Black Dog, uno dei brani di maggior successo dei Led Zeppelin, apre il loro quarto disco (Zoso) pubblicato nel 1971. È musicalmente un pezzo paradigmatico, quindi interessante.
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Nefertiti di Miles Davis è il culmine della ricerca e sviluppo di un gruppo di musicisti fuoriclasse, è un’ascesa iniziata circa quattro anni prima, nel 1964. I prodromi si ritrovano nel 1963, anno in cui Miles Davis, già star del Jazz, cominciò a coagulare intorno a sé risorse umane, e quindi idee, nel disco Seven Steps To Heaven; tuttavia mancava il tassello più importante a livello compositivo, il sassofonista Wayne Shorter, Herbie Hancock (pianoforte), Ron Carter (contrabbasso) e Tony Williams (batteria) insieme con Shorter furono messi insieme dal più grande “vampiro” e ricostruttore musicale: Miles Davis.
Non di rado nelle discussioni musicali ci si imbatte in commenti tipo, “l’arte è interpretabile da tutti”. Bene, è ovvio, concordo perfettamente se si intende che a ognuno di noi una stessa opera arrivi in modo differente, suscitando sensazioni, emozioni differenti… Tuttavia pavento che di solito si intenda altro, anche perché non di rado è esplicitamente espresso il concetto che la qualità artistica non sia giudicabile. E qui male, molto male…
Charles Mingus, nato nel 1922 e morto nel 1979, afroamericano dalla pelle alquanto chiara, è vissuto in uno stato quasi permanente di collera, dando un rilevante contributo alla musica jazz sferzandola di “bluesitudine”. Cuore plasmato dal cervello, Mingus incarnò l’ira organizzata. Musicalmente allevato in un ambiente classico (famiglia relativamente benestante), dallo studio del violoncello è passato al contrabbasso (suonava anche il piano); fu attivo musicalmente dagli anni ’40 ai ’70, ma le sue cose più importanti sono nel decennio a cavallo tra i Cinquanta e Sessanta. Di là che fosse un buon strumentista, essere compositore e band-leader per un bassista era più che raro.
Nulla in musica è casuale o effetto di qualche fulminazione divina; anche ai più bassi livelli è necessario un progetto e una messa in opera che solo dopo anni di specifico apprendistato cognitivo e strumentistico può produrre decenti risultati. Però è fuor di dubbio che il Rock in tal senso è un genere efficientissimo, soprattutto quello a grandissima trazione chitarristica, di derivazione più schiettamente Blues e R&R: con pochissimo si ottiene moltissimo. Impatto formidabile, affascinante.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Gennaio 2025
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