Tony Iommi più di altri suoi colleghi guitar heroes, ha legato sé stesso alla vicenda di un gruppo musicale: i Black Sabbath. E questo gruppo, nato in Inghilterra sul finire degli anni Sessanta, è molto importante per lo sviluppo musicale del Rock.
Iommi con i Black Sabbath (Ozzy Osbourne voce, Geezer Butler basso e Bill Ward batteria) non ha puntato solo sul nome, sui titoli e sull’iconografia per suggestionare gli ascoltatori; nella sostanza è un gruppo musicale davvero peculiare, è quello che ha dato vita al genere Heavy Metal.
Come sempre non si può individuare in un’unica persona (o gruppo) l’esclusivo genitore di un movimento artistico, tuttavia si può eventualmente riconoscere chi prima e più potentemente di altri ha focalizzato determinate caratteristiche e dato sostanziale impulso affinché quel movimento si origini e cresca. Tony Iommi è uno di quei pochissimi.
Molti confondono l’HM con l’hard rock, e questo è dato soprattutto da alcune caratteristiche simili: chitarre elettriche molto distorte puntellate da batterie tonanti e urla dei cantanti. E naturalmente alcuni elementi qua e là sono mutuati, adottati e quindi con-fusi nelle musiche dei protagonisti dei vari generi, tuttavia l’HM sta all’hard rock come un castello medievale sta a una villa rinascimentale.
La musica dei Black Sabbath è centripeta e compatta nella sua “sacralità”, laddove quella, per esempio dei Deep Purple campioni dell’hard rock, è più individualistica e centrifuga; mondana.
Nei Black Sabbath pochi assoli (e quei pochi di Iommi notevoli) e pochissimi timbri: musica concentrata e plumbea ben più di qualsiasi altro gruppo rock e hard rock, musica austera e “acustica”: infatti, di là dell’ovvia amplificazione e distorsione della chitarra (comunque poco filtrata), hanno sfruttato poco o nulla le alterazioni soniche offerte dall’elettricità (anche i tanti effetti possibili in studio); la loro musica è più assimilabile al canto gregoriano che a quella barocca, dalla quale discende direttamente la stragrande maggioranza del Rock, anche quello hard
Molti confondono l’HM con l’hard rock, e questo è dato soprattutto da alcune caratteristiche simili: chitarre elettriche molto distorte puntellate da batterie tonanti e urla dei cantanti. E naturalmente alcuni elementi qua e là sono mutuati, adottati e quindi con-fusi nelle musiche dei protagonisti dei vari generi, tuttavia l’HM sta all’hard rock come un castello medievale sta a una villa rinascimentale.
La musica dei Black Sabbath è centripeta e compatta nella sua “sacralità”, laddove quella, per esempio dei Deep Purple campioni dell’hard rock, è più individualistica e centrifuga; mondana.
Nei Black Sabbath pochi assoli (e quei pochi di Iommi notevoli) e pochissimi timbri: musica concentrata e plumbea ben più di qualsiasi altro gruppo rock e hard rock, musica austera e “acustica”: infatti, di là dell’ovvia amplificazione e distorsione della chitarra (comunque poco filtrata), hanno sfruttato poco o nulla le alterazioni soniche offerte dall’elettricità (anche i tanti effetti possibili in studio); la loro musica è più assimilabile al canto gregoriano che a quella barocca, dalla quale discende direttamente la stragrande maggioranza del Rock, anche quello hard
Nel quarto disco dei Black Sabbath (Vol. IV del ‘72) qualche suono di tastiere, tavolozza ampliata nel successivo Sabbath Bloody Sabbath (addirittura con Rick Wakeman), due ottimi dischi, però quelli che hanno cambiato il corso del Rock sono i primi tre: Black Sabbath (’70), Paranoid (’70) e Master of Reality (’71).
Grazie a Iommi e ai Black Sabbath il Rock ha incrementato la sua potenza mediante l’essenzialità.
Grazie a Iommi e ai Black Sabbath il Rock ha incrementato la sua potenza mediante l’essenzialità.
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