Il disco Giant Steps è il primo dei suoi capolavori giacché contiene, oltre ad alcuni brani più “normali”, due vertici della sua produzione artistica: Naima e l’omonimo pezzo Giant Steps.
Questi due brani sono conseguenze di un viatico di ricerca avviato anni prima, peraltro sono musiche di carattere estremamente differente: Naima una lenta e toccante elegia, Giant Steps una turbinosa corsa al galoppo tra vertiginosi saliscendi e curve.
Sono i due inconfondibili lati di Coltrane, quello intimamente lirico ed espressivo con poche note, di carattere alquanto statico, modale, e quello poderoso di un’enigmatica e rapidissima progressione di accordi che ha messo a durissima prova strumentisti (e studiosi nei decenni a seguire) per riuscire a suonarla correttamente (e comprenderla nella sua essenza compositiva).
Ma in seguito si riprese da lì: ci fu una specie di fusione tra Naima e Giant Steps, e Wyane Shorter fu il primo e meraviglioso epigono di ciò, conducendo ancor più in là la musica del ‘900...
Cousin Mary, Countdown, Spiral, Sweeda’s Song Flute e Mr. PC sono gli altri pezzi del disco e ben congiungono le varie parti di quest’opera, costituendo un organismo musicale lineare e sereno anche nella sua diffusa impetuosità: fiume celeste di fantasia cristallina che ancora oggi emana raggi brillanti.
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