La cosa particolare è che presto ho scoperto che tra i tantissimi pezzi che via via ascoltavo, dalla mia adolescenza in poi, le mie preferenze non di rado avevano un denominatore comune che andava oltre gli autori, i generi e gli stili musicali.
Dapprima e soprattutto ho amato Black Napkins, A Night in Tunisia e Nardis (di Frank Zappa, Dizzy Gillespie e Miles Davis): un’attrazione che le decadi di anni trascorse non ha indebolito, è ancora potentissima.
Dunque, quali che siano le numerosissime combinazioni possibili*, molto raramente i brani sono fondati su accordi che si spostano mediante il più piccolo movimento a disposizione, chiamato di seconda minore (un semitono), che è il più radicale, ma lo fanno tramite altri intervalli; i più usati sono di seconda maggiore (tono), terza minore o maggiore (1,5 e 2 toni) quarta (2,5 toni) e quinta (3,5 toni).
Pertanto, c’è forse alle mie orecchie pure questo poderoso fattore di straordinarietà, di non “consumato”, che ha influito sul mio gusto.
In ogni caso va considerato che l’effetto che si realizza** è di grande energia, di tensione-risoluzione quasi violenta, dovuto ai cromatismi; inoltre, così si introducono immediatamente nel campo di azione molte note diverse, cosa che non accade con tutti gli altri tipi di movimenti sequenziali (quarte, quinte e ancor meno per le terze): bisogna avere molti cambi di accordi per ottenere molte note differenti, giacché gli accordi che si muovono con quegli intervalli hanno molte note in comune.
Va annoverato che nel genere Metal il cromatismo, anche strutturale, è usato molto più di altri generi; infatti è un genere che mi piace. (E il Grunge non disdegna questa soluzione, anzi.)
Comunque è Frank Zappa colui che più e più variamente di tutti ha usato questa peculiarità armonica, tra i tanti, i miei brani preferiti sono: King Kong, The Dog Breath Variations, Fifty-Fifty, The Grand Wazoo, Peaches en Regalia, Inca Roads, Twenty Small Cigars, Alien Orifice, Läther.
* Ascendente/discendente, minore verso maggiore, maggiore verso minore, oppure maggiore-maggiore, minore-minore; e così via, pure con molte altre tipologie più sofisticate di accordi, per numerosissime combinazioni a disposizione.
** L’effetto spesso è alquanto esotico, rimanda alle culture arabe e indiane, ciò perché queste, solitamente, usano scale che hanno subito il cromatismo con la seconda nota della scala; come per la “nostra” Frigia, però usata estensivamente, guarda caso, solo in Spagna, dominata per oltre mezzo millennio dagli arabi.