Ma forse non tutti sanno che per conseguire ciò non è bastato loro (Jagger e Richards in testa, essendo gli autori praticamente di tutti i pezzi) lasciarsi andare al proprio talento di riff-songwriter a stelle e strisce bianche, rosse e blu.
Hanno dovuto lavorare sodo per riuscire a liofilizzare, ma al contempo sofisticare, musiche che hanno dalla loro la caratteristica di essere semplici e immediate, traendo linfa dal tronco blackblues dei ’60 e innestando la saturazione guitarock propria dei “bianchi”*.
Start Me Up è un ottimo esempio dell’abilità rollingstoniana, essendo un pezzo pubblicato in un periodo (1981) di evidente crisi, ma che è stato un gran successo e inserito in un disco denso di riesumazioni di scarti degli anni precedenti: Tattoo You.
Malgrado tutto, un gran disco.
Il pezzo fu scartato diverse volte per i dischi precedenti, troppo simile al loro vecchio rock&roll (Brown Sugar in testa), allora lo provarono anche in salsa reggae, tuttavia non soddisfaceva (soprattutto Richards)…
A - B - A - (A) Coda voce
Con la parte A (8 misure) che alterna rapidamente 4 triadi maggiori che generano un semplicissimo riff in stile motown con ritmo (non terzinato) un po’ sincopato un po’ spinta rock&roll (carina l’idea dell’entrata col backbeat invertito di Watts**). Poi la parte B (10 misure) incalzante a ottavi dritti rock&roll partizionata in 6 misure (avvicendando una battuta di DO e una di FA), e 4 alquanto sospensive in DO con salita del basso che giunge al FA per rilanciare la parte A.
Tutto qui. Però...
Mille variazioni e varianti della stessa musica, inesauste dimensioni di ricerca espressiva per elevare una ruvida radice dal terreno e farla gemmare su un ramo; scintillanti vibrazioni di una materia già plasmata mille volte ma che i Rolling Stones riescono a trasmutare in maniera seducente.
Questi tipi sono sicuramente discendenti di Paracelso e i suoi simili: come quegli arcaici scienziati, conoscono quei processi esoterici che permettono loro di ottenere nuove e fascinose essenze mescolando le elementari sostanze. Zolfo e mercurio, talismani musicali.
*Forse non ci si pensa un granché perché c’è stato un tipo chiamato Jimi Hendrix, ma lui è stato uno dei pochissimi musicisti neri che ha fondato, o perlomeno innervato, la propria musica con la chitarra elettrica distorta.
**La batteria entra (a 4”), dopo la prima battuta della sola chitarra, sul terzo-quarto (della seconda battuta) col charleston e cassa sul quarto-quarto, trovandosi rovesciata sulla terza misura col rullante sul primo-quarto (di norma c’è sempre la cassa) e la cassa sul secondo-quarto (c’è sempre il rullante), per poi riprendere con un altro colpo di cassa (sul terzo-quarto) la convenzionale distribuzione backbeat.