Sarà anche perché negli anni Novanta per la mia professione mi è capitato di suonare più volte alcuni brani di questa cantante, ma non è solo per affezione e nostalgia che voglio scrivere di Anita Baker, è perché da sempre ho nutrito grande stima verso lei e la sua bella musica.
Penso sia stata un po’ dimenticata, nonostante abbia avuto un grande successo di pubblico e di critica.
Nel 1986 divenne famosa col suo secondo disco, Rapture, il suo capolavoro che includeva i successi Sweet Love e Been So Long; ha proseguito con una certa regolarità fino ai primi anni Novanta a produrre ottimi dischi e mietere successi.
Nel 1986 divenne famosa col suo secondo disco, Rapture, il suo capolavoro che includeva i successi Sweet Love e Been So Long; ha proseguito con una certa regolarità fino ai primi anni Novanta a produrre ottimi dischi e mietere successi.
In seguito, per vari ordini di motivi, anche personali, quasi scomparsa dalle scene. Intermittenti presenze dagli anni 2000 con un paio di dischi e qualche giro di concerti.
Dunque emerse nello stesso periodo di un’altra cantante che ebbe ancor più successo di pubblico, enorme: Whitney Houston.
Differenti sia nel cantare sia nella musica, la Houston più pop e urlatrice, la Baker più raffinata, in tutto. Peraltro la Houston pura vocalist, lei, anche autrice di alcuni suoi pezzi.
La Baker, etichettata sbrigativamente R&B, ha sicuramente tali radici, ma i suoi immediati e nobili innesti si ravvisano in quelli già rigogliosamente gemmati nei primissimi Settanta per opera di Marvin Gaye, EW&F, Roy Ayers, George Benson e simili: pertanto già molto evoluti e “contaminati” rispetto al R&B (insomma più di questi che di Al Green e Smokey Robinson, che erano i moderni interpreti R&B).
La musica della Baker è una semplice e pacata fusion (ovviamente cantata), quindi canzoni raffinatamente funky-jazzy senza blues, qualche traccia soul-gospel. Pertanto sovente tempi medio-lenti e ritmi in 4/4, con qualche strumento che punteggia in maniera molto sincopata (di solito la chitarra elettrica), a volte assoli e stacchi con morbidi unisoni; il fattore compositivo più interessante delle sue canzoni sono le armonie, abbastanza sofisticate.
Appresso ho scelto di rappresentare queste raffinatezze con molte estensioni accordali e modulazioni transitive, con lo schema armonico della canzone Soul Inspiration, (tratta dal suo quarto disco del 1990), più che altro per il suo titolo…
(Da notare le dispari misure delle sezioni Ponte1 e C, rispettivamente di 5 e 7)
Dunque emerse nello stesso periodo di un’altra cantante che ebbe ancor più successo di pubblico, enorme: Whitney Houston.
Differenti sia nel cantare sia nella musica, la Houston più pop e urlatrice, la Baker più raffinata, in tutto. Peraltro la Houston pura vocalist, lei, anche autrice di alcuni suoi pezzi.
La Baker, etichettata sbrigativamente R&B, ha sicuramente tali radici, ma i suoi immediati e nobili innesti si ravvisano in quelli già rigogliosamente gemmati nei primissimi Settanta per opera di Marvin Gaye, EW&F, Roy Ayers, George Benson e simili: pertanto già molto evoluti e “contaminati” rispetto al R&B (insomma più di questi che di Al Green e Smokey Robinson, che erano i moderni interpreti R&B).
La musica della Baker è una semplice e pacata fusion (ovviamente cantata), quindi canzoni raffinatamente funky-jazzy senza blues, qualche traccia soul-gospel. Pertanto sovente tempi medio-lenti e ritmi in 4/4, con qualche strumento che punteggia in maniera molto sincopata (di solito la chitarra elettrica), a volte assoli e stacchi con morbidi unisoni; il fattore compositivo più interessante delle sue canzoni sono le armonie, abbastanza sofisticate.
Appresso ho scelto di rappresentare queste raffinatezze con molte estensioni accordali e modulazioni transitive, con lo schema armonico della canzone Soul Inspiration, (tratta dal suo quarto disco del 1990), più che altro per il suo titolo…
(Da notare le dispari misure delle sezioni Ponte1 e C, rispettivamente di 5 e 7)
SOUL INSPIRATION
Intro:
DOM9 – FAm9 SIb9 – LAm9 – SIb13 SIb9
A:
DOM7 DO7 - DO6 DOaug - DOM7 DO7 - DO6 DOaug – SIbM7 SIb7 – REm7/Sol - DOM7 DO7 – FAM7/Sol
Ponte1:
LAm7- FAm9 – SIbM9 – FAM7/Sol - FAM7/Sol
B:
DOM9 – MIbM7/Fa – SIbM9 – REm7/Sol - DOM9 – MIbM7/Fa – SIbM9 – REm7/Sol –
Ponte2 (Intro):
DOM9 – FAm9 SIb9 – LAm9 – SIb13 SIb9
Seguono le due sezioni A e B alzate di un semitono; poi C:
LAM9 – RE13(#11) – DO#m7 – REM9 – SIM7 - MIbm7/Lab - MIbm7/Lab
Feed RSS
