Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Del futuro del Rock e dintorni

16/10/2012

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La musica moderna è in crisi: ovunque e comunque si celebrano tributi a questo o a quel gruppo o "solista" (più o meno) famoso, a fronte della sua passata operosità di ben 40 o 50 anni anziana.
Da ciò è nata un'attività molto proficua.
Immagine
Led Zeppelin nella versione del 2007
Con un minimo investimento in termini di energie creative o comunque di pratica quotidiana, che non sia quello di "documentarsi" e copiare cose già fatte, si ha un grande guadagno; il pubblico gradisce molto.
Gradisce perché è pigro, giacché queste celebrazioni sembrano feste private con i dj che "somministrano" le musiche prescelte dal pubblico stesso; quindi non ci sono né sorprese né sforzi da compiere da parte di nessuno, sia per produrre sia per recepire delle musiche che si conoscono benissimo: sono "esperienze" ormai sedimentate nelle coscienze audio-emotive di tutti.
Quando possibile si riesumano i protagonisti facendoli esibire in anacronistiche e patetiche autocelebrazioni, proiettando il pubblico in un limbo; e si DEVE partecipare all'EVENTO, sembra quasi doveroso nei confronti della Storia, della propria memoria e della società civile.
Ci sono pure prosperose attività collaterali: produzioni e vendita di strumenti e gadget, (superficiali) dibattiti e (ancor più superficiali) interviste inerenti questo o quel personaggio o gruppo musicale "morto" da chissà quanto tempo. 
ImmagineDream Theater
Le produzioni musicali (rock) appena interessanti esistono da oltre 20 anni (Steve Vai, Dream Theater, Porcupine Tree, Tool e qualcun'altra), pertanto non sono poi così moderne, sono solo attuali: resistono a fronte di un mancato ricambio generazionale. (Questi musicisti hanno insistito, con vari gradienti di "successo creativo", sugli elementi e sostanze musicali che appresso quantomeno identifico come minime fonti inducenti potenziali "creatività", necessarie ad evolvere un po' il rock e dintorni.)   Dunque la musica è finita? Si potrà rinnovare almeno un po'? Come trovare filoni per ottenere risorse?

Se si vuole progredire e non solo emulare il passato, si deve sviluppare una seria ricerca in tre direzioni: timbro, ritmo e improvvisazione.

Chi vuole OGGI ottenere dei risultati interessanti, che non siano delle simulazioni o emulazioni di cose già fatte e rifatte, nei contesti di generi e stili che più li aggradano, deve almeno sviluppare una seria ricerca sul TIMBRO elettrico/elettronico, il RITMO, e su una risorsa individuale che ogni musicista ha facoltà di sviluppare, ossia la capacità della cosiddetta IMPROVVISAZIONE (l'eseguire musica, di solito delle linee melodiche, pensandola solo qualche attimo prima), giacché gli altri elementi (ARMONIA e MELODIA) sono ingiustificatamente cristallizzati in schematiche e perciò convenzionali soluzioni. (Rimarranno tali se non si opera della serissima ricerca e sviluppo di tali costituenti musicali per aumentare il fondamentale vocabolario e sintassi derivante, che permetterà davvero alla musica di evolversi.)   
D’altra parte per incrementare seriamente l’abilità d’IMPROVVISAZIONE, è necessario comunque un intenso studio di ARMONIA e MELODIA, a cominciare almeno da quelle tradizionali.  Il RITMO e l’IMPROVVISAZIONE sono sostanze musicali che (soprattutto) gli afroamericani introdussero e diffusero già nei primissimi decenni del ‘900, per mezzo della ricerca e sviluppo del nuovo “congegno” musicale chiamato batteria, e della pratica strumentale del genere musicale chiamato Jazz. (Cornetta/tromba, pianoforte e clarinetto/sax  furono gli strumenti privilegiati dai pionieri dell'improvvisazione; verso la fine degli anni ’60, la concentrazione di alcuni musicisti sulla capacità dalla batteria di generare alcuni ritmi formidabili, spesso insieme con il basso elettrico, dette origine al genere Funk.)  La ricerca e l'applicazione del TIMBRO elettrico-elettronico si evolvette negli anni ’60; successivamente questi suoni elettronici saranno sempre più usati, ricercati e "creati" per fini connotativi, talvolta raggiungendo pure esiti denotativi. (In questi casi le sovrastrutture assumono carattere di strutture fondendosi, creando così enti musicali particolari; esempi sono alcune opere di musica del cosiddetto rock-minimal-elettronico).
Le adeguate conoscenze musicali nel ROCK fin dalla sua nascita, e a essere molto indulgenti possiamo dire fino a oggi, comprendono soprattutto il profondissimo studio del TIMBRO (dunque dei suoni), relegando in secondo piano lo studio e l'applicazione di soluzioni più avanzate di ritmo, di melodia e di armonia. Il rock, complice l’elettrificazione degli strumenti e l’elettronica più evoluta, seppe sfruttare benissimo queste novità, insieme con le TECNICHE di REGISTRAZIONE in studio, che a mano a mano si fecero sempre più sofisticate, offrendo ai musicisti immense possibilità creative. (Da considerare che appena superata la metà degli anni '60, molti, ma soprattutto i BEATLES e dal disco "Revolver" in poi, progredirono in quelle applicazioni timbrico-tecnologiche realizzando opere che non erano in sostanza riproducibili dal vivo: questa fu nel mondo della musica una novità epocale.)
La fascinazione derivante da queste applicazioni tecnologiche è formidabile per tutti noi.

Insomma, se togliessimo tutte queste connotazioni quindi sovrastrutture, che nel rock sono fondamentali per produrre musica, le denotazioni sarebbero minime: così spogliata dell’elemento timbrico e della multistratificazione fornita da virtuali esecuzioni e manipolazioni soniche che si sommano e sono sovrapposte, la musica si ridurrebbe di molto sembrandoci più povera e banale.
Dunque, i musicisti rock avevano delle adeguate conoscenze musicali, nel momento in cui studiavano profondamente quindi sfruttavano almeno l’elemento del timbro e dei suoni e lo studio di registrazione: ci hanno donato delle opere bellissime, nel passato.
Il loro “OUTPUT” musicale era proporzionato al loro “INPUT” d‘informazioni, che quindi si formalizzava ed era stilizzato in un rapporto sonico privilegiato senza precedenti nella storia musicale, senza andare troppo per il sottile per il resto degli elementi musicali, almeno fino a oggi: speriamo che in futuro le cose si evolvano, altrimenti… THE SONG REMAINS THE SAME!


P.S. Alcuni musicisti “appartenenti” al genere musicale del jazz vollero e seppero (oltre 40 anni fa) sviluppare le convenienti conoscenze delle sostanze timbriche e ritmiche che, insieme con la loro già acquisita grande sapienza armonica e melodica, gli permisero di dare origine a 2 nuovi generi musicali come il Jazz-Rock e la Fusion. Sempre all'epoca altri musicisti con conoscenze musicali più tradizionali (conservatorio e dintorni) dettero origine a un genere come il Progressive, che appunto mescola la musica classica con una intensa ricerca timbrica e di ritmi, avvalendosi pure di testi e quindi del canto; tuttavia non esplorarono molto l’improvvisazione.

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    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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