Carlo Pasceri
  • HOME
  • BLOG
  • BIOGRAFIA
  • DISCOGRAFIA
    • Curvatura 9
    • Cannibali Alchimie
    • No Gravity
    • Real Koob
    • Blue Challenge
  • PUBBLICAZIONI
    • Libri
    • Riviste musicali
    • Jazzitalia
  • DIDATTICA
    • Corso "Tecnica Audio"
    • Seminario "Percorsi Melodici"
  • STRUMENTAZIONE
  • MEDIA
    • Audio
    • Video
    • Foto
  • CONTATTI
Libro Eroi Elettrici

Deep Purple, eccellenza dell'Hard Rock

17/11/2015

0 Comments

 
Il testo seguente è tratto dall'introduzione al libro "Deep Purple - In Rock" della collana Dischi da leggere.

[…] Se è vero come è vero che il Rock nei ‘60 è cresciuto e maturato attraverso una sintesi estremamente creativa tra Rock’n’Roll, Soul/Rhythm & Blues, canzone e ideazioni e manipolazioni di suoni, l’Hard Rock è la sua semplificazione focalizzandone alcuni tratti e radicalizzandoli.
L’Hard Rock, per questo, è uno stile e non un genere, e i campioni di questo stile sono i Deep Purple.
Immagine
Più velocità e meno “romanticismo”, meno suoni e timbri ma più aggressivi, meno sequenze di accordi e più riff (ed eventualmente assoli), meno melodie e più ostentazione di abilità, meno ritmi e più martellamento, parti vocali più gridate che modulate finemente. Insomma, meno contenuti e sfumature ma tantissima energia, e i Deep Purple non sono soltanto la quintessenza di questo, sono l’eccellenza dell’Hard Rock.
Loro dai più saranno considerati, insieme con Led Zeppelin e Black Sabbath, i fondatori dell’Hard Rock/Heavy Metal: questa è una rozza approssimazione. Da una parte c’erano anche altre band e musicisti che avevano iniziato a indurire e metallizzare il Rock, dall’altra si confonde troppo l’Hard Rock con il Metal, considerando quest’ultimo in pratica una semplice estremizzazione di quegli elementi, elencati appena sopra (soprattutto in termini timbrici), del primo.
I Deep Purple non hanno avuto nemmeno un pezzo (proto)Metal. Come invece i Led Zep con “Whole Lotta Love”, “Dazed and Confused” e “Immigrant Song”, tanto per rimanere fino al 1970.
Da una parte il larghissimo, ma personalissimo, spettro dei Led Zep (qui sta la loro enorme importanza) e quello molto ristretto e quindi insistito e specializzato dei Sabbath (che ha pure fatto in modo di fondare il Metal), dall'altra i Deep Purple, che si sono messi, da In Rock in poi, nella condizione di concentrarsi su quelle coordinate Hard Rock sopradette, filtrando da questa prospettiva l’intero Rock dell’epoca.
Immagine
​[…] I Deep Purple, nel loro primo loro disco, hanno ben accostato e fuso Beatles, Cream, Hendrix e musica Classica, a volte esplicitamente, con coraggiosi e interessantissimi arrangiamenti di alcuni tra i loro brani più famosi, altre implicitamente, ben miscelandoli e mettendoci del proprio; ad ogni modo risulta chiaro che avessero un paio di marce in più rispetto a tanti altri. Condizioni e sviluppi confermati con il loro secondo disco. Con la pubblicazione del terzo e del quarto aumentò la loro frustrazione per non essere riconosciuti, soprattutto in patria, come una band di assoluto valore: pur impegnandosi spasmodicamente, facevano fatica a imporsi.

 [...] Nel ‘69 però, dopo l’uscita dei primi due dischi dei Led Zeppelin, i Deep Purple, per loro stessa ammissione, compresero quale fosse il loro “duro” percorso per il successo e svoltarono decisamente verso l’Hard Rock.
Ian Gillan e Roger Glover furono inseriti appena prima di registrare quello che la stragrande maggioranza dei critici e del pubblico considera il loro capolavoro: “Deep Purple In Rock”. Cominciarono a registrarlo nell’autunno del ‘69 e lo terminarono l’anno seguente; fu pubblicato nel giugno 1970. (Gillan proprio allora stava ottenendo un’ottima fama personale come interprete del ruolo principale nel musical di gran successo Jesus Christ Superstar).  Comunque il collaudo pre-In Rock per Gillan (e tutti loro) fu la realizzazione del singolo “Halleluja”, che i boss della casa discografica ritennero essere più che incoraggiante.
I controllati, ma potenti, acuti gridati del passionale e vitale Gillan dopo un motivo melodico, comunque non sono strazianti come quelli di Robert Plant dopo un’inflessione sexy-blue di ripetuti baby-baby-baby… La chitarra al calor bianco di Blackmore non è tanto una torcia che brucia un po’ indisciplinata quanto una fiamma ossidrica; una fiamma chirurgica. Insomma Blackmore è lontano dalle grondanti espressioni di sudore di colore blue di Page; il tutto sostenuto e cucito dalle trame sature di organo Hammond di Lord calibrate sui bicordi/tricordi di Blackmore (con le infeconde duplicazioni di parti di Glover, bassista poco estroso e fantasioso ma che si dimostrerà capace di produrre ottimi riff e prendersi cura della gestione organizzativa/creativa del gruppo e in particolare di Gillan).
In aggiunta c’è Paice, batterista jazz innamorato del rock, esponente tipico della scuola inglese sulla scia di Mitch Mitchell (Hendrix) e Ginger Baker: energico e agile come un felino piuttosto che un rocker-soul tout court come Bonham, il fragoroso orso capace di zampate e grugniti potentissimi.

Da sottolineare che i brani dei Deep Purple sono tutti a firma collettiva, un vero gruppo di lavoro; Lord, Blackmore, Paice, Gillan e Glover sono i componenti della band denominata (da giornalisti e fan) Mark II.
I Deep Purple da In Rock sono riusciti a convogliare quella specie di sconforto furente che stavano avvertendo per non essere ancora riusciti a sfondare, concentrando il loro fuoco rock per cogliere quest’obiettivo e allo stesso tempo volendo dimostrare che erano anche degli ottimi strumentisti. Da questa opera in poi saranno molto lineari e melodici, poco armonici e profondi, non stratificati né variabili nemmeno a livello timbrico (i suoni, esclusivamente elettrici, sempre quelli), ma spesso tutto ben convogliato a propensione di un orizzonte preciso e compatto. Non sofisticati ma potenti. Nessuno altro, a quel tempo, fu aggressivo ma accattivante, brillante, preciso ed elegante come loro.
Dunque sono riusciti a focalizzare e formalizzare maniere che sono più di altre risultate efficaci e diventate archetipi per molti. E anche per loro stessi: non hanno sperimentato null’altro che si discostasse da questa loro pietra angolare. 
Un cambio di direzione spettacolare considerati pure gli esiti: da un enorme spettro di stili rock, influenze e massicce iniezioni di musica Classica, si sono concentrati (più di altri) per produrre musica prettamente con quello stile hard che stava emergendo proprio allora, pertanto hanno contribuito a definirlo e, visto il grande successo, a diffonderlo. […]​
​
Il libro è uscito in doppia versione, brossura ed elettronica.
Immagine
0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    Immagine
    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


    Foto
    TEORIA MUSICALE
    Foto

    Archivio

    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Dicembre 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Maggio 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012

    Feed RSS

    Categorie

    Tutti
    Analisi Musicale
    Basso
    Batteria
    Blues
    Cantanti
    Cantautori
    Cd
    Chitarra
    Classica
    Critica
    Dischi Da Leggere
    Funk
    Fusion
    Hard Rock
    Heavy Metal
    HiFi
    Jazz
    Jazz Rock
    Jazz-rock
    Krautrock
    Libro
    New Age
    Pianoforte
    Pop
    Progressive
    Recensione
    Rhythm And Blues
    Rock
    Soul
    Storia Musicale
    Tecnica
    Tecnologia Musicale
    Tecnologie
    Teoria Musicale
    Vinile

   Home   Blog   Biografia   Discografia    Tecnologia Musicale   Didattica   Pubblicazioni    Strumentazione   Media   Contatti    Bookmark and Share

© Carlo Pasceri - E' vietata qualsiasi riproduzione anche parziale - Risoluzione minima 1024x768

designed by ALi

Powered by Create your own unique website with customizable templates.