Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

L'in(de)finibile Rock e il (de)finito Progressive

6/8/2014

11 Comments

 
PRELIMINARE TRANCIANTE
Facciamola breve (per ora), si sa che il Rock discende dal Rock and Roll (boogie-woogie) e il Rhythm&Blues (doo wop e soul). 
Ma il Rock per non morire nella culla è dovuto subito andare oltre quei vasetti omogeneizzati marcati appunto R’n’R  e R&B, erano troppo poco nutrienti per crescere, ha dovuto alimentarsi da altre fonti. 
Ciò perché quei generi (e stili), che intorno gli anni ’50 erano la musica Pop imperante negli Stati Uniti e quindi nel mondo occidentale, consistevano in una disidratazione ed essiccazione, non una sintesi creativa e feconda, dei fattori costitutivi il Jazz. 
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(Si può ulteriormente ricorrere anche ad altri generi, ma per comodità ci fermiamo al Jazz considerandolo la radice più importante e compiuta della musica americana di metà ‘900, altrimenti dovremmo citare il Ragtime e il Country che però discendono direttamente dalla giga Classica-Barocca, e allora…).
Del R'n'R e R&B gli elementi armonici, melodici e timbrici insieme con articolazioni espressive e strutture erano ridotti ai minimi termini; infatti i pezzi si somigliavano tutti.
Anche il fattore ritmico era stato messo nella centrifuga elettrodomestica della scansione ciclica ipersemplice-ripetitiva ballereccia per far divertire tutti. Seppur desunto anch’esso dal Jazz, è una sua “messa a terra”, il ritmo è grave e statico ma proprio per la sua estrema brevità e simmetria, fa dimenare.
Max Roach

Il Rock non solo è sopravvissuto, è diventato molto velocemente adulto.

(Quello del Jazz è aereo, i batteristi, sempre mobili nella marcatura dei tempi che fanno come scivolare, usano soprattutto suoni leggeri e veloci di media-alta frequenza del rullante e piatti, e non grancassa e timpano, producendo così come un’onda marina che s’increspa appena, una scia sulla quale farsi sostenere e trasportare.)
Il R’n’R ha ricavato dal lavoro walkin’ dei contrabbassisti jazz la caratteristica principale della sua ritmica: altro non è che una veloce segmentazione simmetrica del tempo binario di 2/4: un ritmo a dir poco banale ma che esercita un’eccitante spinta. Una catena di anelli dove potersi agganciare e appendere scampoli di motivetti, riff e blocchi di semplicissimi accordi.
Pure per il R&B statici e ciclici ritmi in tempi binari; ma più lenti e con una forte marcatura terzinata simmetrica che fa oscillare. (Questo genere in seguito si è evoluto nel Funk, che più che premere a terra o far oscillare, tira pugni e impatta in modo formidabile tramite l'invenzione di riff ritmici [groove]: non più pedissequa scansione alla quale “agganciarsi e appendere”, ma azione di segmentazione asimmetrica di tempi che struttura forme spaziali concrete nelle quali mettere e trarre musica. Questo fattore ritmico così attivo e partecipe ed estremamente propulsivo sarà ripreso dai compositori Jazz-Rock e da band che troveremo più avanti.)
Come spesso accade per le creature in difficoltà sin da neonate, o periscono o diventano velocemente più forti di altre. Il Rock non solo è sopravvissuto, è diventato molto velocemente adulto, inventando e adottando una strategia semplice e vincente: dopo la prima "pappetta" R’n’R e R&B, alimentarsi da tutte le fonti disponibili. (Ma è invecchiato precocemente?)

INTRODUZIONE
La questione dei generi musicali è annosa: se c'entra o non quello o talaltro musicista o band in quel genere o in un altro...
Oltre che questione vecchia è a volte un po' antipatica poiché intervengono fattori irrazionali.
Trovo troppo spesso in ciò delle ideologie “in azione”; ma ideologie in senso spregiativo, perché non formate da argomentazioni valide: non sono sintesi conseguenze di analitici e pazienti approfondimenti, a loro volta esiti di passioni che hanno superato lo stadio di piacevoli vibrazioni. No, si perviene a quelle ideologie direttamente dopo aver letto molte approssimazioni e mezze sciocchezze anche ripetute a pappagallo da molte persone molto “appassionate” da bellissime opere. Si appassionano più all'ideologia che alle opere stesse.
Molti sono contrari alle "etichette" dei generi, stili e correnti, ma io no, mai stato contro. Quando possibile, e senza esagerare, è sempre bene differenziare; certo è fondamentale farlo con cognizione di causa altrimenti è peggio.
E in particolare per il Rock, giacché come appena accennato e vedremo meglio appresso, è un genere di musica totale: nel Rock non si hanno limiti "etici" al reperimento di materiali da qualsiasi fonte per approvvigionarsi di risorse (laddove e quando lo si ritiene opportuno) per la propria "causa" artistica/musicale.
Gli altri generi sono in questo senso ben più conservatori della loro “purezza genetica”, ma il Rock no, sarebbe andare contro natura…
Il Rock quindi come enorme laboratorio sperimentale; ma ovviamente non si è costretti a ricercare e provare chissà cosa e realizzare opere super fantasiose e creative, la porta si apre quando, quanto si vuole e si può. Difatti normalmente i musicisti che stanno in quest'alveo, seppur liberi, di solito concretano musiche che sono piuttosto mediocri come linguaggio finale, poiché spesso si appoggiano e spingono sull'interpretazione individuale e sull'energia e suggestione di suoni e timbri, perciò più sull'impatto emotivo che sulla costruzione a tutto tondo: è il genere più espressionista di tutti.
Dunque o si assume che tutta la musica che non sia quella Etnica, Classica, Jazz, insomma fatta salva quella prodotta e coagulata prima degli anni '60 (e quella puramente elettronica/sperimentale), sia semplicemente chiamata Rock, oppure è bene denominare, diciamo in questo caso, i sottogeneri del Rock con precisione. Propendo per questo.

O si assume che tutta la musica che non sia quella Etnica, Classica, Jazz, sia chiamata Rock, oppure è bene denominare i sottogeneri del Rock con precisione. 

Il dovere di chi conia (e usa) quei termini, le cosiddette etichette di generi e stili, è di farlo con molta cura, se è così, ciò è molto utile: semplicemente a una parolina o due corrispondono pertinenti contenuti musicali. Dunque il termine può indicare ai fruitori un orientamento utile soprattutto per un’immediata sintesi di superficie che stimoli e permetta un successivo approfondimento più analitico: in definitiva mi sembra un ottimo affare! (I contenuti sono concernenti gli elementi, perimetri, fattori, forme e parametri teorici/tecnici e storici prima analizzati e poi sintetizzati appunto in una parola o due.)

CON-FUSIONE
Per il Progressive c'è un'annosa e antipatica confusione diffusissima a tutti i livelli che a parer mio andrebbe risolta, e più passa il tempo più è peggio giacché, naturalmente, si sedimentano e maggiormente s'incrostano informazioni che non si potranno più correggere.
Sostengo che i Caravan*, Van der Graaf Generator, Yes, Genesis e Gentle Giant (per citare i primi e i più importanti), hanno fatto un Rock molto diverso da altri (per esempio i King Crimson), e quindi non vanno confusi ma distinti da tutti gli altri.
Questo perché i Gentle Giant e amici hanno costruito musica in sostanza solo con materiali tratti dalla Classica + canzone escludendo il linguaggio Jazz/Blues/Funk ed esotismi vari, ed esprimendosi con gli strumenti e le possibilità allora offerte dall'elettricità/elettronica. 
Sono quindi gruppi di musica eurocentrica; sono un’anomalia.
(In questa piccola lista dei grandi del Prog andrebbero inclusi i Jethro Tull**, ma di fatto solo dal disco successivo ad Aqualung cioè  Thick as brick del ’72  hanno davvero abbracciato la “causa” Prog.)
La loro musica non è solo un po' diversa, com'è normale che sia tra tutti i gruppi più bravi, non è solo stile e individualità né tanto meno una corrente di qualcosa di preesistente, ma è un prodotto poderoso e originale concretato mediante una disciplina applicativa particolare, quasi una concettualizzazione musicale che non ha precedenti né successori anche in termini d'importanza degli esiti conseguiti.
(Credo sia utile ricordare che lo stile è dato da precise [e costanti] scelte disponibili evidentemente in un alveo che ne consentirebbe pure altre, il che significa adozione di specifiche possibilità per il conseguimento di un peculiare obiettivo. Si specifica uno stile se queste scelte sono di natura connotativa, ma se sono di natura denotativa si determina un genere. Per approfondimenti vedere questo articolo sull'argomento.)
Dunque questi eurocentrici sono concettualmente (e in sostanza) una singolarità nel Rock, lo si deve sottolineare, e non c'è modo più opportuno che coniare un nome diverso perché diversa è la musica generata; magari Progressive… O altro, non importa, ma giusto è non far rientrare, come invece è invalso, loro con gli altri nello stesso genere (o sottogenere che dir si voglia).
Siamo pronti per quest’altro viaggio nel tempo? Via!
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A OGGI, L'ANTEFATTO
Progressive o Prog-Rock (con qualche successiva minima declinazione terminologica) è stato chiamato tutto quello che c'è stato dopo i Beatles e Jimi Hendrix, quindi che non sia pertanto musica costituita di canzoni, forme semplici, basata soprattutto sulla chitarra elettrica con suoni crudi e duri. Dunque la pletora di gruppi che dall'alba degli anni '70 non aveva discendenze dirette con quei nomi e che non si basasse (troppo) su chitarre elettriche e canzoni, ma su tastiere e altri strumenti, è stato fino a oggi, 2014, appunto, chiamato Progressive!
Infatti, a pensarci bene tutto quello che non rientra nel Progressive è chiamato o Pop Rock o Hard Rock (poi Heavy Metal), con qualche successiva minima declinazione terminologica perciò di suffisso-prefisso che includesse a volte lo stesso Prog... (Ovviamente di là anche delle estreme musiche ipnotiche ripetitive elettroniche/ballerecce.)
Insomma, è chiamato Progressive tutto quello che alle orecchie suona un po' eccentrico, con forme e strutture che non ricalcano quelle banali delle canzoni, con le tastiere poste in evidenza e con magari qualche flauto qua e là...

LA PREMESSA, DI IERI
Nella "officina" Rock è connaturato il lavorio di fusione di tutti i fattori a disposizione: si ha come limite solo la propria sensibilità, gusto, fantasia e istruzione per operare in tal senso. (E non è inutile ricordare che spesso nelle band anche se c’è qualche leader compositore ci sono pure le addizioni creative di tutti gli altri componenti, che di solito così forniscono un risultato superiore la somma delle singole parti: si sa, la compattezza di una band rock è paradigmatica: l’unione moltiplica la forza.)
I musicisti rock (più o meno coscientemente) non hanno virtualmente perimetri nelle loro intenzioni strategiche realizzative; non si pongono limiti e sono per questo delle creature multiformi che hanno delle eccellenti possibilità di sopravvivenza nel "musico-sistema": sono onnivori e per niente schifiltosi, a loro basta poco per cavarsela…
L’hanno dimostrato in sostanza tutti, anche quelli che hanno fatto la musica rock più basilare come i Rolling Stones: si sono concessi di avere come ospite in un disco un colosso del Jazz, il sassofonista Sonny Rollins, o per aprire alcuni concerti hanno direttamente fatto ricorso a un brano Jazz “Take the A train" (di Strayhorn/Ellington), a uno di Classica "Fanfare for the common man" (di Copland), hanno composto pezzi come "Bitch" con sezione fiati e riff R&B/Funk, poi il Reggae di "Cherry oh baby", la Dance di "Miss you"...
Il Rock è perciò un tipo di laboratorio completamente aperto, permeabile a tutto ma che principalmente ne permea altri importando qualsiasi cosa gli interessi per realizzare musica.
Dunque decisivo e cruciale è considerare che negli anni '60 il Rock, dopo il R'n'R, è cresciuto e ha compiuto un enorme balzo in avanti, prendendo spunto da tutto quello che aveva intorno, si è costituito in questo modo sempre più robusto; il suo corpo era così formato: Blues, Canzone, Improvvisazione (para)jazzistica, Classica, suoni elettrici inusitati (talvolta con espressività esacerbate), Esotismi vari ed eventuali, e composizioni stratificate realizzate mediante peculiari procedure in Studio di registrazione.
Jimi Hendrix

Il Rock è un tipo di laboratorio completamente aperto, permeabile a tutto ma che principalmente ne permea altri importando qualsiasi cosa gli interessi per realizzare musica.

Successivamente il Rock a cavallo tra i ’60 e i ’70 ha fatto tesoro di tutte le esperienze precedenti condensandole***: innanzitutto i rocker si sono approfittati sempre più dell’evoluzione elettrica/elettronica cominciando a usare pure Sintetizzatori e Mellotron (ma anche decine di effetti e filtri di ogni tipo che divenivano sorte di appendici importantissime degli strumenti), poi ci furono a disposizione Sequencer, Batterie elettroniche e Studi di registrazione sempre più potenti assurgendo, in mano a questi musicisti, essi stessi a sorta di strumenti addizionali. Pertanto questa generazione di musicisti ha sempre più sfruttato suoni inusitati che hanno dischiuso ulteriori nuovi orizzonti, profondità e altezze prima inimmaginabili: i timbri quindi sono assurti a un’importanza pari a quella degli altri elementi.  
Dunque i rocker hanno proseguito meravigliosamente sulla via di quella naturale fusione e sintesi illuminata dai giganteschi fari della seconda metà dei '60 (tre su tutti: Beatles, Hendrix e Zappa), ricombinando e aumentando talvolta le quote tra tutti gli elementi costituivi tutti i generi per produrre la loro musica.
Tuttavia la confusione si è ingenerata subito giacché contemporaneamente gli eurocentrici stavano “lambiccandosi" per realizzare le loro raffinate e complesse composizioni di musica distillatissima e prodigiosa. 
(Comunque assolutamente da ricordare che il gruppo ponte tra tutti questi del grande Rock, anche in termini temporali, furono i Pink Floyd; seppur semplici e con qualche traccia blues ed esotismo qua e là, loro sono anche tra i padrini del Prog.)
Perciò quello che hanno compiuto i Soft Machine, King Crimson, Magma, Gong ecc., parallelamente a quel manipolo di anomali artisti rock eurocentrici, è stato di accettare di far crescere più possibile quel seme ormai impiantato nel campo, che nel frattempo era diventato un bel giardino; un seme che nel suo DNA aveva quei cromosomi rock di musica totale. Ci sono riusciti, oggi abbiamo un bosco. 
In questo senso i KC, SM, Magma e Gong (e i loro precursori, contemporanei e successori) sono la quintessenza del Rock!
Questi oltre ad aver nel frattempo pure preso atto di quel riuscitissimo esperimento eurocentrico, hanno potuto in quegli stessi anni ancor più ampliare le loro scorte di materiali con il Funk.
Quindi eccola l’anomalia: parallelamente a tutto ciò, a cavallo tra i '60 e '70, è accaduto nel mondo musicale un vero e proprio caso: un manipolo di musicisti (soprattutto inglesi) ha rinunciato alle risorse del Blues e del Jazz (ma non del tutto ai solismi e all'individualità) e delle sempre più invalse suggestioni etniche extra continentali (esotismi), concentrandosi sulla fusione del genere della Classica con quello della canzone, mischiandoli profondamente e non solo manieristicamente accostandoli****. Questi artisti sono riusciti a raggiungere esiti sofisticatissimi e alti: così è nato un genere diverso di musica (il Progressive o come si vuol chiamare…).
La leva formidabile che questi grandi musicisti sono riusciti a produrre agendo e sfruttando solo questi due fulcri insieme con l'elettronica, è sorprendente e unica per i risultati che hanno concretato, considerando anche i pochissimi anni di attività. Le forme e strutture insieme con i contenuti sono eccezionali.

I KC e la pletora di gruppi normalmente confusi con gli eurocentrici, in realtà sono la quintessenza del principio evolutivo e progredente del Rock.

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Tra le tantissime cose: il free jazz blues di "Happy family", o il pastiche di "Lizard", dove nei primi minuti si alternano 2 sezioni, una classicheggiante barocca-liederistica-romantica, e un'altra sfacciatamente beatlesiana, poi giunge il jazz un po' "iberico", e ancora una sezione che potrebbe essere dei VDGG, e per finire una sezione di circa 3 minuti di assolo di chitarra elettrica distorta su UNA nota di basso e timpani! Nel disco "Island" il gruppo di Fripp per circa metà (“Formentera lady", "Sailor tale") fa musica suonando un paio di motivi (uno pure molto orientale) e per il resto in sostanza s'improvvisa o giù di lì, peraltro tutto su un solo accordo.
Ma come detto i KC non sono un’anormalità, tanti altri gruppi erano soliti fare così: i Soft Machine ma anche Magma, Gong ecc.: tutti questi costruivano musica con una procedura, e quindi con un approccio concettuale di base, peculiare dei jazzisti (anche se non necessariamente con lo stesso linguaggio espressivo).
Ancora qualche esempiuccio sparso: ci sono dei pezzi dei SM di una dozzina di secondi dove recitano l'alfabeto su una base musicale ("A concise british alphabet"), oppure i Gong con le loro pazze sperimentazioni soniche ("Other side of the sky"); o ancora un intero disco dei Magma ("MDK") composto solo di un brano basato su pochissimi accordi che pertanto cambiano dopo decine di minuti, e tutto in un tempo di 7/8.
Queste caratteristiche musicali delle band non eurocentriche sono diffuse e non episodiche, evidentemente frutto di un'estetica molto diversa da quegli altri. Gli eurocentrici nemmeno per scherzo avrebbero realizzato quel tipo di brani.
Per contro, brani cavalli di battaglia come "Rondabout", “Heart of the sunrise" (Yes), “Watcher of the skies", “Supper's ready" (Genesis), i Magma, SM, KC ecc., li avrebbero potuti fare (con le ovvie differenze stilistiche), infatti simili cose le ritroviamo qua e là di questi, ma, ribadisco, non viceversa.
Le opere musicali dei Caravan, VDDG, Yes, Genesis, Gentle Giant e Jethro Tull sono frutto di una notevole deviazione del percorso Rock poiché nelle loro fucine c’erano solo alcuni precisi materiali: furono esclusi linguaggi che fino allora erano stati presi sempre in considerazione come fattori con i quali lavorare. 
Questi gruppi si sono chiusi in una torre d’avorio battente bandiera Europa. E da quella torre si è generata un tipo di musica che parla una lingua diversa, che non si può assolutamente avvicinarla come esiti se non operando quelle scelte strategiche che hanno compiuto loro. Questo manipolo d'artisti sono stati una scommessa evolutiva, come una mutazione genetica dell’homo musicus: e difatti all'infuori di loro stessi cioè di quella primigenia età aurea, non hanno avuto eredi importanti. 
E' utile anche notare che queste band sono molto stabili: hanno cambiato pochissimo i componenti se raffrontate proprio con quelle altre... Anche i suoni di questi, seppur vari, sono sempre un po'gli stessi, sia nello specifico sia nell'omogeneità delle loro opere; non è così per tutti quegli altri i quali hanno e di molto cambiato anche in tal senso. 
Tutta questa concentrazione di fattori e scelte restrittive per quei gruppi eurocentrici non è valido per tutti gli altri.
I KC e la pletora di gruppi normalmente confusi con gli eurocentrici, in realtà sono la quintessenza del principio evolutivo e progredente del Rock, pertanto possiamo chiamare il loro genere di musica Prog Rock o Total Rock o Creative Rock, o farli rientrare semplicemente nel Jazz-Rock di diritto speciale perché proprio loro hanno contribuito alla sua fondazione! (Rimando per questa mia affermazione forte all'analisi presente nel mio libro Musica ’70)
Perciò non confondiamo allora quegli altri con questi, che sono un'altra cosa: mai tutti quei gruppi eurocentrici hanno realizzato musiche simili a quelle di alcuni brani per esempio dei KC. 
​

CONCLUSIONE
Insomma il Rock contiene di fatto tutti gli elementi e fattori musicali possibili, tutte le risorse disponibili; sono gli artisti eurocentrici ad averne esclusi molti: ciò li rende peculiarissimi.
Prova ne è che ben pochi sono riusciti a mettersi in quell'alveo, operando con quei minimi fattori: era come darsi la zappa sui piedi per riuscire a produrre qualcosa di davvero valido...
Dunque VDGG e gli altri (in Italia Le Orme, PFM e Banco sono stati i primi e i più importanti, certamente da distinguerli dal Jazz-Rock degli Area e Perigeo) sono i gruppi fondamentali del Progressive (o come lo si voglia chiamare): musica eurocentrica dura e pura.
Sono i soli che hanno operato questa storica, peculiare e meravigliosa sintesi musicale, della quale tutti si sono approfittati; per converso gli eurocentrici mai hanno ripreso da altri le magnifiche loro realizzazioni concernenti tutti quegli altri mondi sonori funkeggianti, bluesanti, jazzificanti, arabeggianti e orientaleggianti che dir si voglia.
Infatti le altre grandi band KC ecc. avevano anche gli elementi Prog ma avevano anche e soprattutto qualcos'altro d'importante: elementi (ed estetiche e procedure) provenienti da altri generi, e questi generi erano soprattutto afroamericani (Blues, Jazz, Funk ed esotismi vari). Questi parametri e fattori musicali erano inseriti nel linguaggio delle loro opere in modo organico e non episodico: questo fece la grande differenza e dette la possibilità anche ai loro successori ed epigoni, avendo molti più elementi di combinazioni rispetto al Prog, di produrre ulteriori opere originali e molto interessanti, con un linguaggio finale (seppur avente fattori in comune) essenzialmente diverso dagli eurocentrici. 
Questi gruppi non eurocentrici hanno proseguito quello che Beatles, Hendrix, Zappa e Pink Floyd, avevano già mostrato essere la via maestra del grande Rock: approfittarsi di tutto quello che c'era a disposizione a fronte delle proprie sensibilità, interessi, istruzione e creatività per creare a propria volta delle musiche straordinarie.

* I Caravan, rispetto agli altri, sono nelle linee musicali melodiche quelli meno polifonici e più "orizzontali" ossia con meno stratificazioni di parti musicali suonate contemporaneamente; dunque molto monofonici e con una ricerca che si esprime principalmente nell'ideare raffinate progressioni di accordi, metri di ritmi e nella strutturazione dei brani; sono pertanto meno complessi degli altri (e stilisticamente i più soffici). I Caravan sfruttano pochissimo le varietà timbriche perciò sono poco colorati e molto "puliti"; sono pure quelli che si concedono maggior spazio solistico soprattutto per opera dell'ottimo tastierista Dave Sinclair, dedito soprattutto all'organo elettrico.

** I Jethro Tull (parimenti ai Gentle Giant) è la band che più ha sfruttato il linguaggio della musica Classica, peraltro soprattutto inerente al periodo barocco e appunto classico del '600/'700 (il nome della band è quello di un famoso agronomo-inventore inglese vissuto proprio a cavallo di quei secoli); hanno anche arrangiato un brano di Bach (Bourée) pubblicandolo nel '69. Comunque si sono distinti oltre che per uno stile a largo spettro (l’hard elettrico coniugato con il puro acustico) anche per un costante ottimo livello qualitativo di dischi realizzati fino a oggi.

*** E' utile rilevare che all'alba dei ’70 alcuni grandi jazzisti hanno fatto quello che i rocker stavano facendo dalla loro parte, ossia non si sono posti limiti, fondando formalmente il Jazz-Rock (che, di fatto, però era già stato inventato dai rocker, per approfondimenti rimando il lettore interessato al mio libro “Musica ‘70”; comunque per questa estetica che concerne il concetto di musica pressoché totale, sono tutti figli e nipoti del Prog-Jazz di Stan Kenton e amici… Vedi articolo precedente.). Da citare anche tre importanti band americane: Spirit, Blood, Sweat & Tears e Chicago: seppur tendenti al Pop e quindi meno "impegnate", hanno realizzato sin dal periodo ‘67/’69 pregevoli combinazioni di tantissimi elementi (ma senza quelli esotici).

**** Si confonde spesso lo stile sinfonico di alcuni gruppi o opere rock (appunto quello che molti chiamano Rock sinfonico) con (quello da me considerato) il Progressive: lo stile rock sinfonico accosta soltanto e non mischia profondamente le linee classicheggianti scelte (perlopiù formulate mediante le più tipiche cadenze vecchie di quasi 4 secoli) con l'elettricità rock, anche perché questi musicisti a volte usano strumenti tipici della Classica, facendo percepire ancor più questi elementi distinti e poco amalgamati: sono difettosi di un serio processo creativo. Inoltre di solito si concreta ancor più contrapposizione nel flusso musicale essendo proprio il R'n'R l'elemento "reagente" alle partiture più classicheggianti che, a volte, sono addirittura degli estratti o pedissequi interi brani classici pure molto conosciuti (Nice e ELP in testa). Di qui la critica mossa a questi (spesso a ragione) di pedanteria didascalica e sperimentazione sterile; perciò anche l'assoluta difformità di questi gruppi del rock sinfonico dalle musiche dei VDGG, Gentle Giant, Jethro Tull e gli altri.  

Maggiori approfondimenti si possono trovare sui miei libri Musica '70 e Miniguida ragionata al Progressive Rock.
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11 Comments
Luca
7/8/2014 10:50:25

Carissimo Carlo, davvero entusiasmante. Un' analisi che si lascia leggere tutta di un fiato e che da' un insieme organico efficientissimo. Hai, a mio avviso, effettuato una fotografia pressochè definitiva del fenomeno rock, dando forma a quello che tutti sentivamo, almeno tutti quelli che hanno titolo per fregiarsi "Veri ascoltatori".Il Rock è davvero una bellissima avventura, e tu ne hai colto il senso, un' avventura che si è mirabilmente snodata attingendo sapientemente dai vari messaggi, creando un universo che nulla esclude, ma che, al contrario, è stato, è e sarà sempre aperto a percorsi nuovi, cieli nuovi e mondi nuovi! Grazie! Hai messo dei confini importanti per la comprensione, e speriamo che, pretesi esperti di musica, Rock, Prog o Jazz che sia, ne comprendano l' entità. Chi ha orecchie per intendere intenda.

Reply
carlo pasceri
7/8/2014 16:22:49

Caro Luca,
come hai ben detto, chi ha orecchie per intendere intenda, perché questa volta non ci saranno ulteriori paio di maniche da rimboccare: basta così, son finite le camicie.
Come per il coraggio di don Abbondio, certe cose chi non ce l’ha non se le può dare! Son felice che tu le abbia; grazie.

Reply
massimo franceschini
7/8/2014 13:01:12

Mi associo e sottoscrivo completamente al commento dell'amico Luca. Bravo Carlo, anche per la tua "ecumenicità" apprezzabile proprio dal corretto, almeno per me, "dimensionamento relativo" dei generi affrontati. Ad ognuno l'importanza e la peculiarità che merita! Consiglio ai lettori di integrare la lettura di questo articolo con il libro Musica 70 e con tutte le altre cose evidenziate necessariamente nell'articolo stesso.

Reply
carlo pasceri
7/8/2014 16:33:14

Caro Massimo,
come ho già scritto in un altro articolo del blog, siccome trovo spunti e pungoli da tutte le persone che dialogano con me di musica e arte in genere, considerando le chiacchierate che spesso facciamo, ti ringrazio, poiché talvolta ne ricavo sia direttamente sia indirettamente materiali su cui lavorare. Appunto questa è stata una di quelle volte.

Reply
massimo franceschini
9/8/2014 10:19:45

Grazie, ma credo che fra noi due sia io a esser debitore di dati, teorie, visioni e materiali su cui rimuginare...ahahahahah! Buon lavoro!

Reply
Susanna
17/12/2014 07:08:28

sentite questo che sound...
https://www.youtube.com/watch?v=-LOl-pKNOYI

Reply
massimo franceschini
17/12/2014 07:24:17

Sentito...una mistura assai poco originale fra Vasco e Liga...ma che c'entra?

Reply
carlo pasceri
17/12/2014 07:41:55

Cara Susanna,
la verità è che è un pezzo inqualificabile; ed era tempo che riuscivo a starne alla larga da simili, ma tu sei riuscita a farmi ascoltare una simile cosa: brava! (Ma non lo fare più eh, che ancora sono sotto shock, grazie.)

Reply
Antonio
17/12/2014 08:05:00

Spam!

Reply
Roberto
18/4/2017 11:39:55

Caro Carlo,
conosco il tuo blog. Di tanto in tanto, leggo le tue recensioni che lasciano trasparire una profonda cultura musicale.
Sono solo un appassionato, curioso e cerco di capire ciò che ascolto e blog come il tuo mi danno qualche strumento in più per farlo.
L'analisi sul progressive è molto interessante. Non avevo mai colto in maniera chiara la differenza tra i gruppi eurocentrici e gli altri che possiamo chiamare grezzamente euroafricani dato che hanno come stella polare il jazz americano, ibrido euroafricano per eccellenza.
Mi chiedo solo se questa linea di demarcazione è sempre costantemente rispettata o qua e là vi sono deviazioni, ripensamenti o suggestioni contingenti che costituiscano eccezioni.
Penso ai Jethro Tull fino a Living In The Past, i primi Genesis di Trespass.
Mi incuriosisce una possibile collocazione dei Procol Harum spesso considerati esponenti del "rock sinfonico" senza tralasciare il lato blues rappresentato soprattutto dalla chitarra di Robin Trower.

Reply
carlo pasceri
18/4/2017 15:30:50

Ciao Roberto,
grazie per l’attenzione, sono contento di sapere ci siano ancora veri appassionati, perciò curiosi e desiderosi di comprendere sempre meglio. Per quanto riguarda il concetto di rispetto della “linea di demarcazione”, da parte dei gruppi (davvero) Prog (VDGG, Gentle Giant ecc): sì, non ci sono significative deviazioni.
Dei JT è stato già riportato essere loro stessi fino a TAAB una eccezione (però Trespass è già Prog).
I Procol Harum è stato un ragguardevole gruppo Rock che, come molti a cavallo tra i '60 e i '70, ha attinto dalla musica classica un po’ di materiale per distinguersi da quelli più meramente bluesy e avere ossigeno per realizzare accattivanti canzoni. Loro tra i primi e famosi, ma altri sono stati più propriamente “sinfonici” come contaminazione del loro rock.

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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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