Un paio di interessanti sorprese.
A fronte della struttura intervallatica di queste due note interne si realizzava il genere.
Ce ne erano tre: Diatonico (da cui deriva il nostro), Cromatico ed Enarmonico.
Tralasciando il già noto Diatonico, e l’interessante e particolarmente esotico Enarmonico, vediamo il Cromatico.
A differenza del Diatonico che ha struttura intervallatica Tono (T), Tono (T), semitono (S), il Cromatico ha Tono e mezzo (1,5 T), Semitono (S), Semitono (S).
Ne consegue che dall’esempio del tetracordo (ascendente) di La - Re, si ottiene la sequenza La-Do-Do#-Re.
E siccome il sistema scalare era basato sull’ottava, per “chiuderlo”, loro applicavano il tetracordo dalla cosiddetta Quinta della nota fondamentale (tetracordo disgiunto), in questo caso Mi; pertanto le restanti note sono Mi-Sol-Sol#-La-
Dunque la scala generata è La-Do-Do#-Re-Mi-Sol-Sol#-La.
Una scala che ha sia la terza minore sia la maggiore, altresì ha la settima maggiore (sensibile) che risolve sull’ottava. Una scala che ha sia qualità blues sia classica.
Quindi una scala estremamente duttile nella sua eventuale applicazione**.
Anche armonicamente, cioè se disponiamo le note contemporaneamente, tra gli interessantissimi accordi che si generano c’è quello "hendrixiano", in questo caso il LA7(#9), assente nelle armonie diatoniche.
Ed è molto strano che noi occidentali non abbiamo normato questa scala né quindi studiata, nemmeno dopo l’avvento del Jazz modale, ben oltre mezzo secolo fa: non è presente nei manuali sia di musica classica sia jazz**.
P.S. Inoltre, se si trasla la struttura partendo dal semitono, troviamo una scala dal sapore esotico, bizantino-orientale: La-Sib-Do#-Re-Mi-Fa-Sol#-La. Ha molti nomi, tra cui, Persiana, Maggiore Zingara, Liturgica Bizantina Cromatica, Maggiore Armonica Doppia.
** Comunque è conosciuta come Mela Calanata, pertanto una scala di origine indiana.