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Libro Eroi Elettrici

L'eleganza di Clapton in "Nobody Knows You..."

17/2/2019

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Le canzoni sono di solito costituite da un paio di semplici sequenze accordali (strofa e ritornello con ripetizioni della strofa e minime varianti) lunghe ciascuna 8 battute; un’intro e una coda. 
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Pertanto il basilare “giro” totale è in genere di 32 misure. Gli accordi sono di vario tipo, perlopiù una precostituita connessione monotonale tra minori e maggiori; a volte qualche “sospeso”. Il modello di fondo è questo (naturalmente c’è una melodia che si sovrappone).
I blues sono sovente basati su un’unica sequenza accordale lunga 12 battute di tre accordi maggiori, quasi sempre con la settima aggiunta, per esempio: DO7 (I) – FA7 (IV) – SOL7 (V).
Poi ci sono gli ibridi, canzoni bluesy, come Nobody Knows You When You're Down and Out, successo composto da Jimmy Cox nel 1923 e nobilitata dalla grande cantante blues Bessie Smith, che pubblicò nel 1929 una sua versione.
Oltre a lei, altri si sono cimentati: il più famoso è Eric Clapton che l’ha immessa nel suo repertorio mezzo secolo fa e ancora la suona. La prima versione che ha pubblicato fu quella col suo gruppo Derek and the Dominos nel disco Layla and Other Assorted Love Songs (con Duane Allman che l’ebbe anche lui in repertorio), nel lontanissimo 1970; poi nel disco Unplugged del 1992.
Nobody Knows è un ibrido, una canzone bluesy perché da un lato è armonicamente più articolata di un blues, ma dall’altro è fondata da un’unica sequenza accordale (peraltro addirittura accorciata a 8 battute) e gli accordi sono quasi tutti maggiori e con le settime.
Suonare un assolo su Nobody Knows non è così facile, non si può risolvere tutto con una pentatonica e tirare le corde allo spasimo come spesso accade nel rock-blues, e nemmeno usare inopinatamente la scala diatonica base (in questo caso di DO) come accade di solito con le canzoni monotonali, giacché questo pezzo secondo i dettami diatonico-tonali avrebbe ben tre tonicizzazioni modulanti (LA, RE e SOL).
Clapton nei suoi interventi solistici in studio nel ’70 risolve discretamente la questione con poche note e suonate con espressività; dal vivo è più in difficoltà, si affida di più a cliché… Comunque un plauso a lui per aver scelto di affrontare una canzone bluesy non agevole.
Clapton non è certamente il dio della chitarra elettrica, tuttavia in mezzo secolo di gloriosa carriera, esperienza e attitudine musicale indiscutibili, si dimostra alquanto fine nelle scelte e nel cavarsela. 

Eric Clapton è uno degli 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra
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    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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