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Libro Eroi Elettrici

Phil Collins, batterista al di là dei Genesis

30/1/2017

11 Comments

 
Phil Collins, in quanto a stile, è un batterista di evidente stampo europeo; la sua derivazione wyattiana è la più consistente, ma è chiara anche una porzione moerleniana (Pierre Moerlen, batterista dei Gong). Tuttavia, in seguito, dopo la metà dei ’70, il suo batterismo si è proteso più distintamente in due direttrici. 
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Da una parte un muscolare e teso Jazz Rock (soprattutto nella militanza con i Brand X); dall’altra, attento all’efficacia dell’applicazione del groove e al contempo più elegiaco narratore, perciò con sfumature sia come variazioni del riff ritmico sia sonore.
Queste due direttrici stilistiche non sono parallele ma ortogonali, quando opportuno s’intersecano; e qualche circostanza in tal senso c’è stata anche con i Genesis, ma al di fuori di questi ha ulteriormente sviluppato sia il suonato sia dei magnifici suoni: profondi e risonanti, originali.
​
Nuclear Burn e Disco Suicide dei primi due dischi dei Brand X (Unorthodox Behaviour e Moroccan Roll), Ish, Eutanasia Waltz e Isis Mourning dal disco Livestock; Algon e And So to F del penultimo Product (’79); questi sono i brani in cui Collins meglio esprime il suo lato più complesso e virtuosistico, con metriche e ritmi notevoli, controtempi e obbligati, up tempo sciolti e grintosi, alla ricerca di un’affermazione artistica pure in questa sfera di competenza: in particolare nei brani live registrati tra il ’76 e ’77 di Livestock, si apprezza il notevolissimo livello raggiunto, pure ben interpolato da dinamica e sensibilità non comune.

L’altro lato, quello di raffinato batterista pop-rock, Collins lo ha espresso appena dopo la conclusione dell’esperienza con i Brand X, pertanto tra il 1980 e il 1982, distinguendosi principalmente nella feconda collaborazione con il grande chitarrista-cantautore John Martyn; segnatamente nei brani Some People Are Crazy, Lookin’ on, Couldn’t Love You More, Hearts and Keys, Never Say Never, Pascanel, Didn't Do That, Please Fall in Love With Me. Fino allo straordinario brano In the Air Tonight, suo successo contenuto in quel gran disco pop-rock che è Face Value (suo primo solista del 1981), nel quale, dopo un epico fill di entrata, suona un eccellente groove (senza charleston) inframezzato da rullate peculiari. Di questo disco, è pregevole pure Hand in Hand. Dell’ottimo disco successivo, Hello, I Must Be Going! (’82) si segnalano I Don’t Care Anymore, It Don’t Matter to Me.

Insomma, brani molto articolati, densi di sezioni, di genere squisitamente Progressive, quelli più aggressivi e interpolati con obbligati mozzafiato Jazz Rock, insieme con quelli di sofisticatissimo Pop: Collins ha sempre dimostrato non solo un grande agio nell’esprimersi come strumentista, ma anche e soprattutto come artista in grado di caratterizzare quei brani attraverso la sua grande preparazione tecnica e la sua musicalità così speciale.

(tratto dal libro "Genesis 1970-1976")
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11 Comments
Massimo lombardi
29/8/2017 02:06:43

Concordo che le cose più funamboliche dietro le pelli,Collins le fece con i Brand x,ma fece cose notevoli anche nel periodo Gabriel dei Genesis...non citiamo minimamente Musical Box,Fountain of Salmacis,Watcher of the sky,Dancing with the moonlit knight,Firth of fidth,Battle of epping forest,cinema show,

Reply
carlo pasceri
29/8/2017 10:22:11

Buongiorno Massimo,
non sono citati quei brani dei Genesis del periodo Gabriel da lei ricordati perché Collins, pur suonandoli molto bene, non eccelle particolarmente rispetto a ciò che batteristicamente era accaduto e stava accadendo (come invece riuscì a fare dall’epoca dei Brand X in poi).

Reply
massimo lombardi
14/10/2017 13:48:27

"Non eccelle particolarmente...",dissento assolutamente da questa affermazione...Pezzi come "Cinema Show" e "Battle of epping forest",mostrano già come il batterismo di Collins fosse in territori cobhameschi jazz fusion,poi portati a compimento con i Brand x..."Rispetto a quello che succedeva"...non capisco cosa significhi questa affermazione...il suo batterismo nei primi Genesis,non ha assolutamente nulla da invidiare ad altri celebrati prog drummer,come Bruford e Palmer...anzi, lui aveva più groove rispetto a loro(pezzi come In the Rapids e It lo dimostrano ampiamente),cosa che mi é stata confermata da batteristi...Il problema dei dischi dei Genesis epoca Gabriel,é che soffrono di registrazioni spesso qualitativamente scarse,a causa dei pochi mezzi economici che la band aveva in quel periodo.Registrazioni che fanno soffrire,particolarmente il lavoro di Collins dietro le pelli...

carlo pasceri
15/10/2017 00:51:15

Gentile Massimo,
è molto frequente che un comune ascoltatore abbia percezioni musicali diverse da un esperto, tutto sommato è anche logico, altrimenti… Meno logico, ma sempre frequentissimo, è che il comune ascoltatore non faccia tesoro di ciò che apprende dallo specialista. Purtroppo per lui… Infatti, questo ascoltatore (che di solito è anche un fan di questo o di quello) invece di prendere atto di quel che viene a conoscenza (magari chiedendo approfondimenti e delucidazioni), sbandiera vigorosamente il proprio disaccordo, evidenziando la propria mancanza di cognizione di causa della materia musicale in vari modi. Così questo ascoltatore invece di colmare qualche lacuna non farà altro che aumentarne le ampiezze.

P.S. Spero possa tornarne utile questo articolo http://www.carlopasceri.it/blog/la-musica-non-e-unopinione

massimo lombardi
15/10/2017 14:14:24

Risposta piccata,dal tono sgradevole la sua...a cui non replico se non puntualizzando alcune cose...non sono un comune ascoltatore della domenica, che non capisce un acca di musica,cosa che lei asserisce tra le righe e non tanto tra le righe...frequento una scuola di musica di livello da molto tempo(chitarra) e ho conoscenze di armonia musicale...Detto ciò le auguro buona domenica.

Reply
Maurizio
30/12/2017 00:47:12

Bah... il signor Pasceri mostra evidenti segni di poca conoscenza musicale. Affermare che Phil Collins "non eccelle particolarmente rispetto a ciò che batteristicamente era accaduto e stava accadendo" è veramente una stupidaggine indicibile. Basta ricordare la pessima figura che Bill Bruford ha collezionato durante il tour dei Genesis del 1977.... Caro Pasceri, e glielo dice uno che suona tastiere e batteria da quando aveva 8 anni con 5 esami di conservatorio e tanti, tanti, tanti ascolti di musica di tutti i generi... lasci perdere... le sue non sono critiche credibili.

Reply
carlo pasceri
30/12/2017 12:24:49

Caro signor Maurizio Nessuno,
le sue formidabili argomentazioni e referenze professionali mi hanno convinto.
Quindi mi auguro che decida di non essere più, seppur argutissimo e istruitissimo, un anonimo commentatore, fornendo i suoi dati: la contatterò per delle lezioni. Stia tranquillo, le darò la paga che merita.
Buon nuovo anno.
P.S. A proposito, nel 2018 compie 13 o 14 anni?

Reply
Luca Fantauzzi
16/5/2020 00:30:15

Egregio sig. Maurizio Nessuno. La prego, davvero. Con tutto il cuore. Contatti Carlo, lo faccia. Quando tutto sarà finito, per lei, le offrirò una ottima aranciata.
Buona vita.

Reply
marco nenz
29/12/2020 20:49:00

Caro Sig.Carlo ascolti interamente Foxtrot.....Phil Collins batterista con la B maiuscola

Reply
carlo pasceri
30/12/2020 07:17:07

Caro Marco,
in effetti sono molti anni che ascolto quel disco, interamente.
A presto.

Reply
marco nenz
3/1/2021 09:56:45

Domani, visto che le librerie aprono comprerò il suo libro.Il periodo da lei trattato mi sembra il piu interessante x un vecchio fan dei Genesis come il sottoscrritto.
Buona giornata


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    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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