Durante quei concerti i Gentle Giant approdano anche in Italia (Roma, 7 giugno), e tra il settembre e l’ottobre di quell’anno registrano alcuni concerti (europei): saranno estratti brani che faranno parte del (doppio) live Playing The Fool pubblicato dopo qualche mese, il 18 gennaio 1977.
Nelle note di copertina è evidenziato che è tutto naturale: non ci sono né trucchi né inganni, cioè manipolazioni e sovraincisioni effettuate in studio.
D’altra parte sono tutti dei polistrumentisti (e cantanti) che, come testimoniano alcuni filmati dell’epoca, dal vivo passano da uno strumento all’altro suonando (e cantando) con innegabile naturalezza ed efficacia le impegnative parti.
I dischi dal vivo del Rock più sofisticato e meno legato ai solismi (pertanto il Prog e dintorni) sono nella stragrande maggioranza opachi un po’ in tutto, poco brillanti, compresa la resa sonora; ben che vada sono pedissequamente riproposte le versioni discografiche, arrivandoci un po’ affannosamente… insomma, sovente, tutto in diminuzione, e nemmeno compensato in energia.
Peraltro, la lista dei pezzi prevede almeno un brano estratto da ogni disco fino allora pubblicato, anche da Interview (I Lost My Head) fatto salvo per Aquiring The Taste.
La parte del leone la fa il disco Octopus il quale è sintetizzato in quindici minuti, divenendo sorta di suite con qualche inedito inserto strumentale (i brani sono The Boys In The Band/Raconteur Troubadour/Knots/The Advent Of Panurge). E la cosa è ancor più notevole perché loro non avevano mai realizzato suite (come era quasi d’obbligo per i gruppi rock dell’epoca), evitando sempre di formalizzare lunghi brani (anche in seguito si atterrano a questo principio compositivo).
Playing The Fool un difetto ce l’ha: è troppo breve… doveva essere almeno triplo, meglio quadruplo. (Purtroppo nemmeno nella riedizione del 35° anniversario è stato inserito qualche brano in più.)
P.S. Nella scaletta hanno incluso il classico standard jazz Sweet Georgia Brown suonandolo nello stile mainstream swing, facendo il verso alla fantastica coppia Django Reinhardt / Stephane Grappelli.