Una piccola porzione del panorama, di notevolissimo successo, fu l’hard pop-rock neo classicheggiante degli Europe*, che rientra nella grandiosa ulteriore sintesi che i DT hanno compiuto.
Le melodie pop cantate (James LaBrie) insieme con l’aggressività del Metal delle pesantissime chitarre distorte (John Petrucci) che martellano insieme coi tonitruanti tamburi della batteria (Mike Portnoy) e il profondo basso (John Myung), completate dalle tastiere (Kevin Moore) che puntellano e stendono scenari tra i più vari, non può già questo non impressionare. Tuttavia ciò che fornisce la definitiva eccezionalità è l’inserzione del virtuosistico strato strumentale denso di obbligati-unisoni mozzafiato e di assoli insieme con modulazioni di tempi spesso dispari e intricati.
I DT sono stati spesso accostati ai Rush**, da aggiungere gli Yes; ma sono soprattutto i Kansas i loro ascendenti.
Questi avevano tutti compiuto delle straordinarie fusioni, anche estreme, col Pop-Rock e l’aggressività hard insieme con strumentalismi preziosissimi di grande impatto ed erompenti forme più complesse ed estese della norma, che richiamavano quelle del Prog.
Ma i DT, per alcuni versi, sono andati oltre.
I pesanti suoni e l’ossessione modale del Metal insieme con la velocità e la nettezza degli obbligati e i tanti cambi di tempi complessi, con le liriche parti cantate, li pongono in uno scenario musicale a parte. I serratissimi assoli di chitarre e tastiere, talvolta di basso, con la batteria che dirige e sottolinea senza alcun affanno, offrono ulteriori peculiarità***.
Degli otto brani dell’opera i più articolati e quindi i più speciali sono Take the Time (con la singolare frase recitata in italiano****), Metropolis–Part I: "The Miracle and the Sleeper", Under a Glass Moon e Learning to Live. Poi i più canzonettari: Another Day (con ospite il sassofonista, leader del gruppo fusion Spyro Gyra, Jay Beckenstein), Surrounded e Wait for Sleep.
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* Perciò Yngwie Malmsteen non può non essere un ascendente, essendo alfiere e pioniere dell’Heavy-rock neoclassicheggiante più virtuosistico.
** Nel “mirino” dei DT anche i Q͟ueensrÿche che alcuni anni prima di loro si erano portati alla ribalta.
*** La porzione Jazz-Rock dei DT risiede nello strutturalismo degli alti virtuosissimi strumentali, delle tante e lunghe parti obbligate e dei molti assoli.
**** A 3’44” da Nuovo Cinema Paradiso: “ora che ho perso la vista, ci vedo di più”