Carlo Pasceri
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Easy Money, il blues "nascosto" dei King Crimson

14/6/2018

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Nel Rock di solito si riesce con poco a fare molto. E di là di alcune articolate e difficili composizioni suonate benissimo, è affascinante quando alcuni rocker con pochissima materia musicale, similarmente ai jazzisti (che suonino Fusion o altro), riescono a generare musica interessante. E due gruppi in particolare si sono distinti ai massimi livelli in ciò: Pink Floyd e King Crimson. 
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Il primo in un ambito di meravigliosa suggestione, oscillando tra canzoni da falò e incanti estesi e magmatici: musiche che sembrano facili da realizzare ma in realtà alquanto complicate… L’altro in un ambito quasi opposto, ossia di nobilitare a somme altezze sostanze che in nuce sono alquanto plebee, sofisticandole in maniera così straordinaria che esternamente sembrano musiche complesse nell’essenza. 
I Crimson sono, tra i gruppi più quotati in quanto a complicanze musicali, i più semplici nell’essenza; i Pink Floyd, tra quelli più semplici nella sostanza, i più complicati nelle sovrastrutture. Tutte e due autori di inaudite fantasmagorie musicali.
Interessante che nel 1973 tutte e due i gruppi abbiano pubblicato brani con testi che si riferiscono ai soldi: Money ed Easy Money. Interessante che tutti e due sono pezzi semplicissimi, e non brani particolari che pure avevano già dimostrato di saper generare. Interessante che tutte e due hanno un cuore blues in minore e parti asimmetriche fondate sul numero 7. Dei Pink Floyd il cuore è abbastanza manifesto, dei KC molto meno…
​
Easy Money fu pubblicato nello stupendo disco Larks’ Tongues In Aspic, che contiene altri tre pezzi semplici, due cantati e uno strumentale; gli altri due strumentali, Larks’ Tongues In Aspic part 1 e 2, fanno da contrappeso nel rapporto semplicità/complessità. I King Crimson di quel disco sono un quintetto formato da tre fuoriclasse (Fripp, Bruford e Wetton) e due ottimi musicisti (Cross e Muir).
​
Fondamentalmente il brano è solo con voce, chitarra, basso e batteria, cucito da un filo di Mellotron e decorato da percussioni, fischietti e suoni vari; alla fine, dopo il solo di chitarra, aggiunti piano elettrico e violino che renderanno più densa la trama nella tipica curva di climax. Cinque accordi in tutto che girano in MI minore dorico con melodia pentatonica (nel ponte fugace passaggio in Minore Melodica).

Easy Money ha una strutturazione formale di 3 mini sezioni (più l’intro, che riemergerà a 6’25” dopo la lunga parte modale per l’assolo di Fripp), e con solo 4 accordi triadici (MIm-LA-DO-SI) connessi in modo più che convenzionale. Nella sostanza, la cornice formale è così strutturata:

  • A è costituita da 7 misure di 2/4 (pertanto è di 14/4),
  • B da 4 misure,
  • ponte da 4 misure sempre di 2/4
​
Il primo A a 49”, col B a 1’02” e il ponte a 1’29”.
​L’intro è basata sull’alternanza di tre accordi MIm, Sim e LA (I - V e IV: i tre gradi blues) distribuiti su quattro misure di 2/4, con motivo cantato di MI pentatonico; poi l’appoggio a 41” di transizione: è il “lancio” per la sezione A (che sarà ancora con motivo cantato di MI pentatonico).
La parte A è su l’accordo di MIm, la B sul LA, il ponte su un rapido passaggio di DO-SI-DO-LA. Pertanto pendolo blues nella A e B tra I (MIm) e IV (LA), passando poi nel ponte per il V (SI) e IV con perno DO. Dunque sequenze accordali e melodie blues, ma non distribuite ricorsivamente nel tradizionale giro di 12 battute in 4/4 shuffle…
​
La finezza dell’intero brano, al netto dell’interessante e lungo assolo di Fripp, della bravura strumentale di tutti e della velata emanazione bluesy, è data dalla sovrapposizione melodico-metrico-ritmica della parte A: infatti, la melodia cantata ha una segmentazione ricorsiva in 7/8 con le prime due note-parole “Your adm(irers)” facenti parte della cerneria dell’introduzione, mentre il resto (chitarra, basso e batteria) scorre in 2/4, producendo così un singolare sfasamento tra battere e levare e gli accenti forti e deboli.
Ciononostante la quadratura del cerchio è fornita dal fatto che le misure di 2/4 sono 7 (14/4 ossia 28/8), le parti si riallineano giacché la strofa cantata è di 4 versi in 7/8 (28/8 ossia 14/4).
Mimetizzate canzoni blues: fantasmagorici monelli quei faciloni dei King Crimson, no?!

Nella figura coi numeri il cantato di A in 7/8 (in rosso) con la sovrapposizione del ritmo base in 2/4 in nero e in grassetto (1 e 2), peraltro spesso è sincopato e in controtempo per opera di Wetton e Bruford.  Si nota lo sfasamento e il riallineamento (in basso tra parentesi), cosa che permette con fluidità di cantare le quattro misure di 2/4 di B (in azzurro nel testo) e ricominciare il ponte di quattro misure di 2/4 (nel testo è in rosso: Easy Money…). 
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(Nel testo seguente, sono evidenziati in giallo gli ultimi 2/8 metrici, il sesto e settimo, della parte A, in verde il 7 e 8 delle altre parti di rilancio dei versi).
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Ulteriori analisi sui brani dei King Crimson sono disponibili sul libro "King Crimson - Red" disponibile sia in brossura che ebook.
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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