Nuclear Burn e Disco Suicide dei primi due dischi dei Brand X (Unorthodox Behaviour e Moroccan Roll), Ish, Eutanasia Waltz e Isis Mourning dal disco Livestock; Algon e And So to F del penultimo Product (’79); questi sono i brani in cui Collins meglio esprime il suo lato più complesso e virtuosistico, con metriche e ritmi notevoli, controtempi e obbligati, up tempo sciolti e grintosi, alla ricerca di un’affermazione artistica pure in questa sfera di competenza: in particolare nei brani live registrati tra il ’76 e ’77 di Livestock, si apprezza il notevolissimo livello raggiunto, pure ben interpolato da dinamica e sensibilità non comune.
L’altro lato, quello di raffinato batterista pop-rock, Collins lo ha espresso appena dopo la conclusione dell’esperienza con i Brand X, pertanto tra il 1980 e il 1982, distinguendosi principalmente nella feconda collaborazione con il grande chitarrista-cantautore John Martyn; segnatamente nei brani Some People Are Crazy, Lookin’ on, Couldn’t Love You More, Hearts and Keys, Never Say Never, Pascanel, Didn't Do That, Please Fall in Love With Me. Fino allo straordinario brano In the Air Tonight, suo successo contenuto in quel gran disco pop-rock che è Face Value (suo primo solista del 1981), nel quale, dopo un epico fill di entrata, suona un eccellente groove (senza charleston) inframezzato da rullate peculiari. Di questo disco, è pregevole pure Hand in Hand. Dell’ottimo disco successivo, Hello, I Must Be Going! (’82) si segnalano I Don’t Care Anymore, It Don’t Matter to Me.
Insomma, brani molto articolati, densi di sezioni, di genere squisitamente Progressive, quelli più aggressivi e interpolati con obbligati mozzafiato Jazz Rock, insieme con quelli di sofisticatissimo Pop: Collins ha sempre dimostrato non solo un grande agio nell’esprimersi come strumentista, ma anche e soprattutto come artista in grado di caratterizzare quei brani attraverso la sua grande preparazione tecnica e la sua musicalità così speciale.
(tratto dal libro "Genesis 1970-1976")