Comunque ebbe un successo enorme perché non era un semplice pedale dall’ottimo suono.
La novità rivoluzionaria era che si poteva collegare direttamente al mixer e suonare/registrare senza passare attraverso amplificatori/casse e microfoni: il primo del genere. Fantastico; costava molto. Dunque, soprattutto negli studi di registrazione e tra professionisti o giù di lì (all’epoca ero tra quest’ultimi) era diffusissimo: per alcuni anni molte produzioni musicali avevano quel suono di chitarra elettrica.
Beh davvero non so se ci sono riuscito, ma sicuramente so che c’ho provato; ce l’ho messa tutta, non sapevo cosa sarebbe accaduto, è stato faticoso e ho combinato qualche pasticcio negli studi di registrazione; e fuori… Nessun rimpianto.
E allora mi posso ancora per po’ crogiolare nella periferia nobile dei sentimenti, nobili solo perché abitano nella periferia esistenziale, superando il crudo e volgare presente: la nostalgia mi obbliga a fluttuare nell'indistinto, ma pure a ritrovare alcune basi…
Infatti ce l’ho ancora quel famigerato sprigionatore di formidabili e concreti suoni arrabbiati e insospettabili futuri astratti sentimenti: grazie e tanti auguri Tom “Rockman” Scholz!