Archi e strumenti particolari come l’Onde Martenot (specie di Theremin a tastiera), in modo elegante, fanno benissimo il resto.
La velocità è media (108 bpm pulsazione di crome ossia ottavi) e il ritmo, definito dal piano, è molto interessante: palindromo e determina il metro di 16/8 (aritmeticamente potrebbero essere intese due misure di 4/4, ma è solo un calcolo…).
La formula magica per entrare nella misteriosa piramide dei Radiohead è:
3+3+4+3+3 + 3+3+4+3+3 (semicrome).
Peraltro la batteria, quando s’inserisce tenendo un ritmo (a 2’15”), suona (molto bene) in 3/4 + 3/4 + 2/4 in lento swing (terzinato), determinando un’incantevole doppia frizione metrico-ritmica.
Una piccola tipicità è che gli accordi sono praticamente tutti maggiori e la sequenza armonica è una sorta di pendolo parallelo che sale da FA# e scende ritornando al FA#. Dunque il ritmo è palindromo, però la durata degli accordi è asimmetrica e la successione insieme con l’armonizzazione accordale non corrisponde né alla scala maggiore (modo ionico) né a quella minore (modo eolio). È riferibile alla scala Frigia spagnola (flamenco), simile alla “nostra” frigia ma con l’aggiunta della terza maggiore, perciò la fondamentale (FA#) ha qualità ambigua: sia minore sia maggiore (specie di blues arabeggiante).
Inoltre quando entra (a 26”) il fraseggio “vocalizzato” dall’Onde Martenot, si introduce una piccolissima variante nella progressione di accordi che tanto basta per straniare la percezione: pur mantenendo lo stesso ritmo, sembra che il giro di accordi ricominci prima, giacché è anticipato il FA#… (altresì c’è una nota fuori scala, SOL#, che brevemente è suonata ogni volta che riappare nel brano questa parte “vocalizzata”.)
Poi, quando comincia il canto a 43”, ancora mini mutazione: il motivo cantato si appoggia sulla nota LA, terza minore dell’accordo FA#, che infatti viene cambiato da maggiore a minore, altresì brevemente si presenta un accordo diverso e la progressione armonica raddoppia di lunghezza. Seguono altre mini varianti che movimentano quel tanto che basta...
Onirico, sembra senza inizio e senza fine, è un anello con incastonata una gemma. Un gioiello.
P.S. Pyramid Song è parente di Everything In Its Right Place, un bozzetto presente nel disco precedente: la serie di accordi è la stessa, c’è uno slittamento di tempo del ritmo armonico (4/4 + 2/4 + 4/4) e una nota fondamentale in alto persistente…