Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Unorthodox Behaviour, l'entusiasmante esordio dei Brand X

18/6/2020

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Moltissimi ancora confondono il genere musicale Jazz-Rock con il Progressive*. Solitamente la distinzione di massima è che il Progressive sarebbe un complicato genere cantato e il Jazz-Rock** un complicato genere strumentale. 
​Questa grossolana ripartizione produce ovviamente malintesi e disguidi, per esempio diffusamente si considerano i jazz-rocker Area (addirittura anche i Perigeo) come un gruppo che ha fatto musica progressive perché sono intricati e hanno parti cantate.  
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Da decenni approssimazioni ed errori, incoerenze inspiegabili; a dar retta a quel tipo di distinzione non si comprende per quale motivo per esempio gli Area sarebbero progressive e Frank Zappa no.
In realtà nei due generi sono diverse le caratteristiche di sostanza musicale, a livello strutturale, cioè come elementi costruenti contenuti, e non connotativo (colorazioni e decorazioni come la differenza percettiva di un tema melodico che sia cantato o suonato da uno strumento).
Il fattore basilare maggiormente dirimente è che il Jazz-Rock è in larghissima prevalenza fondato su strutture armonico-melodiche modali e quindi con ostinati e riff, mentre il Progressive su quelle tonali e quindi molte armonie accordali. Il Prog non ha il linguaggio jazz (e derivati come il Funk ecc.) sia nei temi sia negli assoli, mentre il Jazz-Rock sì (peraltro, come d’altronde accade nel Jazz, nel Jazz-Rock gli assoli rivestono molta importanza nell’economia dei brani, ben più che nel Prog). Il Jazz-Rock basa molto della sua vitalità musicale su obbligati tra gli strumenti in unisoni (o simili) spesso parecchio intricati e veloci, il Progressive no (non che non ne abbia, ma non ne sono l’essenza). Infatti, il Jazz-Rock si basa moltissimo sulla velocità esecutiva e pertanto solitamente ha pochissimi pezzi rilassati, atmosferici in tal senso. (In vari articoli e libri pubblicati è approfondita la questione.).
​
Questa lunga introduzione per inquadrare al meglio la musica del disco di esordio di uno dei più formidabili gruppi Jazz-Rock: i Brand X.
Questo importante gruppo britannico, in cui originariamente ha visto militare alla batteria Phil Collins, pubblicò Unorthodox Behaviour nel 1976 e quindi proseguì fino al 1980 con altri cinque dischi: la loro parabola fu alta. Dunque i Brand X salirono alla ribalta nel pieno periodo di crisi dei generi musicali più complessi.
Il gruppo è formato da John Goodsall (chitarra elettrica e acustica), Percy Jones (basso elettrico fretless), Phil Collins (batteria e percussioni) e Robin Lumley (tastiere). Hanno registrato i sette brani che costituiscono Unorthodox Behaviour tra settembre e ottobre del 1975 e sono firmati collettivamente da tutto il quartetto.
La loro musica, tipicamente jazz-rock, è strutturata con rapidi avvicendamenti di parecchi moduli, specialmente da brucianti frasi in unisoni, riff e groove ritmici: ecco perché in questo genere sovente si trovano ostinati parecchio creativi, i compositori si ingegnano particolarmente nella ricerca e sviluppo di questa tipologia musicale che ne è l'ossatura. Poi ci sono asciutti temi melodici e scarne armonie, realizzando così una mobilità di pannelli musicali inusitata in altri generi.
Gli scenari si susseguono piuttosto turbinosamente, e solo quando ci sono gli assoli c’è una relativa stasi strutturale. Tuttavia le sovrastrutture dei singoli esecutori nell’accompagnamento del solista sono in interazione, le loro parti non sono così statiche come accade in altri generi, qui si è più affini al Jazz.

I brani.
Nuclear Burn L’incipit dell’intero disco è il manifesto del genere: breve e serrato unisono basso-batteria, poi riff del fretless di Percy Jones in tempo medio-rapido in complessivi 11/8, seguito da Collins e poi il resto. Il pezzo è molto lungo e quindi parecchio articolato, bello il solo di tastiere su altro riff in complessivi 7/8. Tantissimo spazio a Collins.
Euthanasia Waltz Tra i più “semplici” e lineari, evocativo, media velocità in 4/4 fortemente terzinato. Magnifico Collins e le interpolazioni bassisitiche di Jones. Chitarra acustica 12 corde, assolo di piano elettrico, obbligati e sorta di lungo assolo di basso, tocchi nel finale di vibrafono (Collins): trascinante.
Born Ugly Molto funky con un brioso motivo tematico, dopo unisono si “apre”… assolo di pianoforte. Si susseguono vari moduli e pannelli, e si approda a un altro scenario, ancora quieto, con solo di chitarra elettrica, che però, per via di uno stile alquanto aggressivo (un po’ McLaughlin un po’ Di Meola), alza la temperatura di tutto e tutti. Segue una transizione per altra sezione che porta a conclusione, con Collins sempre sugli scudi, con un superbo suono che in questo disco è esaltato. 
Smacks of Euphoric Hysteria Dopo un “tutti”, semplice ritmo in 4/4, festoso motivo tematico esposto dalla elettrica di Goodsall (che spesso in tutto il disco doppia se stesso in unisono stereofonico), poi ancora stacchi, obbligati, stop and go e fill di Collins... Si giunge alla sezione assoli: duetto tra l’elettrica di Goodsall e il sinth di Lumley. Ma c’è il tempo per la coda più misteriosa con arpeggio mahavishnuiano di Goodsall in un sincopato 10/8 che conduce gli altri alla fine.
Unorthodox Behaviour Sorta di funky-jam con motivetto melodico, reciprocità degli strumentisti con inserita a metà pezzo una frase tematica più “minacciosa” (doppiata con la marimba da Percy Jones): un lungo divertimento. 
Running on Three Veloce pezzo, galoppante con la complessiva parte tematica più estesa dell’intero disco, segue solo di chitarra elettrica, ancora vari interpolamenti e “strappi” strumentali; conclusione. 
Touch Wood Brano del tutto acustico. Atmosferico, con aggiunto il sax soprano di Jack Lancaster. Prima piuttosto libero, arioso, poi a circa la metà, si coagula in un ritmo, con il pianoforte che conduce, si va al termine.
È un disco dominato dalla coppia ritmica Collins-Jones: entusiasmanti nei tanti riff-groove intrisi di ingegnose interazioni. In particolare Jones ha nell’originalità ritmica e armonico-melodica (oltre che timbrico-dinamica e sfoggio di alta precisione) i suoi punti di forza, che confermerà, sviluppandoli, nei dischi seguenti: un bassista elettrico dallo stile unico, un fuoriclasse. Goodsall e Lumley comprimari di rango.
 
​
*Il termine progressive causa uno stravagante effetto nella maggioranza degli ascoltatori appassionati di musica rock che va all’incirca da metà dei Sessanta alla metà dei Settanta: appena ci si imbattono improvvisamente divengono esperti musicali: sanno loro quali sono gli artisti progressive e quali no.
**Altresì spesso si confonde il genere Jazz-Rock con Fusion.
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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