Larry Carlton è un chitarrista elettrico molto importante. Sin dal suo esordio nel 1973 (in verità appena ventenne nel '68 registrò un album di cover in tardo stile Wes Montgomery: With a Little Help from My Friends), e poi nei dischi di gruppi come The Crusaders e Steely Dan e successivamente nei suoi dischi solisti (dall'omonimo del ’78), è stato in sostanza il primo che ha perfezionato il chitarrismo Fusion.
Dunque ha espresso un chitarrismo che è una fluida sintesi fra la lirica “vocalità” bluesy e la complessa articolazione lessicale jazzy, che, tra l’altro, necessita di suonare correttamente su sequenze armoniche talvolta molto complesse, di norma sconosciute non solo al Blues, ma pure ad altri generi, come il Rock; Carlton ha pure una non comune qualità, cioè uno spiccato senso melodico.
Il suo stile elegantissimo ha influenzato un’intera generazione di chitarristi, soprattutto di professionisti: egli d'altronde per molti anni è stato il session man più richiesto anche perché, oltre a essere capace di assoli lunghi e articolati, quanto stringati e incisivi, è molto abile e sapiente pure nell'accompagnamento.
Tratto dal libro 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra