Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Il dominio della Scala Maggiore, ma non sempre è stato così!

16/2/2018

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Chi pensa che la scala Maggiore (Ionica) sia la base della musica occidental-europea si sbaglia. “Solo” dal periodo Barocco e ancor più da quello Classico, quindi dal ‘700 in poi, è così.
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La musica medievale gregoriana si basava su modi scalari che comprendevano anche la scala Ionica, ma questo era un modo alquanto poco usato, del tutto subornato ad altri, residuale.
E non solo la nostra musica arcaica, anche quella successiva, quella dotto-polifonica che dal XIV secolo in poi si è magnificamente sviluppata fino al Rinascimento e quindi fino a tutto il XVI sec. e parte del successivo, con i meravigliosi compositori fiamminghi e italiani, non si basava sulla scala Ionica (o quella minore naturale denominata Eolia), ma ne privilegiava un'altra: la Dorica.
Il Dorico era il primo modo, quello principale dei quattro denominati autentici, chiamato Protus.
I quattro modi autentici avevano altrettanti sotto modi denominati plagali; lo Ionico corrispondeva all’ipomodo del Tritus, ovvero del Lidio.

La scala Dorica è (tra quelle denominate minori) la più “luminosa” di tutte, serena, ciò perché possiede una struttura cristallina e logica, perfettamente simmetrica, a specchio (come si può facilmente notare dalle figure in testa all'articolo).
D’altronde si può costruire la Dorica ascendendo e discendendo simmetricamente tre volte del pitagorico intervallo di quinta, per esempio dal DO centrale si irradiano ascendendo SOL, RE e LA, e discendendo FA, SIb e Mib; perciò ordinando in progressione scalare si ha DO-RE-Mib-FA-SOL-LA-SIb ovvero la prediletta Dorica (di DO: in nomenclatura internazionale C-D-Eb-F-G-A-Bb).

(Glossa: l’ipomodo del Dorico è l’Eolio, cioè la scala minore Naturale, appena più scura della sua parente; e una variante della Dorica è la Minore Melodica stabilita intorno al ‘700: ha la settima innalzata di un semitono che rompe la dorata simmetria divenendo più tensiva/risolutiva, via di mezzo tra Dorica e Ionica.)

Il modo Ionico fu adottato per rispondere a una precisa estetica, un’esigenza di strutturazioni accordali che furono ritenute funzionali nell’ottenere musiche di un certo genere e stile: fu una scelta che portò a meravigliosi capolavori, tuttavia si è insistito sin troppo, infatti appena si è deviato da ciò si è composto molti ottimi brani, particolari, alcuni di grandissimo successo...
Brani famosissimi si basano sulla scala Dorica, alcuni di questi sono Another Brick in the Wall, Scarborough Fair, Oye Como Va, I Wish, So What… Peraltro molti grandissimi improvvisatori dal Jazz al Rock hanno privilegiato questa scala, addirittura Carlos Santana ne fece un suo marchio di fabbrica tanto che Frank Zappa gli dedicò scherzosamente un brano: Variations On The Carlos Santana Secret Chord Progression.

Dunque va tutto bene, molti secoli di predominio della Ionica col suo Sistema Tonale hanno portato immensi capolavori, ma c’è ormai moltissimo ristagno, e non ci vuole poi molto per essere un po’ più fantasiosi, anche attingendo alle visioni matematico-geometriche del passato, doriche o altre che siano. 
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    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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