No, Hendrix fu un geniale musicista “elettrico”, un artista che in soli quattro anni (1967 - 1970) e tre dischi registrati in studio (più quello live con Band of Gypsy pubblicato per obblighi contrattuali) è riuscito nella giungla musicale di allora a farsi largo a colpi di Stratocaster (il modello di chitarra da lui adottato di marca Fender): il Rock (pure) con lui ha subìto una notevole accelerazione di crescita, è diventato adulto.
Nella sua pur breve opera c’è stato di tutto, da brani legati a forme e soluzioni ortodosse a quelli più sperimentali e rumoristici, da quelli più feroci a quelli più dolci; denominatore comune era che queste musiche avevano sempre innervate estensioni e sviluppi originali e mai gratuiti (cioè tanto per fare qualche stranezza!).
Per esempio nel suo disco d’esordio “Are You Experienced”, il più notevole, si va da pezzi come Purple Haze a The Wind Cries Mary, da Red House a Are You Experienced, da Foxy Lady a Third Stone From The Sun (storico e importantissimo pezzo di proto jazz-rock). Riascoltare per credere dell’enorme paletta espressiva del suo trio.
Va pure sottolineato che con lui si fondevano i distinti ruoli di ritmica e solista, che nelle band di solito erano spesso concretati da due persone diverse: in lui confluivano naturalmente queste due funzioni, connettendo soluzioni chitarristiche fino allora mai ascoltate, facendole così convergere per il suo obiettivo principale che era appunto la realizzazione della sua musica; che era a 360 gradi. Dunque, checché se ne pensi, Hendrix curava tutt’altro dell’appariscente e aggressivo iper-solismo che lasciava sgomenti. Eventualmente ciò si riservava di praticarlo dal vivo.
Tuttavia non fu da tutti compreso appieno, in quegli anni la sua fama era dovuta, per la miriade delle persone che hanno assistito dal vivo ai suoi oltre 500 concerti ufficiali (e ammirato nei film-concerto-eventi come Monterey, Woodstock e Isle of Wight) e comprato milioni di copie dei suoi dischi, più per l’incarnazione di musicista-fenomeno che lasciava a bocca aperta per i suoi atteggiamenti super energico-sexy, insieme con gli inusitati suoni che riusciva a cavare dalla sua chitarra e ai suoi brani comunque orecchiabili, che il resto…
Per gli altri, chitarristi più o meno comuni o straordinari come John Mc Laughlin e artisti come Miles Davis (solo per citarne due), Hendrix è stato più di una stella: una cometa che dall’emisfero rock ha illuminato la via elettrica della musica mediante soluzioni innovative in termini sia di timbri sia di forma sia di contenuto sia di approccio sia tecnici, affiancando così i Beatles, Cream, Zappa, Pink Floyd e Soft Machine nell'innalzamento verticale del Rock.
Grazie James Marshall detto Jimi, ti dobbiamo ancora tanto…