arpeggi, ritmi ecc.). Questi assetti “perimetrali”, individuabili tramite ricorrenze e discontinuità dei suoni che si sovrappongono e susseguono, sono dunque come scatole (forma) di quegli stessi materiali (contenuto) che le generano, e comunemente sono chiamate intro, A (a volte strofa), B (a volte ritornello), ponte, assoli, coda ecc.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Ottobre 2024
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