Carlo Pasceri
  • HOME
  • BLOG
  • SHOP
  • BIOGRAFIA
  • DISCOGRAFIA
    • Curvatura 9
    • Cannibali Alchimie
    • No Gravity
    • Real Koob
    • Blue Challenge
  • PUBBLICAZIONI
    • Libri
    • Riviste musicali
    • Jazzitalia
  • DIDATTICA
    • Corso "Tecnica Audio"
    • Seminario "Percorsi Melodici"
  • STRUMENTAZIONE
  • MEDIA
    • Audio
    • Video
    • Foto
  • CONTATTI
Libro Eroi Elettrici

Acid Jazz e Grunge, le ultime scintille della musica popolare

21/8/2022

6 Commenti

 
All’alba dei ’90 del ‘900 sorsero due stili musicali molto diversi tra loro: l’Acid Jazz e il Grunge.
Uno britannico ed elegante, l’altro americano e scapigliato; uno parecchio innervato da interventi strumentali di buona qualità, l’altro soprattutto vocale e strumentalmente un po’ trasandato.
Uno, sorta di iper raffinato Funk, l’altro, ruvido Rock contiguo con l’Hard; in sostanza quasi agli antipodi, quasi delle antitesi musicali.
Ma c’è un importante contenuto musicale che li accomuna.
Foto
Prima di vedere qual è, facciamo un rapidissimo passo indietro per meglio inquadrare il fenomeno.

Dopo l’età aurea del Rock (e dintorni) che va circa dalla metà degli anni Sessanta alla metà dei Settanta, ci furono le saette Punk e Dance che squadernarono tutto.
Poi tra i ’70 e gli ’80 lo stile New Wave, all’incirca una formidabile ripulitura del Punk dunque del rock&roll più sfrenato con un’estetica e suoni (e talvolta ritmi) “dandy” (interpretazioni e suoni affettati), mutuati anche dalla Dance.
Siamo giunti pienamente negli ’80, che videro un tumultuoso Rinascimento della musica britannica, i cui artisti, avvalendosi delle nuove tecnologie che misero a disposizione (peraltro sempre più a basso costo) strumenti sempre più sofisticati (tastiere, batterie elettroniche, processori di segnali ecc.), riuscirono a esprimere una musica che andò ben oltre la New Wave, spesso di buona qualità e che ebbe anche successo di massa, e apparentemente piuttosto nuova.
Tuttavia era una novità più di superficie che altro (suoni, commistioni e “atteggiamenti”), giacché nei contenuti (ritmi, melodie, armonie e strutture formali) non c’erano significative innovazioni; salvo eccezioni.

Ma a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, Brand New Heavies, Incognito, James Taylor Quartet, Jamiroquai e di seguito tanti altri, fecero musica puntando su una ritmica incisiva ma raffinata, spesso con il basso elettrico in evidenza che segnava succosi riff, e interventi che rimandavano a una tradizione Funk, ma con caratteristiche differenti, innanzitutto perché il Funk è in massima parte modale (ovvero molto statico armonicamente) mentre queste erano piuttosto movimentate in tal senso.
Dunque, queste erano le fondamenta su cui poggiavano il cantato e gli assoli; pertanto una specie di easy Fusion cantata e ballereccia, un Pop con gli strumentisti in evidenza, in particolare la ritmica, e non di rado con soli che durano ben più delle canoniche 8 misure: queste musiche le chiamarono Acid Jazz. E ciò che fece la differenza erano le successioni armoniche; questo li connette col Grunge dei Nirvana e i loro simili.

È utile rammentare che dal Barocco fino a Wagner, quindi per la stragrande maggioranza delle musiche “popolari” del ‘900 le serie di accordi dei brani, quando non propriamente blues (altra innovazione), si basano su un semplice schema determinato dalla scala diatonica base scelta (Maggiore o Minore che sia),  ovvero questa scala genera delle armonizzazioni sovente per intervalli di terze: se abbiamo la scala di DO (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do), partendo da una nota, che è la n.1, si salta la successiva (n.2) e si prende la n.3, che a sua volta diviene la n.1 e avanti così per formare gli accordi (infatti il DO maggiore è costituito da Do-Mi-Sol).
Dunque alle 7 nominali diverse note corrispondono 7 precisi accordi base che a loro volta, mediante mini successioni accordali chiamate cadenze, formano la struttura armonica dei pezzi.
Tanto per fare un esempio (tra gli innumerevoli), armonicamente diretto discendente di oltre tre secoli addietro è un grande classico dell'Hard Rock come "Strange Kind Of Woman" dei Deep Purple; segnatamente alla scala (e quindi all'armonizzazione) di SI minore.
​(Non a caso moltissimi brani, sia di successo sia di nicchia, condividono sequenze armoniche tra loro molto simili; d’altronde le serie accordali non sono protette dal diritto di autore.)
Ovviamente ci sono state deroghe sia nelle armonizzazioni (non tutte per terze) sia qualche piccola audacia nell’usare qualche accordo con una nota o due non appartenenti alla scala fondamentale; d’altra parte dopo un po’ anche queste piccole eccezioni sono state schematizzate.
​
Invece nell’Acid Jazz e nel Grunge le eversioni armoniche sono divenute quasi sistemiche, hanno ricercato soluzioni all’orecchio più sorprendenti che nel passato, senza sclerotizzarle un granché in schemi pronti all’uso.
​Le melodie meno, perché spesso erano messe a fattor comune relativamente alle successioni armoniche, ossia si tendeva a ottenere un flusso melodico non così sorprendente, scegliendo quelle note degli accordi in comune con la scala base, che quindi potessero tracciare arcate melodiche più convenzionali ovvero monoscalari e perciò con effetti di più facile e statuita cantabilità, a dispetto delle armonie stesse che avrebbero condotto a scelte di scale diverse o comunque allontanamenti ragguardevoli dalla scala base, rendendo parecchio ellittiche e complesse le melodie.
​
A tal proposito basti ascoltare i grandi successi “In Bloom” dei Nirvana e “When You Gonna Learn?” di Jamiroquai.
Va ricordato che i prodromi dell’Acid Jazz ci furono nella prima metà dei Settanta per opera di alcuni illustri artisti, a cominciare da Stevie Wonder e Brian Auger, e, in modo meno episodico, perciò più continuativo ma molto meno noto, del vibrafonista di estrazione jazz Roy Ayers.
Come d’altronde per il Grunge un nome su tutti: Neil Young.
Ma non ci fu nemmeno lontanamente un’esplosione fenomenica come nei Novanta, perché quegli elementi musicali prima descritti, a differenza dei decenni precedenti, assursero a precisi sistemi per fare musica; quindi pletore di musicisti furono stimolati da questi elementi producendo a loro volta pletore di brani.
Ecco perché furono coniati nuovi termini per catalogare quelle musiche, che però esaurirono la loro spinta vitale in quello stesso decennio.

Dai ’90 ad oggi, l’Acid Jazz e il Grunge sono gli unici avvenimenti musicali significativi; escludendo la Trap, che di significativo ha tutto fuorché l’aspetto propriamente musicale, solo antropologico. 
6 Commenti
Massimiliano Brazzo
28/8/2022 15:21:07

Eccellente articolo, come al solito, che mi fa nascere un discreto interesse per il Grunge, che non ho mai considerato granché e di cui non avevo mai ravvisato questa particolarità armonica (che invece, a livello più istintuale inizialmente, percepì nell'Acid). A tuo parere Carlo, oltre i celebri Nirvana, Soundgarden e Pearl Jam, quali gruppi di questa corrente andrebbero recuperati?

Rispondi
carlo pasceri
31/8/2022 15:43:36

Grazie Massimiliano, e perdona me per il ritardo;
mi fa piacere ti abbia suscitato interesse... ti rinvio a un mio vecchio articolo dove peraltro cito qualche gruppo (comunque tra i più noti).
A presto. https://www.carlopasceri.it/grunge.html

Rispondi
Stefano
5/3/2023 11:37:11

Bellissimo articolo, come sempre! Peccato non sia anche antropologo, perché mi piacerebbe proprio un approfondimento sulla Trap ahah.. a parte gli scherzi le devo dire grazie, perché in questi ultimi 2/3 anni i suoi articoli sono stati un faro nella musica. Azzerderei a dire uno dei pochissimi che va MOLTO aldilà dei soliti gusti soggettivi e analizza con una precisione sconvolgente. Infatti capisco il 50- a volte anche- l' 80/90% 😁 di cosa c'è scritto, ma il punto è che imparo, cresco, apro i miei orizzonti (es. da un album dei Weather report che ascoltavo ora sto adorando tutti gli album con ardimento, o i Gentle Giant, tanto raffinati quanto di difficile ascolto, di cui non posso più fare a meno, o tutto l'illuminante discorso sui Beatles!!!)
Grazie un abbraccio
Stefano

Rispondi
carlo pasceri
5/3/2023 14:05:49

Buongiorno Stefano,
ti ringrazio (oltre che per i complimenti) di aver scritto la cosa che più mi sta a cuore, ossia che ciò che leggi ti apre orizzonti e quindi impari e ti appassioni ancor di più alla musica. Questo mi fa gioire, perché è esattamente per ciò che pubblico articoli e libri.
Un caro saluto.

Rispondi
LucaP
18/10/2024 11:21:08

Complimenti come sempre, Carlo. Ho sempre amato i tuoi brillanti collegamenti, voli pindarici in senso buono, cioè frutto di una conoscenza, cultura e un'intelligenza musicale (e non solo) che ti permette di farlo sempre con successo e stimola i neuroni di noi lettori. Decisamente in controtendenza rispetto a un'epoca come questa, che vede come complessa un pensiero espresso per più di 140 caratteri

Rispondi
carlo pasceri
18/10/2024 12:35:13

Grazie Luca, è corroborante sapere dell'esistenza di lettori come te che che vanno oltre le solite cose, con scontati complimenti o stroncature mediante aggettivazioni e locuzioni gratuite, senza argomentazioni musicali appropriate.
A presto

Rispondi

Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.


Lascia una Risposta.

    Immagine
    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


    Foto
    TEORIA MUSICALE
    Foto

    Archivio

    Aprile 2025
    Marzo 2025
    Febbraio 2025
    Gennaio 2025
    Dicembre 2024
    Novembre 2024
    Ottobre 2024
    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Luglio 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Dicembre 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Maggio 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012

    Feed RSS

    Categorie

    Tutti
    Afrobeat
    Analisi Musicale
    AOR
    Basso
    Batteria
    Blues
    Cantanti
    Cantautori
    Cd
    Chitarra
    Classica
    Critica
    Dischi Da Leggere
    Eroi Elettrici
    Folk
    Funk
    Fusion
    Hard Rock
    Heavy Metal
    HiFi
    Hip Hop
    Jazz
    Jazz Rock
    Jazz-rock
    Krautrock
    Libri
    Libro
    New Age
    Pensieri
    Pianoforte
    Pop
    Progressive
    Punk
    Rap
    Recensione
    Rhythm And Blues
    Ritmo
    Rock
    Rock'n'roll
    Soul
    Storia Musicale
    Tecnica
    Tecnologia Musicale
    Tecnologie
    Teoria Musicale
    Vinile
    World Music

   Home   Blog   Biografia   Discografia    Shop   Didattica   Pubblicazioni    Strumentazione   Media   Contatti   

© Carlo Pasceri - E' vietata qualsiasi riproduzione anche parziale - Risoluzione minima 1024x768

designed by ALi

Basato su tecnologia Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.