Carlo Pasceri
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Libro Eroi Elettrici

Larry Graham, il nome e cognome dello Slap

14/8/2018

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Il Funk è nato nella seconda metà dei Sessanta, sviluppo del R&B e per certi versi del  soul-jazz; il brano in assoluto più influente fu Papa's Got a Brand New Bag di James Brown. Dunque lui indicò la strada, e appena dopo altri giganti come Stevie Wonder, Marvin Gaye e Sly Stone l'ampliarono e prolungarono.
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Elementi primari nel Funk sono il riff e il portamento di un'onda energetica in bassa frequenza: spesso li fornisce il basso con parti molto sincopate e in controtempo.
D'altronde a ben ascoltare, il protofunk, anche quello più nobile proveniente dal Jazz, ha caratteristiche simili, seppur meno prepotenti.
Il bassista più influente di tutti fu James Jamerson, da lui discese una scuola bassistica la cui maggior peculiarità era un’incisiva interazione col brano estrapolando dei controriff dalla sequenza armonica. Subito comparirono alcuni bravissimi bassisti come Chuck Rainey e Jerry Jemmott (tutti di colore): tra la fine dei Sessanta e la prima metà dei Settanta quasi monopolizzarono la funkytudine bassistica (finanche il grande Jaco Pastorius deve molto a questa linea di ascendenza).
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Larry Graham, afroamericano coevo di questi, come si confà ai campioni, dopo averlo appreso, subito si distaccò da quello stile agile ed elegante: fu una specie di Jimi Hendrix del basso, lui sì... Un fuoriclasse intelligente e travolgente.

Fu partecipe di quell'avventura musicale tanto breve quanto eccezionale capitanata dal Sly Stone. Tutti e sei i dischi fino a Fresh del 1973 del gruppo Sly and the Family Stone ebbero lui al basso: contribuì a fare la differenza e alla conseguente ascesa del gruppo nell'empireo musicale.

Nel 1974 fondò i Graham Central Station, pubblicando dei strabilianti dischi funk condotti dal suo enorme talento bassistico; qui le sue linee ancor più intense, come numero di note e volume sonoro.
Graham è noto come il pioniere della tecnica slap (si percuotono le corde più grosse col pollice poi con le rimanenti dita si “strappano” le altre corde) ripresa da intere generazioni di bassisti, divenuta patrimonio di questo strumento: la si impieghi o no è ormai un fondamentale. Colossi come Stanley Clarke, Marcus Miller e Mark King, e più recentemente e in altro genere, Les Claypool, ne hanno fatto parte integrante del proprio stile.

Ma lui, Graham, non è soltanto il precursore di tale fondamentale tecnica (il singolo Thank You del 1969 degli SATFS e Luv‘ N Haight), ma anche il propulsore apicale: ha tracciato la via e poi l’ha ingigantita. Basti ascoltare, anche a caso, alcuni suoi lavori con i GCS, vedere qualche perfomance dal vivo di quegli anni, per comprendere di che energia, inventiva e tecnica era capace, peraltro espresse in totale scioltezza.
Lo slap (più sviluppato) consente delle parti altrimenti impossibili per i bassisti, quindi non solo sul piano timbrico (molto potente e percussivo) ma anche come linee melodiche, peraltro frequentemente dense di raffinate dinamiche per ottenere le "note fantasma" che prodigano ancor più impulso ritmico. Dunque con l'ideazione di questa tecnica è stato innovato, espandendolo, il linguaggio bassistico: a volte può essere assimilato a parti iper sincopate di cassa-rullante di una batteria. Il suo erede più diretto fu Bootsy Collins.

Tuttavia Graham non si "limitò" a questa clamorosa tecnica, anzi, prima di portarla a livello stellare, (quasi abusandone) coi GCS, si possono apprezzare oltre ai riff, parti in unisono con la melodia e poi sincopate interazioni anche col distorsore (I Want to Take You Higher, Thank You for Talkin‘ To Me Africa, Sex Machine, Stand), spesso con quel levare in ottava che diverrà un marchio di fabbrica della Dance successiva (Fun, Harmony), o con bicordi (Into My Oon Thing), accompagnamenti in vibranti e lirici walkin‘ su indolenti shuffle (Just Like a Baby), due parti sovraincise una sul registro alto col wha-wha poi una felina nel registro basso stoppata (Poet), mentre in altre le riunisce in una sola (Brave and Strong), o quando parti più ortodosse, una particolare vivacità con salti tra i registri frequenziali basso/alto (You Can Make It If You Try) o peculiari inserimenti (Jane Is A Groupie). Va rammentato che quest'ultimo esempio è del 1968, gli altri tra il '68 e il '71.
Perciò missaggi e qualità intrinseca di registrazione, se confrontati con quelli più moderni, forse potrebbero un po‘ penalizzare il lavoro di questo favoloso bassista, ma con un minimo di attenzione emergono in tutto la loro importanza non solo le parti in sé ma anche l’enorme arcobaleno timbrico che Larry Graham rappresenta per mezzo di tecniche di slap, pizzicato, stoppato, uso del plettro, equalizzazioni ed effetti vari, da brano a brano e a volte nello stesso.

Un monumento vivente del basso elettrico.  
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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