Il britannico Keith Emerson (Todmorten 2/11/1944 – Santa Monica 10/03/2016) è stato il tastierista più notevole dell’enorme agglomerato Rock.
Messosi in luce con la sua prima notevolissima creatura, i Nice, un po’ dimenticata ma prodromo dei più celebrati Emerson Lake & Palmer, ha cominciato, sin dal primo disco in quartetto nel 1967, a stabilire paletti e asticelle per tutti coloro che ambivano a diventare degli importanti tastieristi Rock. Da constatare che il contributo in tal senso venne soprattutto dall'Europa, segnatamente dall'Inghilterra: negli U.S.A. c’era sviluppatissima la meravigliosa scuola Jazz (e i suoi più semplici derivati come il Soul e il Funk), ma non quella più prettamente Rock. I Nice (divenuti in trio), soprattutto con i dischi seguenti (Ars Longa Vita Brevis del ’68 e Nice del ’69) insieme con le loro impressionanti esibizioni dal vivo, aumentarono la loro condizione di riferimento nel panorama Rock meno canzonettistico e più squisitamente strumentale, statuendo loro come i campioni di quel particolare miscuglio musicale che si stava affermando: Rock+Classica+lunghe improvvisazioni strumentali. Ed era chiaramente Emerson colui che spingeva il gruppo verso composizioni ed espressioni di potente e serrato Rock (riff, canzoni e suoni) innervato di ragguardevoli inserti classici con talvolta improvvisazioni solistiche jazzy (ragtime-bluesy).
Tutto ciò, con il suo nuovo gruppo, EL&P e omonimo disco del 1970, fu confermato e amplificato; in tutti i sensi. Lo spirito musicale più Pop e acustico dell’allora celebre bassista-cantante (e all'occorrenza chitarrista) Greg Lake (ex King Crimson), si sposò felicemente con le caratteristiche di Emerson espresse con i Nice (Lucky Man con The Barbarian, Tank e Take a Pebble); ben coadiuvati dal giovane, potente e veloce batterista Carl Palmer (che aveva già accumulato esperienze notevoli alla corte di Arthur Brown e Vincent Crane).
Il secondo disco Tarkus (’71) e quello dal vivo Pictures at an Exhibition (’71), adattamento di una famosa opera Classica di Mussorgsky, potenziarono, ampliandole e approfondendole (in particolare con la suite capolavoro Tarkus), le loro caratteristiche artistiche, divenendo sempre più dei punti di riferimento per moltissimi gruppi, in quanto a capacità di accostare (più che a fondere e qui il loro limite) complessità, potenza, velocità, precisione e pulizia con accattivanti brani musicali.
La parabola degli EL&P cominciò a discendere con Trilogy e Brain Salad Surgery che, seppur opere con brani considerevoli (The Endless Enigma, Trilogy, Living Sin, Abaddon’s Bolero, Toccata, Karn Evil 9), aggiungono poco al loro percorso artistico. Pure a quello personale di Emerson-tastierista (ad esempio l’esplicita performance in stile jazz-ragtime nel pezzo Benny The Bouncer, anticipata da Jeremy Bender e dall'ironico finale di The Sheriff).
Il modello primigenio originato da Emerson con i Nice e accresciuto con EL&P, egli (con gli altri) non riuscì di rinnovarlo ulteriormente, mantenendosi a quell'elevatissimo livello… Quindi la fisiologica crisi, sfociando a volte in una deriva involutiva un po’ kitsch da pomposo “rock sinfonico”, insieme con tempi e stili che stavano cambiando, determinarono rapidamente la fine artistica del trio e l’effettiva eclissi del grande musicista dal panorama. Tuttavia, nell'ambito Rock, seppur comparsi validissimi tastieristi, rimane a tutt'oggi insuperato il contributo di Keith Emerson.