Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Alla ricerca di "sorprese" musicali dall'antica Grecia

17/9/2022

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Premettendo che si sa poco e che si hanno pochissime certezze della musica dell’antica Grecia (dalla quale è principalmente derivata la musica occidentale), tanto che diffusamente nei testi di storia della musica è riservato pochissimo spazio, possiamo tentare di sintetizzare per brevemente relazionarla alla prassi della musica moderna.
Un paio di interessanti sorprese.
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Il loro concetto fondamentale era il cosiddetto Tetracordo, ossia una cellula di 4 note nello spazio dell’intervallo denominato di quarta  (due toni e mezzo), per esempio da La a Re ci dovevano essere altre 2 note*.
A fronte della struttura intervallatica di queste due note interne si realizzava il genere.
Ce ne erano tre: Diatonico (da cui deriva il nostro), Cromatico ed Enarmonico.
Tralasciando il già noto Diatonico, e l’interessante e particolarmente esotico Enarmonico, vediamo il Cromatico.

​A differenza del Diatonico che ha struttura intervallatica Tono (T), Tono (T), semitono (S), il Cromatico ha Tono e mezzo (1,5 T), Semitono (S), Semitono (S).
Ne consegue che dall’esempio del tetracordo (ascendente) di La - Re, si ottiene la sequenza La-Do-Do#-Re.
E siccome il sistema scalare era basato sull’ottava, per “chiuderlo”, loro applicavano il tetracordo dalla cosiddetta Quinta della nota fondamentale (tetracordo disgiunto), in questo caso Mi; pertanto le restanti note sono Mi-Sol-Sol#-La-
Dunque la scala generata è La-Do-Do#-Re-Mi-Sol-Sol#-La.
Una scala che ha sia la terza minore sia la maggiore, altresì ha la settima maggiore (sensibile) che risolve sull’ottava. Una scala che ha sia qualità blues sia classica.
Quindi una scala estremamente duttile nella sua eventuale applicazione**.

​Anche armonicamente, cioè se disponiamo le note contemporaneamente, tra gli interessantissimi accordi che si generano c’è quello "hendrixiano", in questo caso il LA7(#9), assente nelle armonie diatoniche.
Ed è molto strano che noi occidentali non abbiamo normato questa scala né quindi studiata, nemmeno dopo l’avvento del Jazz modale, ben oltre mezzo secolo fa: non è presente nei manuali sia di musica classica sia jazz**.  

P.S. Inoltre, se si trasla la struttura partendo dal semitono, troviamo una scala dal sapore esotico, bizantino-orientale: La-Sib-Do#-Re-Mi-Fa-Sol#-La. Ha molti nomi, tra cui, Persiana, Maggiore Zingara, Liturgica Bizantina Cromatica, Maggiore Armonica Doppia.

* I greci ragionavano in maniera discendente, noi per comodità lo faremo nella nostra ascendente: d’altronde se è vero che gli esiti non sono identici è altrettanto vero che non si sa se poi ulteriormente nelle varie modalità invertissero le strutture. D’altra parte si sa che erano usi a sfruttare diffusamente le combinazioni intervallari che avevano a disposizione e a collocarle anche sotto la nota di origine, infatti nel genere Diatonico, l’unico sufficientemente documentato, ciò produsse le varie modalità che conosciamo (Dorica, Frigia, Lidia, Ipodorica, Ipolidia ecc.); seppur, per un errore di trascrizione nel Medioevo, in maniera traslata.

** Comunque è conosciuta come Mela Calanata, pertanto una scala di origine indiana.
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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