Proprio per l’estrema capacità di rappresentare scenari sonici molto suggestivi per mezzo di dense tessiture di loop e soluzioni musicali molto fantasiose, sarà protagonista di moltissimi commenti musicali a film, documentari ecc.
L’apogeo della via artistica intrapresa da Torn è intorno alla metà degli anni Novanta con “Polytown” (’94), “Tripping Over God” (’95) e “What Means Solid, Traveller?” (’96).
Tra le varie collaborazioni (Mark Isham, Michael Shrieve e altri) spiccano quelle con due grandi artisti ex Japan: David Sylvian e Mick Karn; in particolare e rispettivamente nei bellissimi dischi “Secrets Of The Beehive” (’87) e “Bestial Clusters” (’93). Nel primo come session man in tre brani e nel secondo come coprotagonista.
Tratto dal libro 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra