"The Tale of Taliesin" dei Soft Machine, versione live e breve rispetto all'originale registrato per il disco "Softs" pubblicato nel 1976 (che dura il doppio), ci dà l'opportunità di fare alcune annotazioni.
La prima è che questa band, tra le varie mutazioni d'organico occorse negli anni, non ha nemmeno un membro del gruppo originale. Tra le band storiche, davvero importanti, è cosa rarissima...
La terza è che il Jazz-Rock in quel tempo stava in netto declino: alcuni gruppi o solisti cessarono di esistere, altri mutarono la loro musica nelle direttrici più semplici del genere Fusion o direttamente nel Funk, altri ancor peggio... E questo brano (qui in 3'40") rappresenta un po' il compendio di un lato di alcune caratteristiche del Jazz-Rock, che ha per definizione bisogno di musicisti "bilingue" molto flessibili anche in termini di attitudini espressive e strumenti usati. Il tastierista Karl Jenkins autore del brano (che già da qualche tempo aveva preso le redini del gruppo scalzando Mike Ratledge) ha un'istruzione accademica e suona l'oboe, correntemente pure altri fiati, si avvale anche di sintetizzatori ed effetti vari; (insieme con il batterista John Marshall) ha fatto parte nei '60 della band Jazz del bravo contrabbassista/autore Graham Collier.
Dopo la breve ma furiosa galoppata questa versione breve del britannico e medievale racconto di Taliesin cambia improvvisamente scenario, per planare sempre più placidamente (molto bella la lunga frase di Marshall che parte a 2'40" e innalza per qualche secondo la temperatura per poi...). Questa parte finale non riprende l'inizio pur sembrando così: è differente sia per la trama sia per il motivo melodico sia per il tempo (9/4 a velocità dimezzata e segmentazioni in progressione di 5/8 - 6/8 - 7/8; stessa divisione usata come raccordo a 47").
"The Tale of Taliesin" suggella un po' mestamente il declino di questo importantissimo gruppo e di tutto il genere, tuttavia è una piccola pepita d'oro nascosta della miniera Jazz-Rock che conviene dissotterrare.
Tratto dal libro Soft Machine 1968-1981.