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Libro Eroi Elettrici

Con Uncle Meat di Zappa, i primi vagiti Jazz-Rock

21/4/2017

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Se è vero come è vero che la qualità di un’opera è genericamente data dal suo tasso di originalità, Frank Zappa è riuscito a nobilitare il Rock attraverso quella procedura compositiva che questo genere, anche e soprattutto tramite lui, dalla metà dei ’60 ha applicato: la totale assenza di limiti (se non quelli dati dalle conoscenze, spessore e gusto dei musicisti) nell’andare a usare qualsiasi fonte per produrre musica.  
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Dunque Zappa ha realizzato opere creative mediante un’intelligente decomposizione-composizione. E questo era talmente manifesto, che lo hanno subito capito tutti: non c’era bisogno di conoscere profondamente la musica e analizzare la sua, per cogliere l’enorme diversità tra lui e il resto del Rock.
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Inoltre Zappa era un formidabile conoscitore della grammatica musicale, già a quattordici anni (metà anni ’50), ancor prima di saper suonare la chitarra, scriveva partiture di suoi pezzi: a prescindere della brutale scrittura su pentagramma, poteva immaginare e comunicare per mezzo della formalizzante sapienza teorica.  
Il Rock è diventato adulto e maturo pure perché dalla sua pre-adolescenza ha avuto in forze questo titano: Zappa lo ha preso per mano e fatto crescere in fretta; e lui con esso.
Dunque per Zappa era da tempo prassi compositiva l’uso dello studio di registrazione come strumento aggiuntivo, manipolazione nastri e impiego di effetti, e Uncle Meat (disco uscito il 21 aprile 1969) non fa eccezione, anzi. Peraltro il disco ha avuto una lunga gestazione ed è stato pubblicato non poco tempo dopo dalla sua ideazione e registrazione; sembra che insieme a We're Only in It for the Money, Cruising with Ruben & the Jets e Lumpy Gravy (l’altro suo disco “serio”), tutti dischi di quel periodo, facesse parte di un unico mega progetto…

Pensato inizialmente come colonna sonora di un omonimo film, Uncle Meat è un doppio album, il sesto di Zappa, che, insieme al già citato Lumpy Gravy (dell’anno precedente) e al successivo Hot Rats (estate ‘69), tra poche ironie, sberleffi e “bassezze” Rock’n’Roll, attestò l’apice del suo fare musica in quel tempo. Tutte le altre sue precedenti opere, fino a queste, hanno la proporzione invertita tra musica più “pesante”, d’impegno, e quella più disimpegnata, “leggera”. Con questo disco ha pure ipotecato la paternità di molte caratteristiche dell’ambito Jazz Rock, considerando in particolar modo le composizioni The Legend Of The Golden Arches, Prelude To King Kong e King Kong.

Questo brano (con le sue sei parti) che occupa tutto il secondo disco, è il più famoso di Uncle Meat, per il bel tema cantabile “rinforzato” da una big band, col conosciuto e rassicurante ritmo terzinato (sorta di rapido valzer), e le brillanti ed eccentriche improvvisazioni jazzate. Tuttavia il primo disco contiene l’essenza più creativa di Zappa, quella che si porterà dietro fino in fondo, fino agli anni ’90 con i suoi esperimenti col Synclavier e le orchestre, fino alla fine.  
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(Nella versione CD il disco 2 contiene tracce aggiuntive: Tengo Na Minchia Tanta, con testo in lingua italiana cantato da Massimo Bassoli, e due estratti dai dialoghi del film progettato in nuce, uno addirittura di quasi quaranta minuti.)

​Frank Zappa è uno degli 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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