Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

The Song Remains... la vertigine del dirigibile di piombo

28/3/2015

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Il testo che segue è un estratto dal mio libro Led Zeppelin - Houses of the Holy: Guida all'ascolto. Ti consiglio di ascoltare il brano (più sotto c'è il link youtube) di pari passo con la lettura.
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Il brano inizia con la 12 corde elettrica (posizionata sulla sinistra dello scena audio ed è una Fender Electric XII, non l’iconica Gibson ESD 1275 doppio manico che ha sempre usato dal vivo), che suona un veloce bordone di frequenza media-alta terzinato (curiosamente simile a quello che principia un altro famoso brano del ’73, “Flame-Sky” di Santana-McLaughlin) al quale corrisponde strumentalmente la potente accentuazione dell’ultimo movimento dei 4/4 di basso, batteria e un’altra chitarra (sulla destra). Il tempo è circa 150 bpm. Poi Bonham prende il ritmo mentre la chitarra continua il bordone ma solo per due misure, a 10” chitarre e basso si uniscono in un preparatorio accordo di sospensione che dura fino a 23” (A di otto misure, come una piattaforma di lancio), ove tutti prendono il ritmo portante del pezzo (B1). Semplificando, specie di simmetrica ripartizione dei 4 movimenti, i primi due in battere e gli altri due in levare del tempo: Tuti-TuE-Ta-Ta (la E è la pausa soluzione di continuità tra i 2 colpi in battere Tu e i 2 in levare Ta). A 36” chitarre e basso si scollegano da quel ritmo per 4 misure; le chitarre arpeggiando e il basso fraseggiando (B2). Poi (43”) ancora sezione sospensiva (A) con mini variante (a metà si aggiunge un’altra chitarra), che sfocia in un breve assolo (57”) nella sezione B ma con sottosezioni invertite (prima la 2 poi 1), spostandosi a livello armonico ritornando sulla base espressa in precedenza (da 23”); dunque ora le chitarre sono tre. A 1’10” Page termina il solo e rinforza il modulo ritmico-armonico con note singole, e si arriva tramite un raccordo scalare (Ponte1) che inizia a 1’21 (nell'ottava misura) alla sezione C cantata a tempo dimezzato (1’26”). Qui cambia pure lo spazio armonico, tramite l’appoggio in Do maggiore si va (minima e classicissima cadenza) al Sol maggiore, Plant intona poche note, ci pensa Page a inserirsi a 1’36” sulla destra con una frasetta country-indianeggiante (Do#Re-Sol-La#Si-Do#Re-Sol un’ottava sotto), ma a 1’43” si arriva a un sorprendente Fa# maggiore, e la melodia di Plant segue, per poi scendere ancora in Fa maggiore e risalire in Sol a 1’50”. Break di batteria e di chitarra che suona una linea basata sull’accordo di un chiaro Sol colorato di blue(s); si ripete tutta la parte del cantato dall'inizio e si arriva a 2’18” a riprendere il tempo a doppia velocità con Page che esegue una piccola discesa cromatica di note singole da Re a La che è appunto l’approdo accordale sospensivo cardine (2’21”): s’innesta la sezione A. 
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The Song Remains The Same è un brano vorticoso basato su livelli particolari di semplicissimi moduli armonici.

Quindi ripete la struttura come all'inizio, con ancora un efficace assolo di chitarra, soltanto che qui si allunga fino a 3’08” ove rientra Plant. L’assolo di Page è con uno stile e suono piuttosto virato su coordinate jazz-blues. Plant però ora canta una semplice linea melodica sulla sezione B con sottosezioni invertite (B2B1 come a 56” per l’assolo di Page), sezione che si conclude con la discesa scalare già suonata a 1’21”, però qui nuovo Ponte1 con allungamento e cesura sul Re per arrivare al Sol (sezione D a 3’43”) e salire dopo due misure (3’47”) in un ancora sospensivo La sottolineato dalla parte di basso che, se isolata, manifesta la matrice afro-cubana (seguito ritmicamente dalla batteria pertanto c’è un andamento generale del tutto altalenante); si ripetono i due accordi e a 3’56” ci si sposta in Do rimanendoci, con Page che improvvisa qualche linea… 
Questa canzone dà ebrezza, è turbinosa e in effetti sembra rimanga la stessa; per la velocità, le diverse parti di chitarra elettrica, le interpretazioni, ma anche una struttura formale non banale, che si basa su non poche sezioni che sono pure mescolate in maniera particolare; per tutto questo dà vertigini musicali. Vediamo subito. 
Potente frase scalare discendente di tutti (4’03” Ponte2), vettore per modulare nel nuovo spazio armonico di Mi. 

(4’06”) Ma è solo un transito per portarsi di nuovo nella sezione A, ancora in La con tanto di lancio di batteria e chitarra per riprendere la cavalcata; il cavaliere è sempre Page che prosegue a suonare assoli nello stile “blujazzy”, attraversando uno scenario di aperture pianeggianti (accordi tenuti per diverse misure), raccordate da colline (frasi melodiche e break); poi (a 4’23”) si ritorna come al punto di partenza (Re), e a 4’42” (B2B1) in una sorta di giro caleidoscopico con tracce di luci Rock ‘n’ Roll si rimodula (in La della sezione A) e si riaffaccia al proscenio Plant che ricomincia a 4’56” (parte B2B1) a cantare la sua minima linea ma così in alto… Si è entrati di corsa nel finale con la band compatta ma mobile come il drappo rosso di un torero, e Plant che la infilza; a 5’20 è Page però che decreta la fine della canzone: della sezione già apparsa a 1’10” Ponte1 sempre nella stessa misura l’ottava, quella debole, inizia quella sua discesa scalare che dà come un effetto di stiramento del tempo poiché ogni nota dura un movimento e mezzo (un quarto più un ottavo) fatte salve le ultimissime, che cadono esauste; in soccorso a tutta la band che finalmente termina (Finale), giunge una pattuglia di angeli di nome Plant: che armonizza un bellissimo coro su di una sola nota, sovraincidendo la sua particolarissima voce, e così trasforma il terragno drappo rosso della band in un tappeto celestiale, che porterà tutti al di sopra delle nuvole gonfie di pioggia...

The Song Remains The Same è un vorticoso brano basato su livelli particolari di semplicissimi moduli armonici (e qualche raccordo melodico), che però di solito non sono messi insieme anche perché basati su stili e linguaggi diversi, inoltre la forma strutturale non è di certo comune; affascinante effetto ellittico: modalità con accordi sospesi e non (Re e La), classiche cadenze plagali appunto Re e La e dopo Do e Sol maggiori (con passaggi melodici cromatici, la ripetuta frasetta country-indiana), aree armoniche spostate cromaticamente (accordi Sol-Fa#-Fa, tutti maggiori), e al contempo semplicissimo sfruttamento delle varie ottave delle stesse note sia per quando riguarda l’uso stesso della 12 corde (che si basa sul raddoppio di ottava su quasi tutte le coppie di corde) e delle frasi di chitarra, sia diffusamente nell'accompagnamento del basso e dei rivolti degli accordi. Non manca un passaggio del tutto scalare diatonico di La minore naturale (1’21” e finale). 

Insomma un pezzo come questo un songwriter, che sia nell’area Pop, Rock o Jazz, non lo scriverebbe mai, basti pensare all’Intro quando la band al bordone di chitarra risponde potentemente (da 1” a 7”) con quattro colpi e accordi raffinati (simili a “strappi” orchestrali) basati sulla modalità di Re, che si spostano pochissimo; una qualsiasi altra band Rock quella sezione l’avrebbe evidenziata con accordi ben più marcatamente dinamici esprimendo così molto più energia, ma loro no, l’hanno voluta un po’ trattenere tutta quella energia... D’altra parte non è un pezzo che si può riferire a qualcosa di classicheggiante né a qualche overture di big band jazzistiche, è una cosa a sé, tanti sono i linguaggi usati seppur minimamente, come minimi sono i suoni: i timbri qui, meno di altre parti, non hanno certo riempito spazi e suggestionato chissà cosa. The Song Remains The Same è appena accostabile agli stilemi Jazz-Rock che in quegli anni si stavano diffondendo, è molto peculiare, è molto Led Page! In origine questo pezzo doveva essere un’overture strumentale d’introduzione a The Rain Song...

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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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