In arte, e non solo, tra gli aspetti più affascinanti di tutti vi è quello della bellezza, inteso come armonia intrinseca di un qualcosa. Si sa, è un’antica questione che dalle nostre parti di mondo risale a Pitagora. La forma di un qualcosa è data dalla sovrana azione numerica, perciò, che sia poi sperimentata in modo più o meno cosciente, questo fornirà il gradiente di “soddisfazione” del fruitore che giungerà a delle conclusioni: se non “è bello, mi piace…”, perlomeno, “l’ho capito…”. E le due cose spesso sono legate biunivocamente, coincidono.
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Lo statunitense Blues e lo spagnolo Flamenco sono parenti più di quanto si creda. D’altra parte circa un secolo fa Jelly Roll Morton, uno dei padri del Jazz, parlava della musica di colore spagnolo (Spanish Tinge)… La Spagna, terra abitata anche da gitani erranti, mercanti ebrei e schiavi provenienti dall'Africa, si è alimentata degli influssi culturali di ritorno dall’America anch'essa meticcia. E il Flamenco è un'espressione musicale prodotta in Andalusia nella prima metà dell'Ottocento ed è la sintesi tra l'Andalusia cristiana e quella musulmana.
Chi pensa che la scala Maggiore (Ionica) sia la base della musica occidental-europea si sbaglia. “Solo” dal periodo Barocco e ancor più da quello Classico, quindi dal ‘700 in poi, è così. La musica medievale gregoriana si basava su modi scalari che comprendevano anche la scala Ionica, ma questo era un modo alquanto poco usato, del tutto subornato ad altri, residuale.
Le sinfonie (e in parte le suite), a differenza dei più importanti altri generi, forme e stili della musica Classica e non, sono lo spazio musicale più democratico. Infatti (fatta salva la medievale polifonia) il concerto, l’opera, la sonata, il lied o una qualsiasi moderna canzone, improvvisazione jazz/blues ecc., pone una condizione aristocratica o al massimo oligarchica, con “qualcuno” che diffusamente ha una posizione predominante. Per avvicinarsi alla musica sinfonica può esser utile iniziare con l’ultimo dei grandi sinfonisti della musica Classica: Dimitri Shostakovich.
Si sa, i luoghi comuni sono duri a morire, alcuni più di altri… per esempio che il Jazz e il Blues siano generi musicali “africani”, ossia che abbiano chissà quali elementi musicali di quel meraviglioso continente, che dal Blues discenda direttamente il Jazz (e un po’ tutta la musica del Novecento a eccezione di quella Classica), e che esistano le blue notes…
Il Blues è tra le meraviglie musicali del Novecento. Infatti, all’alba dello scorso secolo in Occidente, una delle novità musicali più importanti è stata proprio l’apparizione del linguaggio jazz-blues di matrice afroamericana, che si è affiancato e sovrapposto a quello classico-europeo.
Darmstadt, Germania, 1946, alcune persone stanno posando la pietra tombale sull’avvenuta tumulazione del secolare Sistema Tonale. In seguito, avrebbero ucciso e seppellito la giovanissima Dodecafonia… Le conseguenze dei loro "delitti" sono giunti fino a noi, nell’era Rock. Quella del Gruppo di Darmstadt fu una fucina musicale che segnò, nel bene e nel male, molto di ciò che avvenne poco dopo nel mondo della musica: dall’agonia della musica convenzionale prese vita un movimento di giovani compositori (Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen, Henri Pousseur, Luciano Berio, Bruno Maderna e Luigi Nono) che, coagulatosi intorno ai corsi della “nuova musica”, cercarono moderne vie partendo dalle esperienze di Messiaen e Webern, dalla serializzazione integrale, proseguirono (ognuno per sé) con rigorose e complesse procedure per tentare di pervenire a una nuova strutturazione dello spazio e del tempo musicale, eliminando residui di discorsività propri della musica precedente. Parallelamente ci furono le esperienze della musica concreta (Parigi) ed elettronica (Colonia).
Premessa. Nei primi anni del '900 ebbe a svilupparsi la musica afroamericana sulla scorta del ragtime di fine Ottocento, pertanto il Blues e il Jazz; negli anni ’50 le musiche elettriche del R&R ecc.: qui non sono prese in considerazione. Dunque, se è vero come è vero che l’estetica del Romanticismo la ritroviamo diffusa per tutto il Novecento e oltre, è altrettanto vero che il suo approccio progressista fa sì che mini dall’interno il linguaggio musicale che per oltre due secoli (Seicento e Settecento) aveva dominato la scena occidentale.
Andare oltre in ogni caso… Questa la missione del Romanticismo. Fu una reazione al dilagante dilettantismo imbellettato (che comunque si era infiltrato nella cultura e destinato a rimanervi seppur in forme differenti), ai superficiali e luccicanti ornamenti cipriati del classicismo settecentesco (prestabilito dal Barocco), che con la fine della monarchia francese (1789), aveva perso fulgore, charme…
Cammina sulla strada sbagliata chi pensa che il Settecento, l’età dell’Illuminismo, per la musica fu un periodo splendido, di raziocinio, di progresso. Il ‘700 musicale fu la breve era nella quale si ebbe l’avvicendamento stilistico tra il tardo Barocco con quello Classico: la consacrazione estetica, e in larga misura pratica, del principio che la musica fosse un’arte peggio che secondaria, e che si dovesse sottomettere al testo. Pertanto marginalizzare la musica strumentale e favorire quella cantata, l’Opera.
Continuando in modo arbitrario e minimale l’esplorazione delle nostre radici musicali, tutti sanno che la musica occidentale si è sviluppata dalla musica sacra, segnatamente dal cosiddetto canto gregoriano dell’Alto Medioevo. Forse meno ci si rende conto che questa matrice è molto orientaleggiante, e le ragioni sono politiche: l’assetto dell’impero era inclinato a Oriente (330 d.c. capitale Costantinopoli).
Bob Dylan “figlio” di Lorenzo de’ Medici. Cosa?! Un paio di minuti di lettura, please… Italia, Firenze, in piena epoca rinascimentale un gruppo di potenti persone, musicisti dilettanti, sta tramando a danno della rigogliosa polifonia madrigalesca che da secoli dominava le scene per una restaurazione della perduta e arcadica semplicità musicale. Sarà l’inizio del melodramma musicale; in tutti i sensi…
In estremo compendio, dopo il canto gregoriano dell’Alto Medioevo e la conseguente meravigliosa polifonia che dalla metà del ‘200 circa arrivò fino alla metà del ‘400, nel Rinascimento la musica occidentale ebbe un ulteriore impulso (anche a fronte di teorizzazioni musicali messe a punto da alcuni), per poi mutare definitivamente e compiere (circa nel ‘600) il salto decisivo: nacque il Barocco. Il termine “barocco”, anche in musica, è di solito usato in maniera dispregiativa, comunque non in modo riverente: abbondante, sfarzoso, decorativo, ridondante, superficiale… sono solo alcuni aggettivi usati per rappresentarlo (anche mutuati dalle altre discipline in particolar modo quelle figurative).
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Aprile 2024
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