1969 – 1974, sei anni di una dorata epoca per la musica, e per i King Crimson sette dischi che porteranno il gruppo direttamente tra quelli che hanno contribuito a scrivere tra le pagine più importanti della storia del Rock; peraltro quello più contiguo al Jazz.
[…] al netto dei contenuti più prettamente musicali, ciò ha fatto la differenza per la percezione di una confezione sonica che quindi si discostava dalla stragrande maggioranza delle altre produzioni rock. Mediante queste coordinate i KC hanno sollecitato nei fruitori rock sensazioni meno consumabili per tutte le occasioni, rendendoli più sensibili a una fruizione intima e crepuscolare, notturna, più “artistica”. Finalmente anche il Rock aveva i suoi poeti con i loro poemi sonici.
Fripp ha iniziato con Larks, proseguito con Starless e concluso con Red, un processo d’innovazione del Rock. | Nella trilogia il gruppo interpreta quelle componenti strategiche musicali dall’interno, forgiando in parte nello stesso momento in cui agisce la forma stessa, mediante un linguaggio dialogante tra i musicisti, mutuando così la fondamentale lezione di libertà e ricchezza sintattica del Jazz coniugandola con i suoni e i riff squadrati e sgarbati del Rock, realizzando in questo modo delle straordinarie terre musicali, ampie, talvolta desertiche altre lussureggianti, comunque tutte facenti parte dello stesso territorio, ma con morfologie mai viste prima. Fripp ha iniziato con Larks’, proseguito con Starless e concluso con Red, un processo d’innovazione del Rock: inseguendo un chitarrismo sempre più aguzzo e martellante ha disperso l'afflato languido e pomposo che aveva fatto la fortuna dei primi King Crimson, ne opera in questa maniera l'ennesima palingenesi, producendo una musica aspra e ossessiva. Dunque intervalli tensivi oscuri con suoni abrasivi, ritmi con metri spigolosi meno fluidi e rotondi più meccanici: riferimenti vicini che possono essere stati ispirativi sono i Magma, alcune cose degli ELP, ma soprattutto i Van Der Graaf; peraltro Fripp aveva collaborato come chitarrista nei due dischi più belli dei VDGG, due capolavori assoluti: H To He Who Am The Only One (‘70) e Pawn Hearts (‘71). |
Il libro su “Red” dei King Crimson è disponibile in brossura e in versione elettronica.