Storia di un Minuto principia con due brani legati l’uno all’altro, Introduzione e Impressioni di Settembre, e sono subito un ottimo esempio della loro estetica e poetica. Tutto sembra estremamente semplice, il lessico è banale (tipi di scale e accordi usati), ma le connessioni strutturali e le sovrastrutture in termini di scelte di quanti e quali suoni e soprattutto come sono suonate le singole parti, anche di commento o semi improvvisate (Mussida), sono, in termini di perizia e fantasia esecutiva, quanto di meglio all’epoca c’era in Italia in ambito Rock.
Segue una frase di tutti (con ritmo di Di Cioccio) molto sincopata, fondata su quattro accordi maggiori; battuta di sospensione di 6/4, ancora frase di “tutti” e sospensione di 9/4, unendosi senza interruzioni con Impressioni di Settembre…
B A C
Ponte1
B B
Ponte2
Coda
Poi caricano i timpani per l’epico cambio di scena (1’23”), strumentale (sezione B), entra la ritmica Piazza/Di Cioccio e melodia solenne (ma non lenta) esposta con tastiere e sintetizzatore (un Moog tra i primi in Italia), e giro di accordi semplificazione della precedente sezione.
Riesposizione di A con arpeggio della 12 corde ed elettrica “pulita”; Di Cioccio con ritmo scarnissimo ma sincopato. A 2’16” ancora differente scenario (C), che richiama i precedenti (A2 e B) variandoli e fondendoli, con due melodie, cantata e strumentale che si intersecano. Segue a 2’43” una breve transizione (Ponte1), simile alla A, per confluire nella ripresa del B strumentale, con addizione battuta ponticello in 5/4 (a 3’19” “frenata” con rullo timpani); ancora B con altri strumenti (Premoli e Mussida) che si aggiungono.
Si va verso la conclusione: mediante un’altra breve transizione strumentale a 3’50” (Ponte2) con Mussida all'elettrica che esegue gli accordi della parte A e 3 battute senza batteria con voce e arpeggio 12 corde, si entra a 4’13” nella Coda su motivo ostinato di 2 battute con voce, arpeggio 12 corde, frasette di chitarra elettrica “pulita”, lentamente in crescendo anche con piano e tastiere, dopo 8 volte si aggiunge la batteria (5’), altre 6 ma con ultima battuta con altro accordo e coronata.
Va invece evidenziato che a spregio dell’aspetto banale delle armonie accordali che si susseguono, esse celano connessioni armonico-melodiche sobrie ma non scontate, innanzitutto va notato che l’impianto dei due brani è in RE dorico e non nell’abusato DO ionico.
Ecco, in meno di sette minuti la dorata alba autunnale della nostra Premiata Forneria Marconi, che ci regalerà ancora tante e sempre più intense luminosità.
*Per "Impressioni di Settembre" c’è anche la mano di Mogol.
Sulla Premiata Forneria Marconi ho pubblicato questo libro.