Ciò fornisce un ottimo spunto per una breve riflessione (magari un po’ “scomoda” ma crediamo proficua per i lettori) per tentare di chiarire un argomento spinoso, poiché è invalso che gli appassionati di musica tendono a decretare la bravura di questo o quel gruppo (o solista) su fondamenti che nulla hanno a che vedere con la qualità della musica stessa. Di solito si radicano convinzioni sul soggettivo piacere, sulla nomea dei musicisti o sulla loro sovraesposizione. (Da sottolineare che Michael Shrieve nei brani e' spesso missato molto "dentro", cioè non spicca come volume, alquanto sottoesposto, e ciò non contribuisce al suo apprezzamento.)
Dunque, cosa determinerebbe per i più la bravura di un musicista? Quantità di note cioè velocità e tempo espositivo / volume / piacere nell'ascoltare un suonato in pezzi che si apprezzano molto? Certamente non sono questi i parametri corretti.
Se già è molto difficile stabilire la qualità globale - innanzitutto intesa come creatività - della musica proposta, lo è ancor di più stabilire la qualità del singolo.
Nondimeno anche il valore tecnico del singolo (vedi recente post su questo argomento), ossia la capacità di articolazione espressiva che va ben oltre la velocità e pulizia di esecuzione, non è cosa semplice da statuire, anzi; ovviamente ancor più la sua levatura globale (cioè creativa).
Stabilire l’assoluta qualità di un musicista attiene a una facoltà che spesso non è posseduta nemmeno da musicisti (magari bravi professionisti) che suonano quello stesso strumento, figuriamoci dall’appassionato o semplice fruitore… questa facoltà è il risultato di molte competenze sommate, tra cui quella storica (sapere di tutti gli altri musicisti in modo cronologico tanto da poter comparare).
Suonò musiche di inusitata configurazione (in termini di forme e contenuti), di difficile realizzazione tecnica con grande precisione e agilità, e un alto gradiente di creatività: le sue soluzioni specifiche erano non solo efficaci, ma anche originali in sé. In un cortocircuito virtuoso, hanno a loro volta contribuito a produrre musica di gran qualità globale.
Per conoscere il Santana del periodo migliore puoi leggere il mio libro Musica '70, o la monografia Santana: Love, Devotion & Surrender.