Semplificando, si può comprendere il processo generativo musicale pensando alle 13 note della scala Cromatica* come alle sillabe di un alfabeto.
E alla scelta di una scala (Maggiore, Minore, Pentatonica ecc.) già come a una sorta di pre formattazione lessicale, cioè un insieme di vocaboli (lessemi), che pertanto hanno già qualcosa ben più “significativo” rispetto alle sillabe.
Qui entra in scena il ritmo.
Esso articola il movimento e segmenta il tempo, con accenti e pause, del materiale scelto; dunque, c’è un rapporto strettamente interdipendente con la sintassi: l’ordinamento delle durate delle “parole” (il ritmo) più delle parole stesse determina il contenuto.
Tutto ciò che rimane concerne la forma: dinamiche, registri, velocità, timbri ecc. sono modalità espressive.
Quindi la sintassi è la struttura delle catene lessicali, il ritmo vitale movimento; il resto colori espressivi.
A seconda degli autori e delle occasioni e circostanze, tutto ciò è variamente interconnesso e interdipendente: un fattore può influenzare l’altro e può essere determinato prima o dopo. Si può immaginare e realizzare un certo ritmo e successivamente scegliere le note (con le differenti modalità espressive), o viceversa. Oppure, in alcuni casi di profonda improvvisazione, farlo contemporaneamente.
Da considerare comunque che alle specifiche variabilità delle circostanze e degli autori si giustappongono le generali ricorsività grammaticali che solitamente definiscono generi e stili.
Nella musica moderna e contemporanea è purtroppo invalso un generale scadimento grammaticale; tra gli estremi va citato lo storico rock di declinazione blues, che ha un ridottissimo lessico, sintassi e ritmo.
Come prevale a livello solistico un trasversale (inter genere) stile iper velocistico, iper meccanico, con deprimenti carenze grammaticali (sorvolando pietosamente su quelle creative), cui soprattutto ritmo e dinamiche sono pressoché azzerate, divenendo quasi un genere a sé: l’intrattenimento sheredding video web, che dà il warholiano “quarto d’ora di celebrità” (molto di più per qualcuno) a quei tanti che offrono le loro mirabolanti perfomance ai bulimici, bramosi sguardi sgranati dei milioni di avventori.
Ma la musica non è per gli occhi.
* È la “nostra” (occidentale) scala generale, ossia quella che contiene tutte le note a disposizione del Sistema Temperato che, proiettata nelle oltre 7 ottave dell’intera tessitura musicale, raggiunge quasi 90 note totali.
** Va rammentato che le armonie, le successioni accordali, discendono dalle scale.