Pertanto il panamense espresse un batterismo che era un punto d'arrivo sia in termini concettuali sia tecnici. Inconfondibile. Tutto questo, tra l’altro, realizzando musica di altissima qualità sia nelle vesti di collaboratore sia come compositore-leader.
Ineguagliabili i suoi groove in termini d'invenzione ritmica, con impressionanti modulazioni metriche (nello scorrere dello stesso tempo assoluto divisioni differenti, per esempio un ritmo in 10/4 mutato in uno di 6/4+2/3[di quarto]), con intricati e complicati obbligati, ad esempio in The Dance of Maya, Vital Transformation, Celestial Terrestrial Commuters, Some Shunk Funk. Questo Cobham lo suonava con esemplare fluidità e precisione: sembrava tutto facile per lui.
Ma tutto ciò, “condito” pure da intense e veloci galoppate con doppia cassa e rullate sorprendenti e al fulmicotone (iniziano e terminano dove non ce lo si aspetta e non di rado senza l’ortodossa “piattata”), mise in ombra le sue grandi abilità con ritmi di metrica semplice e di normale velocità.
In tali contesti musicali più lineari e semplici dimostrò sia sensibilità e dinamica non comuni, sia alcuni elementi di evoluzione stilistica come i sistematici anticipi/posticipi di semicrome dei colpi rullante e gli occasionali, cosiddetti, “rivoltamenti di tempo”* (Heather, Lunarputians, Sea Of Tranquillity, Almustafa The Beloved, Do What Cha Wanna, Bahama Mama, Some Punk Funk, Inner Conflict, Shadows, Spindrift).
Questi elementi sono stati tra i marchi di fabbrica dello stile batteristico degli anni ‘80/’90, anni in cui però Cobham è stato messo da parte, considerato vecchio e sorpassato. Questo perché in termini di contenuto e forma si era rapidamente diffusa una dimagrita espressione musicale, molto ridotta e smussata (Pop e Fusion), quindi il batterismo esuberante e denso di virtuosismi di tutti i tipi con suoni poco frenati e molto risonanti, cui era indiscutibilmente l’esponente più esagerato, non andava più bene. Ciononostante da una dozzina di anni a questa parte c’è una riscoperta e apprezzamento, seppur parziali, dell’opera di questo gigante della batteria.
(Da ricordare i suoi originali e narranti assoli, anche “cantabili”, a volte pure incentrati su sperimentazioni soniche: Searching For The Right Door, Anxiety/Taurian Matador, Last Frontier, A Funky Kind of Thing...).
* "Rivoltare il tempo*, dislocazione diversa dal comune dei colpi rullante/cassa rispetto al battere/levare