Sia i flussi melodici basati sugli ortodossi giri di accordi sia i gruppi ritmici di ostinati di note, basati sui conformistici 4/4, che fossero improvvisati o scritti, andavano sistematicamente a produrre complicate parti musicali con differenti tonalità e metri che si sovrapponevano.
La musica di Tristano era formidabile nel bilanciamento tra progettualità e improvvisazioni, egli aveva rinunciato alle connotazioni emotive (proprie dello stile be-bop) a favore di un rigoroso raziocinio nel dedicarsi alla continua ricerca di nuove vie.
Tecnicamente, Tristano è stato (e rimane) uno dei pianisti più virtuosi perché capace di avere un controllo e una lucidità operativa eccezionale, con una mano sinistra in grado di essere "forte" quanto la destra nel tracciare doppie linee identiche a differenti ottave, armonie sofisticate e linee melodiche nel registro basso indipendenti contemporaneamente ai suoi assoli (temi melodici-armonici suonati con la destra); questa era una sua caratteristica importante insieme con assoli costruiti non di rado con agili e fitte trame di blocchi di accordi (block chords).
In questa performance un minuscolo compendio della sua arte che qui però almeno in un caso è portata al suo vertice, ossia nell'estrema libertà e potenza nel costituire all'istante l'intera forma musicale, vagando tra lembi e frammenti di sequenze di accordi, temi, sostituzioni e varianti, linee melodiche, incroci e sovrapposizioni di ogni tipo...
Oltre a un magistrale, diffuso utilizzo del pedale sustain e della dinamica, a 1’24” linea walkin sui bassi (mano sx) e block chords (mano dx), a 2’19” raffinate armonizzazioni di natura classica-contemporanea, a 3’ linee melodiche serrate swing spezzate da una fluidissima frase discendente (3’14”) seguita da un mini riff boogie subito armonizzato solo dalla mano dx (3’16”), ostinato dispari in 3/8 latineggiante (3’30”), linee doppiate sia in ottava sia armonizzata (da 3’51” a 4’02”), fraseggi armonici a parti strette da 4’28” fino al bellissimo arpeggio finale a parti late a 5’28”. (Nella prime note ricorda quello del finale della bellissima canzone di Ivano Fossati “C'è Tempo”.)