D’altronde la paletta timbrica scelta per RTF non è aggressiva. Infatti, fatta salva la presenza del piano elettrico del leader (che suona solo questo tipo di tastiera), e qua e là del basso, i timbri sono prettamente acustici.
Il genere di musica è una lirica fusione tra Jazz e Samba; la fucina di questi grandi artisti ha prodotto un risultato originale che si discosta da quelli ottenuti da altri jazzisti, che pure da alcuni anni stavano fecondando la loro musica con le spore di quella brasiliana; si avvicina un po’ a quella che aveva avviato, proprio appena qualche tempo prima, il grande Antonio Carlos Jobim.
Il respiro di questa opera non è da sportivo sotto pressione, il cuore non va a mille, i muscoli non si irrigidiscono, ma un dolce e rilassato portamento…
Pure quando come nel lunghissimo brano (intero lato B dell’allora Lp), Sometime Ago-La Fiesta, prima ci si prepara, poi ci si avvicina, per infine tuffarsi dentro una festa spagnola e lasciarsi lievemente trasportare dal suo delizioso corso.
Il primo brano Return to Forever è molto sostenuto in termini di velocità, ma è di una tale eleganza che si consiglia a compositori e musicisti il suo studio, per tentar di trarne il suo segreto. Sommessamente segnaliamo lo straordinario lavoro alla batteria di Airto Moreira.
Crystal Silence è un’elegia sonora per piano elettrico e sax soprano (e qualche coloritura di percussioni). Sette minuti che potevano durare, se non “per sempre”, per molto ancora…
What Game Shall We Play Today è un brano con ritmo samba, ma in punta di piedi; il complesso tema è prima esposto da piano elettrico e flauto, poi cantato dalla Purim e “commentato” da piano elettrico e flauto.
Dal terzo, Hymn of the Seventh Galaxy del ’73 (cui ho dedicato uno dei volumi della collana Dischi da leggere), la musica sarà molto elettrica, affatto diversa. E solo nell’ultimo (in studio) e splendido disco del gruppo Musicmagic del ’77 Corea, con una formazione del tutto cambiata (solo Stanley Clarke è “sopravvissuto”), rientra nell’alveo delle origini: musica acustica, con la voce, levigata in tutto, ma completamente diversa dall’esordio del 1972.
L'analisi brano per brano del disco "Hymn of the Seventh Galaxy" è inclusa nella raccolta Dischi da leggere - n.2.