Composto dal pianista Franco D’Andrea, quasi quattro minuti di grande atmosfera, senza assoli, basati su un nucleo di solo quattro note; ma è un nucleo eccezionale, trattato in modo straordinario...
Pochissime, misuratissime note, suoni, per esprimere vibrazioni poetiche… Ho sempre pensato alla poesia come a un qualcosa di esiguo, di estremamente raffinato; sofisticato. Come un diamante magistralmente tagliato con le migliori proporzioni per irraggiare più luce possibile. Concludo questa sorta di trilogia di articoli (qui e qui) dedicati ai Perigeo con uno dei brani che preferisco: Nadir. È contenuto nel bellissimo disco Abbiamo Tutti Un Blues Da Piangere pubblicato nel 1973.
Composto dal pianista Franco D’Andrea, quasi quattro minuti di grande atmosfera, senza assoli, basati su un nucleo di solo quattro note; ma è un nucleo eccezionale, trattato in modo straordinario...
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Quasi sempre le cose musicologiche sono più notevoli e interessanti quando si verificano contaminazioni tra generi. Poi se i generi in ballo differiscono parecchio, come il Jazz e il Rock, e se queste mescolanze accadono nello stesso periodo in modo tanto diffuso quanto distinto l’una dalle altre, andando così a scrivere capitoli fondamentali della storia della musica moderna, ecco che la questione assume una dimensione superiore. E i Perigeo (gruppo italiano di Jazz-Rock attivo nei ‘70) è l’altra faccia della medaglia di quei gruppi che a cavallo tra i Sessanta e i Settanta hanno contribuito a rendere il Rock un autorevole laboratorio di formidabili ibridazioni musicali: Cream, Colosseum, Soft Machine e King Crimson (tanto per citare i primi e tra i più famosi e influenti del panorama europeo) hanno dal versante rock “guardato” parecchio all’americano Jazz.
Di quel gran gruppo nostrano di Jazz-Rock chiamato Perigeo mi innamorai sin da ragazzino; successivamente l'ho amato in modo adulto e più consapevole. E proprio per questo mi ha fatto molto piacere vedere una recentissima pubblicazione della prima monografia a loro dedicata: il più importante gruppo italiano di musica strumentale. E seppur visto immediatamente che l’impianto del libro corrispondeva per circa tre quarti di aneddotica varia (biografie e interviste) e solo per un quarto alla descrizione dei brani dei loro dischi (peraltro non molto tecnica), l’ho acquistato senza indugio.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Gennaio 2025
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