Questa grossolana ripartizione produce ovviamente malintesi e disguidi, per esempio diffusamente si considerano i jazz-rocker Area (addirittura anche i Perigeo) come un gruppo che ha fatto musica progressive perché sono intricati e hanno parti cantate.
Il fattore basilare maggiormente dirimente è che il Jazz-Rock è in larghissima prevalenza fondato su strutture armonico-melodiche modali e quindi con ostinati e riff, mentre il Progressive su quelle tonali e quindi molte armonie accordali. Il Prog non ha il linguaggio jazz (e derivati come il Funk ecc.) sia nei temi sia negli assoli, mentre il Jazz-Rock sì (peraltro, come d’altronde accade nel Jazz, nel Jazz-Rock gli assoli rivestono molta importanza nell’economia dei brani, ben più che nel Prog). Il Jazz-Rock basa molto della sua vitalità musicale su obbligati tra gli strumenti in unisoni (o simili) spesso parecchio intricati e veloci, il Progressive no (non che non ne abbia, ma non ne sono l’essenza). Infatti, il Jazz-Rock si basa moltissimo sulla velocità esecutiva e pertanto solitamente ha pochissimi pezzi rilassati, atmosferici in tal senso. (In vari articoli e libri pubblicati è approfondita la questione.).
Questa lunga introduzione per inquadrare al meglio la musica del disco di esordio di uno dei più formidabili gruppi Jazz-Rock: i Brand X.
Questo importante gruppo britannico, in cui originariamente ha visto militare alla batteria Phil Collins, pubblicò Unorthodox Behaviour nel 1976 e quindi proseguì fino al 1980 con altri cinque dischi: la loro parabola fu alta. Dunque i Brand X salirono alla ribalta nel pieno periodo di crisi dei generi musicali più complessi.
Il gruppo è formato da John Goodsall (chitarra elettrica e acustica), Percy Jones (basso elettrico fretless), Phil Collins (batteria e percussioni) e Robin Lumley (tastiere). Hanno registrato i sette brani che costituiscono Unorthodox Behaviour tra settembre e ottobre del 1975 e sono firmati collettivamente da tutto il quartetto.
La loro musica, tipicamente jazz-rock, è strutturata con rapidi avvicendamenti di parecchi moduli, specialmente da brucianti frasi in unisoni, riff e groove ritmici: ecco perché in questo genere sovente si trovano ostinati parecchio creativi, i compositori si ingegnano particolarmente nella ricerca e sviluppo di questa tipologia musicale che ne è l'ossatura. Poi ci sono asciutti temi melodici e scarne armonie, realizzando così una mobilità di pannelli musicali inusitata in altri generi.
Gli scenari si susseguono piuttosto turbinosamente, e solo quando ci sono gli assoli c’è una relativa stasi strutturale. Tuttavia le sovrastrutture dei singoli esecutori nell’accompagnamento del solista sono in interazione, le loro parti non sono così statiche come accade in altri generi, qui si è più affini al Jazz.
I brani.
Nuclear Burn L’incipit dell’intero disco è il manifesto del genere: breve e serrato unisono basso-batteria, poi riff del fretless di Percy Jones in tempo medio-rapido in complessivi 11/8, seguito da Collins e poi il resto. Il pezzo è molto lungo e quindi parecchio articolato, bello il solo di tastiere su altro riff in complessivi 7/8. Tantissimo spazio a Collins.
*Il termine progressive causa uno stravagante effetto nella maggioranza degli ascoltatori appassionati di musica rock che va all’incirca da metà dei Sessanta alla metà dei Settanta: appena ci si imbattono improvvisamente divengono esperti musicali: sanno loro quali sono gli artisti progressive e quali no.
**Altresì spesso si confonde il genere Jazz-Rock con Fusion.