D’altronde folcloristici o meno, musicali o testuali che siano è noto che De André è stato un abile maneggiatore, un magnetico assemblatore di spunti o addirittura intere idee altrui. Lui sin dai primi anni (nei Sessanta) si è appoggiato per musicare i suoi testi esposti con la sua inconfondibile e profonda voce ai più bravi autori, arrangiatori-produttori e musicisti italiani; ricordiamo tra gli altri, Gian Piero Reverberi, Nicola Piovani e Tullio De Piscopo. Faber ha seguito molti solchi musicali, da quelli sacro-classicheggianti a quelli più americanoidi…
Ad ogni modo il lascito per il quale è più celebrato è quello dell’ultima fase, quello dopo la collaborazione con un altro grandissimo cantautore, Francesco De Gregori (Volume 8 del 1974) e con Massimo Bubola (Rimini del 1978), allorquando giunse all’epocale collaborazione coi signori del Rock italico: la Premiata Forneria Marconi.
Il disco Rimini stranamente conteneva due pezzi strumentali, e con uno di essi, il modesto Folaghe, si chiudeva… E forse non è un caso che poco dopo De André si ritrova a ospitare a casa sua il più famoso gruppo italiano, appunto la PFM (maestri nel comporre ed eseguire grandi brani anche strumentali), impegnato con loro a organizzare importanti concerti.
Mussida e soci si dettero un gran daffare per offrire al cantautore genovese stimolanti arrangiamenti dei suoi pezzi, e lo fecero in una chiave tutto sommato naturale a quel punto del percorso artistico di tutti e due i contraenti di questo patto d’oro: sull’alta onda di un rock mediterraneo suonato magistralmente ove si innestavano le minimali melodie sillabate da un’importante voce che recitava altrettanti importanti testi. Gli esiti furono molto efficaci.
D’altra parte già nel 1970 in qualità di session man il nucleo storico della PFM (all’epoca erano ancora I Quelli), pure con il più etnico e schierato politicamente Mauro Pagani (che non faceva parte del gruppo già dal 1976 ma che in seguito riapparirà alla corte di Faber), furono impiegati per uno dei suoi dischi più importanti, La Buona Novella.
lo creatore a quella creatura
che solo in lui vedere ha la sua pace
Grazie Fabrizio.