Nel XX secolo l’ostinazione, quasi l’ossessione industrial-meccanica della reiterazione, si è manifestata in maniera straordinaria e diffusa in ogni attività umana, esacerbando qualsiasi precedente in tal senso. Pertanto anche in musica.
Il riff è una brevissima frase, quasi sempre a note singole, sovente in media o bassa frequenza, continuamente ripetuta. Questa reiterazione in bassa tessitura con timbri saturi di armoniche e con schemi semplicissimi e brevissimi, configura una doppia struttura funzionale: quella di sostegno ad altro (che sia un motivo melodico, armonie ecc.) e quella di incisiva cantabilità, quindi formidabile ricezione e memorizzazione: il piacere che se ne ricava è quasi scontato.
I primi riff rock, come Satisfaction, sono costruiti su pochissime note e in banale sequenza scalare (gradi congiunti), soprattutto su scale minori diatoniche/pentatoniche, ma con ritmi non comuni. Sovente quelli di maggior successo erano così.
Satisfaction è in SI minore ed è melodicamente così strutturato:
1 1 - 1 2 3 - 3 3 2 2 1
(SI SI - SI DO# RE - RE RE DO# DO# SI)
E' suonato dal basso ed è particolare: praticamente non ha ritmo, nel senso che è tutto costituito da quartine di sedicesimi (semicrome) che suddividono in modo regolarissimo la pulsazione di tempo medio in 4/4 (87 bpm): davvero moderno, industrial e ben poco melodico. Questo tipo di riff avrà molto seguito negli anni successivi.
Tuttavia ha una sequenza più ambigua del solito, seppur edificato su un’armonia minore (SI), scalare e con sole 3 (diverse) note. Infatti i soli 8 eventi che lo compongono determinano una più ellittica successione, iniziando dalla fondamentale SI che però è posta come nota più alta, è quindi primariamente discendente, peraltro non esprimendo la natura melodica minore giacché non è mai suonata la sua terza minore (Re).
Ecco la sua sequenza:
8 7 8 5 7 8 8 7
(SI LA SI FA# LA SI SI LA)
(D’altra parte ci si può divertire andando indietro nel tempo e trovare chissà quante parantele, per esempio il 14 dicembre del 1981 fu pubblicato I Can't Go for That (No Can Do), un singolo del duo Hall & Oates, che inizia con un riff simile; e loro chissà a chi si sono ispirati, come anche Jon Anderson & Vangelis con State of Independence, eccetera eccetera.)
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