Il Rock, soprattutto di questo tipo, di stile più chitarristico, è poco considerato dai frequentatori di Jazz e Classica. Ha fama di essere tutto istinto e poca pianificazione, suoni e performance tendenti al rumore, trasandato a livello compositivo, insomma, molta fisicità e poco “cervello”. Naturalmente oltre a non esser sempre e soltanto in questo modo, talvolta anche in brani apparentemente più rozzi e “rumorosi” ci sono sorprendenti raffinatezze musicali, spesso non appariscenti.
Sono i Led Zeppelin il gruppo che, tra quelli più famosi, duri e pesanti, più spesso ha inserito sofisticatezze di tutti i tipi. Ce ne siamo occupati nel nostro libro dedicato al loro disco più evoluto: Houses Of The Holy. Qui trattiamo l’intro di batteria di uno dei loro pezzi più celebri: Rock and Roll.
La metrica complessiva dell’intro di Bonham è di 35/8, e il ritmo è interamente dispari. La pura suddivisione (data dagli accenti) quindi in ottavi (crome) è: 3+5/3+5/3+4/3+2+2/+5. Questo è il codice:
Addirittura qualcuno può pensare che questa introduzione sia una sorta di casualità in studio, bè, farebbe un torto a Bonham e compagni e a molto del Rock più alto, che non di rado dispensa ponderate raffinatezze (anche armoniche e melodiche), dando così purtroppo ragione a chi considera il Rock solo terreno per musicisti barbari e inetti.
A ulteriore conferma della pianificazione, in tutte le versioni dal vivo di Rock And Roll è presente la stessa introduzione. E dai video a disposizione si nota che i LZ entrano correttamente senza guardarsi, fare cenni ecc.: semplicemente conoscono il complesso codice musicale e si sincronizzano nella sua aritmetica.
Viva il grande Rock. Viva i Led Zeppelin. Viva John Bonham.
(Peraltro questo ritmo di Bohnam è parente a quello notevole presente nella versione di “Keep A-Knockin'” di Little Richard di 15 anni prima, ma quello suonato dal batterista Charles Connor ha una conformazione ritmico-metrica alquanto diversa, essendo un rapidissimo shuffle, quindi con andamento terzinato, con due movimenti “fuori” che lanciano le quattro misure di 4/4 con tre sincopi: è altra cosa rispetto a quello binario e ricorsivamente dispari di Bonham.)
Dei Led Zeppelin ho analizzato l'album Houses of the Holy. L'analisi è disponibile su monografia dedicata e nella raccolta Dischi da leggere - Collezione n.2