Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Quel formidabile uno-due della Mahavishnu Orchestra

18/12/2022

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Hendrix, Page, Santana e McLaughlin: cos’è che li connette? Qual è la caratteristica che li rende parenti?  
Certamente sono quattro chitarristi fuoriclasse e leader di altrettanti gruppi che “hanno fatto la storia”, e non volgarmente nel senso che hanno avuto successo, bensì che hanno grandemente influenzato la moderna storia musicale nella sostanza, negli specifici contenuti.  
Ma c’è un particolare dato che li congiunge: assestarono dei formidabili “uno-due” pugilistici. Gli esordi discografici coi loro gruppi, insieme con le prosecuzioni a breve o brevissima distanza, sarebbero potuti bastare per entrare nella storia e non uscirne più. * 
Li accomuna pure il fatto (ma questo accade sovente) che quelle loro seconde opere sono più raffinate delle prime. 

Are You Experienced e Axis: Bold As Love, Led Zeppelin I e II, Santana e Abraxas sono dischi rock, pertanto molto più conosciuti e “frequentati" e quindi più facilmente rammentabili di The Inner Mounting Flame e Birds Of Fire di John McLaughlin con la sua Mahavishnu Orchestra (il primo pubblicato esattamente 51 anni fa  - dicembre 1971 – mentre  il secondo nel gennaio ’73 ), perciò questi del chitarrista inglese meritano un’attenzione particolare; pure perché la differenza che intercorre tra queste due opere è mediamente maggiore rispetto alle altre tre coppie. 
Sono due dischi epocali, di genere Jazz-Rock, che influenzarono sia il Jazz sia il Rock, dunque di massimo rango, pregiatissimi.  
The Inner Mounting Flame è molto apprezzato e stimato, ma il secondo, Birds Of Fire, di più; e questo soprattutto dal pubblico e la pubblicistica rock. 
Ciò in parte è sorprendente perché “Inner” è più furioso, aggressivo e con molta più chitarra elettrica al proscenio, più virtuosistico, insomma più d’impatto di “Birds”: fu un tonitruante fulmine a ciel sereno nel panorama musicale di quel tempo; clamoroso.  
“Birds” più sofisticato e con meno chitarra elettrica protagonista, sebbene mantenga molte delle caratteristiche del precedente: del tutto strumentale, brucianti unisoni, duetti, repentini cambi di atmosfera con annessi cambi di tempi spesso dispari, arpeggi strutturali e impressionanti serie di assoli. 
E allora di Birds Of Fire esploriamone le differenze più evidenti rispetto al predecessore.
​
È parecchio più raffinato perché ha sonorità più levigate anche in termini di mix e ambienze; quindi, timbriche e dinamiche meno energetiche, più stratificate e missate in una trama, perciò, più compatta e “colorata”, benché meno incisiva.  
Diffusamente è usato il moderno sinth e tralasciato il più tradizionale organo; inoltre troviamo un importante apporto del contrabbasso (sebbene non accreditato) in Thousand Island Park, un bellissimo intimo pezzo acustico per piano e chitarra classica (che fa il paio con l’altrettanto bello A Lotus On Irish Streams presente nel precedente dove però c’era il violino e non il contrabbasso).  
Altresì un paio di dettagli: qua e là compare la chitarra elettrica 12 corde e c’è un vero e proprio solo di batteria (e quasi di basso in One World). 
​
Tuttavia, c’è una differenza strutturale: riff e ritmi sono un po’ più ricorsivi e semplici, quindi più motivi facilmente rammentabili e groove rockfunkeggianti, che agganciano l’orecchio e fanno maggiormente battere il piede di “Inner”.  
Infine, da rilevare una maggior presenza di brani “ariosi”, con melodie più distese e cantabili (il già citato “Thousand”, poi Hope, Sanctuary e Resolution e in parte Open Country Joy), mentre nel precedente oltre al già citato “Lotus”, solo Dawn e You Know You Know. 
​
Insomma, tra The Inner Mounting Flame e Birds Of Fire c'è un po’ la differenza che passa tra un gatto di strada e uno da salotto; o perlomeno da giardino.  
Ce n’è per tutte le attitudini ma attenzione, si tratta pur sempre di felini che artigliano e graffiano, e pure tanto. 
 

*Potevano essercene altri, per esempio Fripp e Van Halen, ma non hanno avuto il loro secondo album così tanto importante quanto il primo come i quattro considerati, né così innovativi negli specifici contenuti musicali. 
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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