Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Il successo di Joe Bonamassa, un freno per la musica

4/3/2013

60 Comments

 
Il blues è l’unico genere musicale che non si è evoluto.
Il blues è l’unico genere musicale che se non corrisponde a quei minimi fattori con i quali è in effetti costituito da oltre un secolo, non è in sostanza considerato come blues.
Il blues in pratica gira su 4 precise NOTE melodiche e 3 accordi maggiori.
Foto
La sequenza di accordi è sempre quella e quindi pure il numero delle permutazioni e combinazioni di note melodiche che si susseguano sono molto limitate.
Quelle 4 note melodiche sono avvicinate e ornate da altre: ma quelle 4 pure variamente espresse sono appunto i 4 punti cardinali del blues e da lì non si scappa.
Tutti i generi, anche quelli più poveri e minimali, come il funk, non hanno queste zavorre linguistiche e grammaticali: il funk si è evoluto in molte sfaccettate direzioni che non solo hanno dato esiti di seminali sottogeneri ecc., ma si è direttamente arricchito poiché innovato non rinnegandosi.
La maggior parte dei musicisti JAZZ hanno approfondito il blues, cominciando dallo sviluppo armonico, e grazie a questo c’è stata un’interessante evoluzione melodica: purtroppo poi tutto si è interrotto pure in quel bellissimo laboratorio musicale.
Oltre a ciò va detto che il blues “nel” rock (rock-blues), e quindi quelle musiche che tanto sono diventate popolari, con l’avvento della chitarra elettrica con il suono distorto (metà anni ’60), si è fermato molto prima: si sono tutti contentati di realizzare accattivanti ritmi shuffle/binari sottolineati pesantemente dalla batteria, con la fantastica espressività appunto della chitarra elettrica spremuta benissimo dai suoi alfieri, che con pochissime note riuscivano di rivaleggiare con la voce umana, donando pure qualcosa in più…
Insomma, se al blues variamo quelle famose 4 note, quei 3 accordi e quei 2 ritmi, partendo però da quei precisi fattori originali, immettendo così altre note, accordi e ritmi, la stragrande maggioranza delle persone non riconoscerà che possa essere (l‘inizio di) una forma avanzata del blues stesso!
Ed è (per fortuna) l’unico genere cui accade questo: tutti gli altri, persino i sottogeneri con i loro stili, si sono dimostrati permeabili e quindi si sono RINNOVATI e pertanto hanno PROGREDITO.
Il rock-blues si fa bastare la riproposizione pedissequa di quei minimi canoni ripetendoli all'infinito: ammesso che questo sia il gusto perciò la scelta del pubblico e così via, che bisogno c’è di incensare e inneggiare il personaggio di turno che offre sempre quelle stesse cose?
Andiamo direttamente alla fonte per ascoltare tutta quell’enorme massa di brani e assoli qualitativamente migliori che abbiamo negli anni accumulato, considerando pure che sono quelli originali e non degli scimmiottamenti.  (Si può comprendere un po’ di entusiasmo se assistiamo direttamente ai concerti di questi moderni musicisti rock-blues, giacché siamo direttamente partecipi in quei momenti di potenti energie; e magari sperare che quell’evento possa essere la scintilla per andare a (ri)scoprire le matrici.)

Questa ritrosia alla crescita è purtroppo confermata dal grande successo del chitarrista Joe Bonamassa: un medio chitarrista professionista rock-blues che, sfruttando il solco tracciato da altri sicuramente più GRANDI di LUI, e quindi ricalcandoli, è riuscito di far breccia nelle orecchie e nel cuore di molti appassionati pure di chitarra elettrica. Bonamassa è un chitarrista che non solo non ha contribuito a un minimo sviluppo del linguaggio rock-blues, ma anche nell'ambito delle sue emulazioni non è riuscito di approfondire NESSUNA delle caratteristiche tecniche/espressive dei chitarristi da lui presi distintamente a modello. Forse si può supporre che, siccome Bonamassa emula i diversi stili di rock-blues forniti dalle interpretazioni soggettive e connotative pure timbriche dei 3 o 4 campioni presi in considerazione (Gary Moore, Robben Ford e Stevie Ray Vaughan e alla bisogna altri),  l’appassionato creda di essere di fronte a un “artista” eclettico e perciò importante chitarrista, e che comprando un prodotto, se ne porti a casa 3 ma ben distinti e non miscelati e fusi: bell'affare per la MUSICA!
Il successo di questo chitarrista/cantante frena la possibile evoluzione della sensibilità degli appassionati di musica che, di nuovo schiacciati e compressi da cotanta restaurazione calligrafica di un genere e di uno stile che si basa su schemi così minimi e quindi prevedibili, retrocederà inevitabilmente in una conseguente richiesta di semplificazione di tutto quello che sarà anche al di fuori del genere stesso, frenando collateralmente tutto.

Lo slogan è sin troppo facile: Bonamassa fa cattiva massa!
60 Comments
massimo franceschini
4/3/2013 15:27:14

Condivido in pieno....da quel pochissimo che ho sentito del Bonamassa credo che hai proprio ragione!
Brutta bestia il conservatorismo...soprattutto nell'arte!

Reply
enki
28/2/2019 14:00:59

Be che bonamassa non sia un compositore e' un dato di fatto,ciò non toglie che abbia un gusto interpretativo apprezzabile e veneriamente trascinante,sminuirlo a tal puto da renderlo fastidioso mi sembra esagerato.

Reply
Lino
22/7/2021 06:43:51

Sono d’accordo

Luca Fantauzzi
5/3/2013 13:40:06

Ma chi è stu Bonamassa?
Ho capito... Qualcuno che mi è scivolato addosso come acqua su gomma vulcanizzata...

Reply
massimo franceschini
5/3/2013 13:47:08

ma boooo......ho sentito un paio di tracce su you tube, dopo che Verdone l'ha osannato su Repubblica....si....bravo.....come altri mille!

Reply
carlo pasceri
5/3/2013 13:55:41

Ciao Luca,
sì è come dici: io aggiungo pure che è come acqua distillata da qualsiasi sapore...

Reply
massimo franceschini
20/8/2013 15:52:32

Il problema è che spesso gli appassionati di un genere o anche della musica in generale, sono troppo conservatori. Non riflettono che spesso gli idoli che amano erano quasi sempre degli innovatori (chi più chi meno), in ciò che suonavano. I fan non riescono a guardare oltre e ciò è naturale, questa è una funzione che dovrebbe appartenere all'artista. Proprio per questo applaudono anche a musicisti che sembrano essere a livello delle stars, non si rendono conto che questi fanno solo un lavoro calligrafico anche gradevole, per carità, ma che di fatto ossifica il genere e lo blocca, lo rende un "sistema chiuso". Il produttore sponsorizza facilmente i nuovi epigoni, meglio vivere di rendita che rischiare, vero?

Reply
Matteino
11/8/2015 08:41:52

Joe Bonamassa un medio chitarrista professionista rock-blues?????? Mi spiace, ma onestamente penso che l'articolo, specialmente nella parte che critica Bonamassa, sia condito vivamente dall'invidia del chitarrista Carlo Pasceri che non riesce a suonare come Bonamassa! E intendiamoci: non che si debbano suonare le stesse robe, ma che si riesca a suscitare la stessa emozione che riuscivano a infondere i grandi del blues come Gary, Steve e Eric (Robben non ce lo metto solo perché Joe gli ha suonato una tonnellata di note al Leo Fender Special nel 1993 e c'è rimasto male...). Ma Joe ci riesce molto bene a suonare come i grandi e sia la Gibson che la Fender se ne sono accorte, solo che la Gibson, ora come ora, ha più soldi per comprarselo e metterlo in bacheca come endorser! Il blues è quello! C'è solo da suonare mettendoci tutta l'anima che fa sempre la differenza (oltre che la tecnica). Ad esempio Gilmour, in pochi blues che ha suonato con e senza i Pink Floyd, usò pochissime note e scale e dichiarava di voler essere tutto tranne che BB King. Ma lo riconosci alla prima nota! Mark Knopler suona blues condito al country solo con un ampli Fender e una Strato rinunciando a overdrive e plettro ed è riconoscibile sempre alla prima nota! Gary Moore suonava un ottimo jazz a tempo perso, ma dava tutta l'anima nel suo blues volutamente stonato e impreciso che tutti adoriamo (ed era odiato da Malmsteen per questo)... Che dire di Clapton? Il principe ha voluto assolutamente il duetto con Joe! Allora di cosa parliamo? Il successo non le lo regala nessuno. Se proprio dobbiamo trovagli una pecca al grande Joe, ricorda Eric Johnson (altro grande chitarrista stratosferico) in più di qualche fraseggio, anche se lo stesso Joe dichiara Paul Kossoff come suo Zeus nell'Olimpo dei chitarristi! Potremmo parlarne fino a domani mattina, ma personalmente Joe mi ha fatto emozionare ascoltandolo dal vivo e obiettivamente si può solo dirgli che è noioso come il blues, ovviamente se non ti piace il blues, ma non che sia un medio chitarrista! Joe è un Masterclass senza tapping e troppi fronzoli.

Reply
carlo pasceri
2/9/2015 07:25:15

Caro Matteino,
che dire, non sono certo invidioso di come suona Bonamassa, non so perché arrivi a pensare questo! Comunque facciamo che per quanto mi riguarda, TU puoi tranquillamente pensare di me come pensi di Robben Ford appunto nei confronti di Bonamassa (secondo te anche lui...), mi sta bene!
Considerato il tuo contributo su blues e chitarristi né fino a domani né altro, mi sta bene finirla qui. Grazie.

Reply
Matteino
2/9/2015 11:25:54

Premetto che il tuo articolo l'ho letto per puro caso e che l'aneddoto del duetto Ford-Bonamassa era volutamente ironico (Robben Ford è un'altro chitarrista stratosferico). Io potrei anche non saper suonare nessuno strumento o suonarli tutti, però sto dalla parte del pubblico, visto che l'articolo l'hai postato tu, e sono anche quello che compra i dischi il più delle volte e permette indirettamente il successo di un artista. Io non ti scritto che tecnicamente non sai suonare la chitarra (non mi permetterei mai), non ti scritto che hai torto o ragione sul blues innovativo o riciclato di Bonamassa, ma semplicemente ho espresso tutto il mio rammarico sull'affermazione di "un medio chitarrista professionista rock-blues", che non sta ne in cielo ne in terra, visti i successi innegabili e le collaborazioni di primo piano che il buon Joe Bonamassa ha ottenuto negli anni. Cmq, se la prendi così per ogni commento che non ti garba, mi domando come ti comporterai con qualche tuo conoscente che magarì ti dice che il tuo ultimo lavoro non è bello come il precedente...
Saluti

Rino De Lucia
13/8/2016 15:40:27

Appunto...

Reply
Faber70
1/11/2016 13:11:22

Completamente d'accordo con Matteino.
Personalmente ritengo Bonamassa un fenomeno assoluto e per esserlo non occorre "sparare" 400 note al minuto o avere tecniche ultraraffinate (cosa di cui Bonamassa secondo me comunque dispone, avendo creato un imprintig unico), ma occorre il "tocco" e la capacità di emozionare anche con tre note, altrimenti dovremmo affermare che Hendrix è stato un chitarrista "medio" o addirittura scarso
Ognuno è giusto che abbia le sue opinioni comunque, ciao.

Reply
carlo pasceri
1/11/2016 14:02:31

Caro Faber70,
mi pare che nessuno (io) abbia detto debba "sparare 400 note al secondo", il problema di Bonamassa è che quelle note e come le suona, è un bello e che sentito. Non originale, non creativo.Tu (come tutti gli altri) sei padronissimo di avere qualsiasi gusto e opinione (sperando che il gusto non contamini l'opinione), Il mio è un giudizio critico, è diverso... Sperando ti siano chiare le differenze di categorie tra gusto, opinione e giudizio critico, cordialmente ti saluto.

Faber70
1/11/2016 19:48:58

"La differenza tra gusto, opinione e giudizio critico" era mi era "cristallina" anche prima che io ti scrivessi...comunque possono esistere divergenze anche nel giudizio critico ti assicuro

carlo pasceri
1/11/2016 20:56:28

Faber70 sono lieto che conosci le distinzioni tra gusto, opinione e giudizio critico, quindi sai in modo cristallino che le eventuali e rare divergenze (se non su sfumature) tra giudizi critici sono esercitate solo tra esperti del settore, che devono “provare” gli errori in cui sarebbe incappato il collega.
Questa è la loro diversità con l’opinione (o parere), che ognuno può avere e che, con più o meno validità argomentativa, può confrontarle con tutte le altre, pure di segno completamente opposto, senza incappare in confusioni di ruoli e quindi esiti delle discussioni.

Mud
9/12/2017 14:55:39

Bonamassa fa cacare, fine del discorso. E' l'emblema dell'appiattimento chitarristico rock... di blues possiamo discettare fino a vomitarne ma Bonamassa non ha niente a che vedere con tutto lo scibile che possibilmente può etichettarsi sotto quel nome). Voleva essere "conservatore"? Non ha NIENTE di chi suonava blues elettrico negli anni '40/'50... voleva "modernizzarlo"? Vada a prendere le idee armoniche e i fraseggi dei chitarristi jazz/rhythm and blues tipo Oscar Moore, Barney Kessel, Tiny Grimes oppure di quelli western swing come Junior Barnard e Eldon Shamblin. Lui è la copia fasulla di Eric Johnson, con meno idee e un suono orrendo.

Reply
Enxo
29/8/2018 23:11:07

Ciao non hanno nominato Beck tu che ne pensi? Sono in contestazione con un mio amico, sentendo lJeff Beck & Beth Hart - I'd Rather Go Blind - Live 2017 io ho ascoltato lo stesso brano con lei e bonamassa e preferisco di gran lunga lui. Quali sono le caratteristiche fra i due chitarristi? Il mio amico dice testuale bonamassa è un unghia incarnita rispetto a beck. Grazie Enzo

Reply
carlo pasceri
30/8/2018 11:39:43

Ciao Enzo,
un'unghia incarnita no, però un dito sì...
Sono categorie molto diverse.
Beck, oltre ad avere un fraseggio innovativo, ha esplorato le possibilità tecniche come pochissimi altri nella storia di questo strumento, riuscendo a interfacciarsi alla grande con musiche e generi del tutto diversi dal rock-blues.
Bonamassa è un ottimo professionista che ha saputo coagulare benissimo le molteplici tendenze a lui precedenti nell'ambito rock-blues e canzoni con qualche deriva fusion-blues, ma nulla di più.

Antonio Curzio Delle Piane
28/8/2015 01:39:23

Per quel che mi riguarda, da semplice fruitore dell'arte musicale, a me non interessa su quali basi teoriche e tecniche vengono composte le canzoni che ascolto, quello che la musica deve dare é emozione, e se bastano tre accordi e un riff di chitarra a darmi delle belle sensazioni vuol dire che il musicista ha raggiunto perfettamente il fine. Le considerazioni evolutive sul blues o sulle tecniche chitarristiche di chi fa musica le lascio a chi ha la presunzione di poter giudicare e categorizzare gli artisti e l'arte...e poi probabilmente Bonamassa saprà suonare divinamente anche il jazz, ma magari fare blues lo emoziona di più...con tutto il rispetto per le sue opinioni stimo di più chi fa musica rispetto a chi fa critica.
Cordiali saluti

Reply
carlo pasceri
2/9/2015 07:52:00

Caro Antonio,
mi sta benissimo che a TE non interessino basi teoriche, tecniche e storiche musicali di opere e musicisti, contento tu...
E naturalmente emozionati con chi vuoi e stima chi ti pare, ognuno ha e nutre le sue facoltà...
E per quanto riguarda le (tue) presunzioni: "Bonamassa saprà suonare divinamente il jazz", ecco appunto un lampante esempio di presunzione (perché affermazione corroborata da... NULLA).
Invece per quanto mi riguarda quando espongo le mie "critiche" (a prescindere dal loro segno) non ho presunzioni ma argomentazioni fornite da preparazione teorica, tecnica e storica della musica: critiche che possono essere pure non accettate e assorbite chissà in che modo da te o chiunque altro: ma non è un mio problema... Grazie e cordialità.

Reply
Adriano link
11/8/2019 11:37:20

Sono un artista professionista(scultore). Suono studio con forte passione la batteria in una cover band. Ho 64anni, quindi gli anni 60-70 li ho vissuti. Penso che da allora la musica si proiettata sul business, come nell'arte, fino ad arrivare a vendere plastica (parole Brian Auger). Joe Bonamassa mi sta facendo rivivere le emozioni degli anni dei Led Zeppelin, Deep Purple.....e tanti altri. Quando uno è grande viene criticato, dà fastidio, se ne parla continuamente. Concludo.....sia nella musica che nell'arte , bisogna trasmettere emozioni. Bonamassa ha questa dote....a dir poco!!!!

Reply
Antonio curzio delle piane
2/9/2015 08:24:15

Caro sig. Pasceri
Sono d'accordo che una ipotesi non corroborata da verifiche resta fine a se stessa, come d'altronde la smentita di tale ipotesi, corroborata dallo stesso nulla e pertanto ugualmente fine a se stessa...senz'altro lei é molto preparato ed é sicuramente un ottimo musicista, e Bonamassa si limiterà senza dubbio alla semplice esecuzione di tre accordi. La presunzione sta nel credere di poter giudicare stili e scelte diverse da quelle intraprese personalmente...e questa, si, é corroborata dal successo mondiale di questo tal Bomamassa , rispetto a quello locale di centinaia di musicisti tecnicamente e stilisticamente portati verso generi che essi stessi definiscono più colti e completi, e che in me non suscitano le stesse sensazioni (pur rispettando ovviamente chi ne trae sensazioni piacevoli) :) ma come lei stesso dice : non é sicuramente un mio problema :)
Cordiali saluti

Reply
carlo pasceri
2/9/2015 09:46:46

Caro Antonio,
mi dispiace aver disturbato le sensibili corde di qualcuno che vibrano simpaticamente per quelle del signor Bonamassa e fanno così tanto emozionare… ma il fatto che siano in tanti ad apprezzare le gesta di questo simpatico chitarrista, ciò da solo non corrobora ipotesi di qualità della sua musica, anzi!
E di nuovo mi sembra ci sia nell'aria presunzione: che io non apprezzi il Bonamassa quanto altri non è dato dal fatto che io non sia così tanto appassionato di Blues, è dato da ben altro! Appunto dalle mie conoscenze…
Infatti non ho problemi a stimare e incensare tutti i veri grandi padri del Blues (elettrico), anche solo partendo da T-Bone Walker e passando per i 3 King, "gatemouth" Brown, Guy, Collins… ma anche i successori bianchi Clapton, Green, Bloomfield, Winter, Allman, Mandel, Gallagher, Buchanan… (e qui mi fermo, non citando nemmeno Hendrix, Page e Beck che sono andati ben oltre il loro Blues.)
Ancora grazie e cordialità.
P.S. Generi diversi dal Blues, essendo elementare, sono tutti necessariamente più colti e completi (a parte la dance più becera e pochissimo altro), e questo sempre a prescindere da quello che i singoli musicisti poi suscitano negli ascoltatori.
Ehm, di solito un po’ tutti gli appassionati chitarristi elettrici di una certa età hanno cominciato e frequentato moltissimo fraseggi, suoni e contesti blues, me compreso…

Reply
Rino De Lucia
13/8/2016 15:36:41

Mi trovi totalmente d'accordo.
Tant'è che mi son partito dall'entroterra salernitano per andare a sentirlo il 14 luglio scorso a Piazzola sul Brenta.
Se per Pasceri non mi sarei partito credo ci debba essere un perché.

Reply
carlo pasceri
2/9/2015 14:26:20

@ Matteino
Sì, li prendo così i commenti che non gradisco, e non perché sono in contrasto con quello che scrivo (nel blog su molti argomenti e musicisti ci si è anche lungamente confrontati contrapponendoci), ma perché il tuo intervento è poco garbato (se non offensivo) dandomi dell’invidioso di Bonamassa, solo perché ti sei rammaricato che io abbia affermato che è "un medio chitarrista professionista rock-blues"; e perché non è in nessun modo interessante e proficuo: emozione tua e “successo” di Bonamassa sarebbero le ragioni per confutare il mio articolo (come si suole dire, nemmeno le massaie!).
E che vuol dire che stai dalla parte del pubblico?
No, non mi rispondere, rimani dove sei, anonimo e casuale Matteino.
P.S. In effetti alcuni miei amici hanno negli anni criticato qua e là i miei lavori: non per questo non sono rimasti amici…

Reply
ANDREA
23/2/2016 17:02:21

Condivido il pensiero del Pasceri.

Bonamassa mi pare un chitarrista senza anima, senza cuore; un freddo esecutore, tecnicamente (forse) ineccepibile ma per quanto riguarda il mio gusto e la mia sensibilità lontano anni luce...

Su di lui si sono dette un sacco di boiate, qualunque scimmia ammaestrata potrebbe suonare con la sua medesima intensità.

Reply
Fabio
15/3/2016 02:53:52

Salve spero con tutto il rispetto possibile affermare che io ritengo joe bonamassa bravissimo. Abssomiglia a s.r.v, hendrix o b.b. King. ...può darsi ,si ripete molto armonicamente.... Certo il blues è ,era, e spero sarà sempre così. Chopin era molto più avanti musicalmente molti secoli prima di robert Johnson e di
Joe Bonamassa...???
Adoro Chopin, il blues, la musica brasiliana e molti altri generi.
Io credo che il blues sia un Po come una vecchia harley, c'è chi la ama e chi la odia ma cambiarla troppo si finisce per rovinarla.
Non me ne volere ma viva i tre accordi e la cara vecchia viscerale pentatonica e viva Joe Bonamassa.

Reply
marco
18/4/2016 00:12:32

Caro sig. Pasceri,
non se la prenda se scrivo queste poche righe ma sono capitato, per sbaglio su questo forum, girovagando nel vasto oceano di internet alla ricerca di spunti tecnici pedalistici e GASate varie.
Le rispondo in breve avendo assistito ad un botta e risposta informale tra un signore AmericanO che qui in Italia è assai poco conosciuto che chiamero il simpatico ciccione. (negli usa un mostro nell'ambito chitarristico jazzistico). La frase che più mi colpi e che noi Italiani ci preoccupiamo troppo di teorizzare etichettare e fare le pulci sul blues jazz etc.etc a discapito della mera pratica strumentale. Il sunto e che prima copia imita respira quello che c'e dietro lo stile od il linguaggio e poi una volta fatto tuo studialo a livello teorico. D'altro canto il blues ed il jazz che hanno le medesime radici o una la radice dell'altra, se preferisce, sono tramandate storicamente oralmente e non da libri scritti.
Ed e altrettanto consequenziale il fatto che tutti i più grandi, da Robert johnson in poi, si siano influenzati in maniera temporale. Ogniuno ha preso qualcosa dal precedente e cosivia fino ad oggi.
SRV, Ford, Eric Johnson, Bonamassa etc etc nessuno escluso racchiude influenze di chi prima e arrivato,
Lo stesso SRV ai tempi dìoro era accusato da taluni di non essere stato un innovatore ma un conservatore. Jimy Hendrix venne considerato da taluni un fenomeno da baraccone etc etc.
Dovremmo smettere di fare mere analisi teoriche su artisti e musica che purtroppo non ci appartengono culturalmente. Dovremmo piuttosto la lezione più importante che lo stesso Bonamassa, se lei vuole, puo insegnare nel suo piccolo a tutti noi italiani supponenti e pieni di boria teoristica. Prendi i tuoi eroi e imitali perché e da li che si parte per creare il proprio percorso culturale.
Grazie e tante cose a tutti

Reply
carlo pasceri
18/4/2016 14:36:41

Caro sig. Marco,
e chi se la prende, per così poco, ci mancherebbe; le rispondo in breve, sperando che ricapiti qui per sbaglio per leggere la mia doverosa a lei. E che non se la prenda...
Chi mai ha negato a nessuno le influenze precedenti? Nessuno, appunto, e a tutti i livelli: è naturale e logico sia così! Tutti hanno avuto le loro influenze.
E cosa c’entra questo col fatto che ammesso sia cosa buona giusta come dice lei di "prendere i propri eroi e imitarli" (imitare mmm…) perché e da li che si parte per creare il proprio percorso culturale."
Ecco il punto: Bonamassa è rimasto lì, al palo, alle imitazioni dei suoi eroi.
Grazie e arrivederci
P.S. Non ho compreso bene cosa c’entri la supponenza e la teoria con il semplice dato che Bonamassa non è un chitarrista originale e men che mai creativo, sorvolando sulla sua banalissima musica.
E francamente sorvolo pure sulla sua non commentabile avventatissima affermazione: “Dovremmo smettere di fare mere analisi teoriche su artisti e musica che purtroppo non ci appartengono culturalmente”.
SRV di certo mai stato un innovatore.

Reply
Luca vaccargiu
8/6/2016 09:10:21

Salve a tutti.
Scusate ma dico la mia in merito al discorso blues.
Sono un cosiddetto strimpellatore di blues, e vista la mia scarsa tecnica ho deciso di andare a fare qualche lezione di BLUES.
Mi sono reso conto che imparando le varie forme di pentatoniche, note blue ecc ecc., e mettendole in pratica a volte le sento bellissime e intonato sulle basi a volte mi fanno schifo.
Pertanto arrivo a dire che alcune volte riesco forse a trasmettere alla chitarra suoni che sento dentro, e questo mi sta facendo capire che la tecnica, si, è utile ma non indispensabile nel blues.
Detto questo bonamassa ascoltato con parsimonia mi trasmette "a volte" molto più di altri miti blues.

Irene80
22/7/2016 22:14:32

Quando leggo "Bonamassa suona senza cuore e senza anima” rimango sempre allibita.
Ha scritto Joe una volta sul suo forum: - Non si può mica piacere a tutti -
Mai ascoltato nei " Rock Candy Funk Party"? (cerca il ”Live at the Iridium” a New York )
Concludo con una sua frase per me una delle più belle sulla musica:
-It's music... close your eyes...
if you like it,
then listen and enjoy it,
and try learn from it if you can.-
Saluti Irene :)

Reply
carlo pasceri
23/7/2016 10:38:32

Grazie del tuo contributo Irene, cari saluti anche a te ;-)

Reply
enzo's
23/10/2016 04:42:39

francamente accetto le critiche di chi non mangia e beve blues, ma.....cercare di cambiare il blues per "ammodernarlo" non lo renderebbe piu' blues ma un surrogato o uno scimmiottamento di uno stile di vita , di un modo di interpretare la musica e di un'arte che se pure elementare si distingue dagli altri stili ed e' riconoscibile alle prime note proprio perche' e' inviolabile nella struttura.
Sarebbe come sostituire le etichette del Parmigiano Reggiano con quelle del Grana Padano e convincere gli intenditori che si tratta dello stesso formaggio in stile moderno...ovviamente chi ha palato come chi ha orecchio si rende conto che e' meglio la vecchia versione!!!!...e chiamatemi pure tradizionalista...ma a me ,me piace o' blues!!!

Reply
enzo 's
23/10/2016 05:08:38

ho letto un po ' tutto e mi posso permettere di giudicare in merito al Blues e ai suoi interpreti passati e moderni inquanto mi considero un esperto nel genere non solo perche lo suono ma anche perche lo ascolto e perche' ne ho conosciuti di bluesman e ne ho ascoltate di storie...
Bonamassa?...beh come Vaughan ha le sue influenze hendrixiane lui ha le sue, ma da qui' a dire (...in breve ) che nn ha mai messo nulla di suo in quel che suona e che nn ci mette l'anima nel blues....Beh,ci sarebbe molto da ridire(ergo....non mi va di dare dell'ignorante a nessuno ma....) invito voi tutti a ripassare bene i trascorsi di Bonamassa che anche se oggi e' perloppiu' commerciale negli anni passati ha dato il suo bel contributo alla musica blues e rock blues .....vedi "if heartakes were nichels" e "blues deluxe"le versioni live dei primi anni della sua uscita in europa (e potrei elencarne almeno un'altra decina).
oggi la sua musica e' cambiata ...credo sia merito del manager o di chi lo segue o dei dollari, ma ha dato anche lui al Blues, non ha solo scopiazzato.inoltre vi invito a trovarmi un chitarrista medio capace di quei virtuosismi e quegli assoli e quelle velocita' senza sbavature(vedi live fino al 2008,dopo cambia decisamente stile).
inoltre....Immagino che la definizione per J.B. di chitarrista medio sia stata data da un chitarrista di livello "alto", per permettersi di giudicare Bonamassa "medio"!!!....sarei curioso di sapere il nome di questo chitarrista di "alto"livello...;) in Blues we trust!!!!

Reply
carlo pasceri
23/10/2016 15:05:44

Caro enzo 's,
sono lieto che lei, che esplicitamente si considera un esperto del genere Blues, ha con le sue affermazioni confermato il mio articolo, mi compiaccio che è d’accordo con me.
Lei sul Blues: “chi cerca di cambiare il blues per ammodernarlo non lo renderebbe più blues ma un surrogato o uno scimmiottamento di uno stile di vita, di un modo di interpretare la musica e di un'arte” e ancora: “…è inviolabile la sua struttura”. Grazie, perfetto! basta leggere anche solo le prime righe del mio articolo...
Saluti
P.S. Sorvolando l’appendice Bonamassa: perso pure troppo tempo… comunque già detto su lui come per il Blues mi sembra in modo semplice e chiaro, e lo ribadisco; e la sua velocità e pulizia con virtuosismi senza sbavature, non lo rendono nemmeno minimamente degno di passare tra i veri grandi (che di solito sono tutt’altro soprattutto in questo genere!), ma solo come ottimo giocoliere che si cimenta sul semplici strutture.

Reply
Lina
9/6/2019 02:49:21

Seguo da poco Bonamassa e mi suscita grandi emozioni che per me che ascolto sopratutto rock (da sempre) è una manna dal cielo mi pare che di chitarra se ne intenda e forse per questo che ha molto sucesso. Vorrei invece chiedere il vostro parere di esperti su John Norum chitarrista degli Europe?

Reply
carlo pasceri
9/6/2019 07:34:53

Buongiorno Lina e benvenuta,
John Norum ha dimostrato di essere un ottimo seguace di Yngwie Malmsteen, pertanto con quello stile hard rock-neoclassico basato su una esposizione delle idee musicali tramite rapidissime escursioni scalari e arpeggi melodici insieme con liriche impennate sul registro alto della chitarra.
A presto.

francesco di ceccano
20/11/2016 17:59:49

il blues si fa ad occhi chiusi bonamassa lo fa

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enrico
21/12/2016 11:59:01

non direi....

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enrico
21/12/2016 11:57:57

Senti il vibrato e il bending di moore e poi quello di bonamassa.... e non c'è niente altro da aggiungere.

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Marco
9/3/2017 07:40:56

Beh, sono abbastanza allibito. Canto blues, anzi rock blues per passione e i Guitar Hero li conosco quasi tutti, ognuno col proprio stile. Quello di Bonamassa è il mio preferito in assoluto. Sa creare atmosfere uniche e sa togliere monotonia anche se ammetto che in alcuni brani qualche assolo gira su se stesso e ho la sensazione che si stia impantanando cosa che ai 'vecchi' non accade mai. Non lo metto in una classifica, non sono in grado di farlo, ma per il mio divertimento è il top dei top. Vederlo dal vivo è stato magnifico! È vero, probabilmente non ha inventato nulla ma questo che importanza ha? La musica senza emozioni è nulla e quello che a me sa regalare è tanta roba!

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marco Pollicino
23/3/2017 15:44:20

Mi sembra di tornare indietro di quarant'anni quando tutti i miei amici mi prendevano in giro perché andavo in giro co sto' blues - beh si è vero Bonamassa è un po' sintesi di tutta una schiera di chitarristi ai quali prende un pò e un pò la - la cosa non ci deve disturbare è naturale come lo fu quando ho sentito Clapton che rifaceva Freddy King o Stevie Ray quando faceva alla maniacale perfezione le stesse note di Albert King - noi vecchi del mestiere forse avevamo meno riferimenti dei giovani chitarristi di oggi che possono attingere ad una enorme mole di materiale ed è tutto esattamente normale - Anzi vi dico sono stato contento nel risentire che c'è ancora tanta voglia di fare blues che poi sia Bonamassa o John Mayer o Johnny Lang a farlo non mi turba affatto - mi turbano ancora questi paragoni queste elucubrazioni su quanto sia inutile il blues o quanto sia musicalmente povero.... detto tra noi di solito chi lo disprezza non lo sa fare e probabilmente non sa non può e non dovrebbe suonare però tutti hanno diritto ad esprimere opinioni - a proposito chiedete a Robben Ford a quale suono di chitarra fa riferimento e vi dirà che il Clapton era Bluesbreaker o a Scott Henderson se gli piace SRV o a Landau se ama Beck o Hendrix - Quando sarete veramente bravi a suonare il blues potrete suonare il 90% della musica moderna ricordatelo bene

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Marco
15/9/2017 12:22:01

Pollicino, parole sante!!!!

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Franco
15/9/2017 20:23:48

Ma che discorsi! Anche nell’articolo è chiaro, va da sé che tutti, nessuno escluso, hanno modelli, riferimenti e influenze, solo che quelli più bravi sintetizzano in un proprio linguaggio, purtroppo nel blues accade poco e si rimane legati a quelle solite cose, e Bonamassa è uno di questi, se rapportato al successo.
"Se sai suonare blues sai suonare tutto, o quasi”… certo, ma nel senso che, essendo il primo gradino dell’istruzione del bravo chitarrista elettrico rock, da qui, se si è capaci, si sale… ma non è assolutamente automatico. Lo dimostrano mille esempi, addirittura lo stesso “super bluesman” degli ottanta SRV, che messo di fronte a canzoni, peraltro semplic,i nel disco di Bowie, non ha fatto di meglio che qualche solito lick appunto rock-blues.

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Roberto
18/4/2017 18:29:53

Capisco bene il tuo concetto. In effetti la chitarra rock blues è l'emblema del conservatorismo. Non è un male in sé, però, ci sarà pure una ragione del perché gli album ristampati di Allman Brothers o le sessions di Duane ), Michael Bloomfield con Paul Butterfield o Al Kooper o Nick Gravenites continuano ad essere spesso album long seller, mentre i nuovi guitar heroes faticano ad imporsi e soprattutto a durare nel tempo.
Se posso permettermi, riserverei più attenzione verso chitarristi di oggi come Eric Sardinas e soprattutto Warren Haynes, Derek Trucks, Trey Anastasio, Jimmy Herring (Allman Brothers più recenti, Gov't Mule, Derek Trucks Band, Phish) ma qui siamo oltre il rock-blues canonico e un po' scolastico di Bonamassa.

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Massimo
18/10/2017 14:27:41

Senza voler polemizzare concordo gran parte di ciò che Carlo ha scritto e vi dò una dritta , ascoltatevi un chitarrista poco conosciuto in Europa che letteralmente POLVERIZZA Bonamassa come talento e comunicatività , un certo Philip Sayce .....!
Non avrà il successo e i soldi di Bonamassa ( tra l'altro buffone e odioso quando ostenta la sua collezione di chitarre e ampli) ma gli fà il buco in testa e se lo succhia con la cannuccia ....
Poi, lungi da me definire Bonamassa uno che non sappia suonare ma sinceramente non lo trovo stupefacente , trattasi di un chitarrista copia carbone di altri ( su tutti Gary Moore e Eric Johnson ) che furbamente mescola i giusti ingredienti per arrivare alla massa.

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Emanuele clemente. Skinny
18/10/2017 19:30:07

Il blues è il genere più difficile da modificare perché è blues, modificandolo dai vita ad altri generi musicali nn dimentichiamo che parte tutto da lì fino ad arrivare a burzum , quindi un lavoro di modifica del genere già è stato fatto poi se qualcuno di voi è capace di fare di meglio sono pronto ad ascoltare, ovviamente bonamassa non è srv oppure Clapton ma un grande nel suo genere sfido tutti questi grandi chitarristi a suonare il blues come lo suona lui. Io credo che il chitarrista nella sua natura è un frustrato del cazzo

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Davide
19/10/2017 10:39:19

Il blues è il genere più difficile da modificare perché evidentemente è fatto da musicisti limitati in tutto, musicalmente e in coraggio... Variando le insusle formulette da cui è composto si otterrebbe solo una espansione, uno sviluppo, come è capitato a tutti i generi dalla classica al jazz. Il blues prima dell'avvento del rock-blues bianco con la chitarra urlante era già molto più ricco

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Anton Giulian
24/10/2017 18:39:25

Francamente e con tutto il rispetto signor Carlo la sua analisi su Joe la trovo non veritiera e fuorviante!Partendo dal fatto che il Blues per sua natura è tradizione e la sua forza e il suo essere un genere molto ostico da suonare è propio dovuto,da quella pochezza armonica che lo contraddistingue..Suonare nel blues delle frasi non scontate, con una grande carica emotiva, ed un suono ed un tocco bellissimo direi che avremmo fatto tutti centro..Tutte cose che appartengono al grande Joe e non sò quanti chitarristi possono vantare tutte queste cose..Per non parlare dell'uso della strumentazione, suoni che per quanto tradizionali sono dei veri capovavori di perizia e bravura..Non sò che voleva dire con innovare ma Joe é un chitarrista eccezionale che ama e rispetta il blues al circo ci mandiamo i pagliacci....

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Markdreams
13/5/2018 23:32:38

L’unico freno che secondo me provoca Bonamassa alla musica è quello che schiaccio per fermarmi nel parcheggio della sala prove per andare a suonarlo

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Nat
16/7/2018 22:55:48

Bonachi?

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Theo Uedelhoven
15/2/2019 14:17:57

Qualcuno se è mai chiesto perchè la specia "squalo" nei l'ultimi 300 millioni d'anni non se è più eveluti? Forse perche sono già stati perfetti in questi tempi. Questo si puà dire anche del Blues.
4 note e tre accordi interpretati in una variazion infinita. Questo è il Blues!
Basta teoria, godiamoci l'emuzioni.

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Davide
15/2/2019 15:07:28

Vero! infatti il blues è musica d'intelligenza paleozoica...

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Tristan
14/3/2019 20:09:42

Anche di Stevie Ray Vaughan qualcuno diceva che era solo uno che scimiottava Jimi Hendrix...la storia, però, ha scritto ben altro su di lui...e così sarà anche per Joe Bonamassa. Può non piacere il suo stile, può anche essere antipatico o altro.... ma secondo me è indiscutibile il suo talento musicale e sarà sicuramente ricordato tra i grandi del rock-blues moderno.

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Davide
15/3/2019 06:22:33

Infatti non molti lo avevano riconosciuto per quello che era, dai più il buon SRV è stato inneggiato e preso come il contraltare dei nuovi super virtuosi del rock come EVH, Malmsteen o Satriani.
La storia si è incaricata di decretare che SRV era solo un parziale di Hendrix, e nemmeno vagamente tutto... Bonamassa poi...

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Gabriele
27/4/2019 11:14:05

Considerando il tempo intercorso dal momento della pubblicazione di questo articolo e l'evoluzione artistica di Joe e il successo planetario dell'artista ritengo con mio personalissimo parere che l'opinione (rispettabile) espressa e' completamente PADELLATA e fuori luogo.

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carlo pasceri
27/4/2019 16:55:43

Il suo “personalissimo parere”, evidentemente di un semplice appassionato di musica che magari suona la chitarra, conferma in pieno la mia, seppur breve, articolata e argomentata analisi.
Grazie.

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carlo
10/7/2019 13:57:17

buongiorno, entro in punta di piedi in questa discussione dopo aver letto un po' di opinioni, (tutte condivisibili se si tiene conto della premessa che si fa nel ragionamento) il blues ha avuto infinite evoluzioni stilistiche, seppur all'interno di parametri molto stretti sotto il profilo della struttura armonica, conserva una sua identità ed oserei dire un suo dogmatismo - quello che dice il sig. Pasceri è vero, il Blues non evolve, ma questa è una constatazione sulla quale possono esserci sostenitori o detrattori - un ultima considerazione, è paradossale che il blues, dogmatico, tradizionale, abbia di fatto influenzato la maggior parte della musica , commerciale e non del secolo scorso ed anche di quello attuale

omaroski
3/8/2019 17:26:04

Sono d'accordo con la critica che esprime l'articolo verso Bonamassa. Trattasi dell'ennesima operazione di revival del genere, con poca o nessuna valenza artistica dato che le stesse cose sono già state fatte prima di lui e anche in maniera migliore.

Chiuso il caso JB, vorrei dare un mio parere sul genere musicale blues e la sua evoluzione. Probabilmente ci sarebbe da scrivere un trattato in merito ma, non avendo ne' tempo tantomeno capacità, mi limito a dire questo: essendo il blues un genere musicale che appartiene oramai alla tradizione popolare è per me scontato che non possa più evolversi. Non tanto per le limitatezze linguistiche ma perché il blues appartiene ad una determinata epoca storica, in una certa regione del mondo, prevalentemente il sud degli States ed appartenente ad una certa cultura, quella afroamericana, inquadrata in quel contesto storico-sociale. Il blues in realtà ha avuto una lunga evoluzione, anche per il fatto di aver attraversato il periodo di amplificazione degli strumenti ed in particolare della chitarra (anche se comunque è riduttivo ridurre il blues alla chitarra).

Quindi, come la musica classica barocca non si è più evoluta perché l'epoca del barocco in Europa è finito da un pezzo, anche il blues ha smesso di evolversi terminato il suo periodo storico. Il blues comunque ha posto le basi per il rock e per un'infinità di sottogeneri dimostrando un'ottima versatilità per un linguaggio così semplice.

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carlo pasceri
4/8/2019 07:11:09

Benvenuto omaroski e grazie dell'intervento.
Sostanzialmente tutti i generi musicali sono originati in una certa regione del mondo e appartengono a una certa epoca storica e cultura, non è per questo che il blues ha smesso prestissimo di evolversi; infatti basterebbe vedere il percorso del suo fratello coetaneo jazz quanti passi da gigante ha fatto...
Per la musica Classica il discorso è differente e ben più ampio, comunque la musica barocca si è evoluta eccome, sia al suo interno (Frescobaldi, Vivaldi e Bach sono ben differenti) sia negli sviluppi successivi, arrivando nei secoli ad altre denominazioni (il classicismo di Mozart e il romanticismo di Beethoven). A tal proposito ti potrebbe interessare questo, ciao. http://www.carlopasceri.it/blog/il-principio-barocco-della-nostra-musica-classica-e-non

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