In questo modo si saldano tutte le influenze, i capricci, le intuizioni, e il fatto che mettano tutto ciò in cima al loro percorso esistenziale fa sì che anche solo il tentativo di espressione sia una rilevante realizzazione.
D’altronde per un artista non è fondamentale avere sentimenti originali o fantasiosi ma è necessario che lo sia almeno la maniera d’esprimerli. Se poi c’è quel qualcosa in più, particolari visioni, intelligenza superiore e quant’altro, tanto meglio!
E a volte potrebbe anche non essere particolarmente creativa la maniera d’esibirle, queste emozioni, ma che almeno siano sincere e abbiano, nell’espressione, quel fremito vitale che contraddistingue sempre i grandi artisti. Fremito vitale che nella maggior parte dei casi è frutto del sapiente e sicuro uso dei contrasti che dona uno stupefacente rilievo espressivo indipendente dal conformismo degli strumenti usati, sia quelli concretamente adoperati sia quelli tecnici.
Tutto ciò è raggiunto dai veri artisti dalla ricerca ossessiva, abnegante; e questo è Neil Young.
A volte tenero e fragile altre abrasivo e aggressivo, sempre presente una vena malinconica e tanta chitarra.
Lui è l’incarnazione del puro rock americano, crudo e diretto, senza fronzoli ma non per questo obbligatoriamente duro, solo abbastanza schietto e leale da non farci mai rimpiangere il tempo e le energie dedicate a lui.
Nel giorno del quarantacinquesimo anniversario di "Harvest" rivediamo Neil Young ospite della BBC, nel febbraio del 1971. Il brano è "Old Man", eseguito un anno prima della pubblicazione del disco.